23 luglio 2010

Video On Line 2: “Siamo quelli che rispondono alle chiamate di Tin.it, Virgilio.it, Alice, 187, 191…

Call Center ‘Video on line 2.0’. Sindacati sul piede di guerra. Tagli per 473 lavoratori che operano per Telecom Italia 187, 191 e Adsl. Leggi post...

di Ersilia Crisci
“Siamo quelli che rispondono alle chiamate fatte da voi a Tin.it, Virgilio.it, Alice, 187, 191… Siamo tutti sardi. Qualche volta avete sicuramente parlato con noi. Siamo un call center di 480 persone, lavoriamo per Telecom Italia da circa 14 anni. Ne abbiamo passate molte, ma questa volta siamo messi veramente male: siamo capitati nelle mani di squali il cui compito è quello di portare alla miseria migliaia di famiglie”.
Inizia così la richiesta di aiuto che 480 lavoratori dipendenti del call center Video On Line 2 (VOL2) di Pirri, frazione di Cagliari, hanno lanciato su Facebook e altri social network.
Da due mesi, sono senza stipendio e si battono per la tutela dei propri diritti. Ma la loro richiesta di aiuto è rimasta sino a oggi pressoché inascoltata. Nell’Italia del diritto negato al lavoro, delle mille discriminazioni e iniquità che la manovra finanziaria del governo Berlusconi disegna, questa storia del call center di Pirri, che oggi tocca qualche centinaio di lavoratoti e lavoratrici, in realtà è l’ultimo atto di una vicenda che ha già buttato sul lastrico migliaia di famiglie. Corruzione, indifferenza nei confronti della loro vita e del futuro, totale dispregio verso qualunque regola ne sono - come vedremo - gli altri poli. Women ha raccolto storia e voci.
"Non hanno pagato gli stipendi, i contributi, i fornitori di energia elettrica e telefono, le quote sindacali, i TFR, le sedi delle società, non hanno versato al fisco le quote IRPEF dei lavoratori, trasformando questi ultimi, loro malgrado, in evasori; hanno creato 8.500 disoccupati, rubato milioni di euro, fatto fallire 18 società, tra cui le più importanti sono Agile, Eutelia, Omega, Libeccio, Phonemedia. VOL2 è una di queste.”

La denuncia dei lavoratori è chiara come le responsabilità dei dirigenti aziendali: Claudio Marcello Massa, Antonangelo Liori, Sebastiano Liori, Salvatore Riccardo Cammalleri, amministratori del call center, che una decina di giorni fa sono finiti in manette per bancarotta fraudolenta, accusati, con altre quattro persone in galera con loro, di aver frodato lo Stato per ben 34 milioni di euro.
In tempi di scontro aperto sul ddl Alfano a proposito di intercettazioni e bavaglio all’informazione, la vicenda del VOL 2 è dunque cartina di tornasole anche rispetto agli effetti di un tale illiberale decreto: se fosse stato operativo, infatti, non sarebbero state svelate le responsabilità degli indagati, accusati dei reati contestati, e l’informazione su questi fatti avrebbe subito dei limiti sostanziali.
“Ci serve visibilità”, implorano invece i lavoratori, “vi chiediamo di far conoscere la nostra situazione: nell’Italia delle attuali ordinarie iniquità c’è anche la nostra miseria!”.
Il 12 luglio scorso, lavoratori e lavoratrici – che continuano l’occupazione dell’azienda - hanno organizzato una manifestazione a Cagliari, e una delegazione sindacale è stata ricevuta dal rappresentante regionale della Telecom che si è impegnato a trasmettere le istanze dei lavoratori alla direzione nazionale.
Quattro giorni dopo, il 16 luglio, - nel corso di una conferenza stampa organizzata nella sede dell’azienda per presentare l’interrogazione parlamentare rivolta al Governo dalla deputata PD Amalia Schirru, oggetto la sorte di VOL2 - , i lavoratori hanno saputo dell’esistenza di un potenziale compratore dell’azienda, e della proposta di “un licenziamento in massa con la garanzia di riassunzione da parte della nuova società”, racconta su Facebook Carla, operatrice da dieci anni. Questa, la soluzione per ricevere dall’Inps il pagamento dei mesi di lavoro maturati e l’80% del TFR; la contropartita sarebbe il completo azzeramento dei livelli e dell’anzianità, così come dei permessi e delle ferie.
Nel corso della conferenza stampa è emerso anche che i soldi bloccati dell’azienda bastano appena a coprire i pagamenti dei mesi di lavoro svolto sino a luglio: dal 1 agosto le casse saranno vuote. Gridano a gran voce i lavoratori: “con i vertici di VOL2 in carcere e senza amministrazione controllata è come se in galera ci fossimo anche noi… Senza salario non si può vivere”.
Per portare la protesta ancora una volta all’attenzione dell’opinione pubblica e “per sensibilizzare Telecom, la magistratura e le istituzioni sulla situazione di chi è senza stipendio da oltre due mesi pur continuando a lavorare regolarmente”, lavoratori e lavoratrici hanno organizzato lunedì 19 luglio, di sera, una fiaccolata ed un sit-in all’ingresso del carcere di Buon Cammino, sempre a Cagliari, dove sono detenuti gli amministratori fraudolenti.
Amalia Schirru, deputata PD ed esperta di temi del lavoro, è intervenuta alla conferenza stampa dei lavoratori del VOL2 con Pierandrea Costa, segretario del Circolo Rinascita del PD di Cagliari. “La situazione dei lavoratori è molto grave”, commenta alla nostra redazione, "sono donne e uomini che vengono da tutte le parti della Sardegna e molti di loro non ce la fanno più ad assicurarsi qualsiasi tipo di servizio, compreso i trasporto. Sto inviando una nota alla Telecom perché si attivi per assicuragli una soluzione immediata, direttamente o facendo subentrare un’altra società nella gestione di VOL2. In questa vicenda viene leso il diritto costituzionale di ricevere la retribuzione per il lavoro svolto e vengono penalizzate professionalità che prestano un servizio importante per le istituzioni”.
Schirru accenna anche alla proposta di legge PD per la tutela dei lavoratori dei call center: “dopo la vicenda di Eutelia e VOL2, con Cesare Damiano e Ludovico Vicco abbiamo redatto una proposta di legge nazionale che punta a far sì che tutte le professionalità di queste aziende - che svolgono un servizio utile non solo a Telecom, ma anche alle istituzioni e agli enti pubblici - non vadano disperse. Si tratta di una proposta che guarda al futuro”.
Il suo obiettivo principale - ci anticipa la deputata - è definire regole precise per la concessione di questi servizi e delle modalità di accesso alle gare, uniformandosi ai parametri che le direttive europee hanno stabilito, e mettendo in discussione l’ottica del massimo ribasso, che di fatto incide solo sui costi effettivi del lavoro e colpisce retribuzioni, previdenza e sicurezza dei dipendenti.
“Onorevole Schirru, le vicissitudini dei lavoratori di VOL2, una società che, tra l’altro, ha goduto di ingenti finanziamenti regionali, sono legate a doppio filo con la vicenda giudiziaria che ha provocato 8.500 disoccupati, e una sottrazione di denaro pubblico pari a 34 milioni di euro. Liori, amministratore di VOL2 come degli altri 17call center falliti negli ultimi mesi, aveva già scontato in precedenza una pena detentiva per aver speculato su finanziamenti europei. Come è possibile che fosse amministratore di queste società e che sia riuscito a danneggiare lavoratori, cittadini e istituzioni fino a questo punto?”
“La questione che poni è della massima importanza, ci lavoro da tempo. Posso dirti che metteremo in emendamento anche delle penalità per chi non garantisce un’etica sociale nella gestione di un’azienda, dall’esclusione dal poter avviare un’altra società a delle responsabilità penali. Non è possibile continuare ad assistere a casi in cui chi specula sul denaro pubblico resta praticamente impunito”.