16 maggio 2010

Poste: Comunicato settore del 10-11 maggio

Il Comitato di Settore Nazionale Servizi Postali, riunito in data 10 e 11 maggio, nel affrontare il tema della prossima riorganizzazione dei Servizi Postali, esprime la propria contrarietà ad una riorganizzazione che, se pur necessaria,non può diventare una semplice operazione di riduzione dei costi, ma deve riuscire a coniugare efficientamento, qualità e rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori.
Partendo da tale imprescindibile premessa il Settore ha delineato i punti qualificanti su cui la discussione dovrà misurarsi e che saranno per noi riferimento nell’avvio e nel proseguo del confronto con l’Azienda e con le altre OO.SS.
In particolare il Settore ha sottolineato l’importanza del ruolo che dovranno avere i territori in questa trattativa, importanza che dovrà sostanziarsi in primo luogo in un coinvolgimento effettivo nella definizione di punti qualificanti quali l’articolazione degli orari, la perequazione dei carichi di lavoro, a partire dalle zone di recapito, la verifica di quali ricadute potrà avere l’eventuale modello organizzativo che scaturirà dal confronto.
Al riguardo il dibattito ha evidenziato come l’assunzione di un unico modello organizzativo su 5 giorni sia una scelta sbagliata che rischia di avere ricadute difficilmente risolvibili per tutto il territorio: la scelta migliore sarebbe quella di articolare l’organizzazione del lavoro rapportandola al territorio e alle sue particolarità.

Né può essere sottaciuto il fatto che in un processo di riorganizzazione che porterà ad un allungamento della prestazione oraria giornaliera, diventa ancora più importante l’attenzione alla sicurezza e alla tutela della salute delle persone interessate.
E’ quindi inderogabile definire regole certe che garantiscano la certezza di lavorare in tutta sicurezza.
Come pure è altrettanto inderogabile affermare, una volta per tutte, che anche per i portalettere l’orario di lavoro è di 36 ore settimanali e che, quindi, dovranno essere individuate tutte le possibili soluzioni perché tale principio possa essere effettivamente rispettato, a partire dalla copertura della scorta e delle modalità con cui la stessa viene costruita e la cui definizione, e garanzia di esigibilità, diventa elemento dirimente.
In particolare, in materia di flessibilità vanno ricercate al’interno del tavolo negoziale soluzioni che riducano al minimo il ricorso a tale istituto e che, al contempo, permettano di coniugare qualità del servizio e rispetto della prestazione lavorativa.
Il settore ribadisce che un accordo che porterà conseguenti pesanti sull’intera organizzazione del lavoro, se pur necessario per rispondere al calo dei volumi che ha investito l’intero settore, non potrà prescindere da una sperimentazione vera sul territorio, sperimentazione che dovrà servire a verificare quanto realmente la nuova organizzazione sia funzionale ad un miglioramento del servizio e ad una stabilizzazione dell’intero settore così che lo stesso rimanga un elemento strategico nei processi di sviluppo aziendale, confermando la assoluta valenza del mantenimento dell’unicità aziendale che per noi rimane un punto fondamentale ed irrinunciabile.
In ultimo il Settore conferma la assoluta necessità di sottoporre alla verifica dei lavoratori l’eventuale accordo che dovesse essere raggiunto, attivando tutti quei percorsi democratici necessari per dare legittimità agli accordi.
LA SEGRETARIA NAZIONALE
STEFANIA BASCHIERI
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