Sara’ “una giornata di lotta e mobilitazione con iniziative e presidi locali - fa sapere il segretario nazionale della Slc-Cgil, Alessandro Genovesi - per chiedere un piano vero di sviluppo e rilancio dell’azienda, la salvaguardia dei livelli occupazionali, del ritorno in produzione dei colleghi oggi in solidarieta’, per una politica di reinternalizzazione mirata, per la salvaguardia dei customer e dell’informatica”. Secondo i sindacati, il piano industriale presentato a marzo da Telecom e’ “sbagliato” perche’ “riduce investimenti ed occupazione” e “condanna l’azienda ad un ruolo sempre piu’ marginale in Italia e nel mondo”.
Nello specifico, la richiesta dei sindacati e’ che per l’intero arco di piano 2010-2012 venga mantenuto inalterato il perimetro del gruppo e che l’azienda ripensi “la propria strategia sulla gestione dei livelli occupazionali”. No ad ammortizzatori sociali, piuttosto un piano di “rilancio e riconversione di alcune professionalita’”; informatica e ricerca rimangano “parte fondamentale del ‘core business’ dell’azienda” e non aumentino ‘outsourcing’, delocalizzazioni e appalti. Sulle aree di staff si chiede che “venga sancito una volta per tutte il principio della valutazione condivisa e preventiva dell’equipollenza professionale, prima di procedere a veri e propri demansionamenti”.
“Su questa piattaforma - conclude Genovesi - chiediamo a tutti di fare la propria parte: impresa, Governo, istituzioni. La vertenza sara’ lunga e dura e il management Telecom sara’ valutato per le aperture o meno che verranno, per i fatti e non per le ‘belle parole’. Quando un’azienda ha un utile di piu’ di 1,5 miliardi deve pensare allo sviluppo e all’occupazione, non a scaricare sui lavoratori la voglia di fare ancore piu’ profitti”.