11 maggio 2010

Segreterie Provinciali Catania e Messina: Comunicato interprovinciale

Comunicato:
La crisi finanziaria globale ha evidenziato come l’economia mondiale sia stata basata sulla finanziarizzazione dei mercati, a discapito dei classici fattori della produzione, generando uno sconquasso complessivo, ad oggi ancora ingestibile, del quale a pagarne le conseguenze sono le fasce sociali più deboli.
Il mondo del lavoro è in attesa che le regole della finanza vengano riscritte, riportando al centro il lavoro, la produzione ed il fattore umano. E mentre sono in corso discussioni e dibattiti, osserviamo che in Italia vengono proposti Piani Industriali che di fatto sono piani finanziari, con continue dichiarazioni di esuberi, relativi tagli di personale e licenziamenti camuffati con esternalizzazioni (tra queste due ex grandi Aziende FIAT e TELECOM ITALIA). Lo scopo ultimo è quello della distribuzione di dividendi agli azionisti.
Dentro questo quadro complessivo si muovono altre dinamiche contestuali, atte a destabilizzare i rapporti tra azienda e lavoratori, i quali si vedono continuamente privati della propria dignità, per essere assoggettati a poteri autoreferenziali e senza regole.

Questo è ciò che accade in Telecom Italia infatti da anni, specialmente nel nostro territorio, sia in ambito Rete che in ambito Customer, attraverso l’azione di “qualche responsabile” e/o pseudomanager che si avvale di una autorità tutta costruita a tavolino e non conquistata sul campo, si avallano quotidianamente modelli organizzativi alquanto bizzarri e senza senso. Crediamo che la levatura di un manager debba passare attraverso il dialogo e la collaborazione con i lavoratori e non per una scorciatoia fatta di atteggiamenti di sottile e strisciante ricatto nei subalterni. L’essere capaci o incapaci dipende certamente dal riuscire a raggiungere gli obiettivi previsti in modo corretto e trasparente e non attraverso la “manipolazione dei dati”. In ambito RETE/WFM si persegue il deleterio sia dal punto di vista politico che morale ed infatti segnaliamo le seguenti questioni:
• imposizione di turni, tra l’altro mai concordati con il Sindacato, ed applicati a seconda delle esigenze giornaliere ed in perfetta incoerenza con il personale in turno all’esterno (Analist in turnazione, privo di qualsiasi coerenza con il personale On fild );
• risorse “distaccate” presso altri reparti, personale “dedicato” ad attività ex TIM ex TX ecc..;
• Analist “demandati” ad attività non operative per il WFM (presenze, creazioni WR per ITP, ecc).
• personale on fild che si ritrova giornalmente senza lavoro per poi essere contattato dai vari AT per la disponibilità a turni in straordinario nelle giornate di sabato e festivi .
• personale on fild costretto, a causa della cattiva gestione ed organizzazione del lavoro, a continui spostamenti ingiustificati.
• personale di aziende esterne stabilmente in servizio nel sito Telecom con relativa postazione di lavoro “regolarmente attiva”.
• personale continuamente pressato affinché vengano fatti modelli di addebito ai clienti con l’unico
• scopo di raggiungere obiettivi poco chiari.
• La situazione appalti poco trasparente con sub-appalti e cooperative di ex dirigenti con lavoratori in cassa integrazione o ex mobilitati telecom.
• Lavorazioni di WR di Sla corti prese in carico dal personale on-field ed a sua insaputa chiuse immediatamente con fine disservizio dalla mente eccelsa manageriale
Nel Customer Care assistiamo ad una continua altalena nella gestione dei volumi di traffico. Come vengono gestite le chiamate e quante chiamate vengono distribuite sul territorio, giornalmente ,rimane un vero e proprio mistero.
Per quanto riguarda gli accordi che regolano il benessere in azienda denunciamo il continuo “sfruttamento dei lavoratori” in particolari periodi del mese; viene costantemente disatteso il famoso accordo del 60/40 ed inoltre, da qualche settimana, con l’avvento del rao , si verifica che la fonia di attesa che il cliente sente con il relativo numero dell’operatore confluisce dopo l’accettazione della chiamata da parte dello stesso e se da un lato non viene più rispettato il tempo di attesa tra una chiamata e l’altra , dall’altro ciò altera i tempi di conversazione che vengono fatti oggetto di supervisione e controllo da parte del management.
Lo stress a cui vengono sottoposti gli operatori dei call center , causato da deficienze organizzative e strutturali e la cui responsabilità va ascritta ai responsabili del Customer Care SUD è arrivato a livelli inaccettabili e a volte gli atteggiamenti che vengono impiegati per sottomettere alle volontà aziendale il personale rasentano la mafiosità tanto è vero che come merce di scambio viene sottoposto il godimento di alcuni fondamentali diritti, quali : la fruizione della ferie, i permessi mamma e papà, etc ,etc...
Anche sulla produttività occorre essere precisi su alcune questioni. La quantità di lavoro dato in appalto agli outsourcer, a causa del sistema della gara di appalto al massimo ribasso spinge le appaltatrici a delocalizzare il lavoro all’estero. Queste ultime, infine, così come hanno fatto in passato ADIDAS e NIKE in altre parti del mondo, con lo scopo di maturare profitti e potendo contare sull’assenza dei più elementari diritti sindacali finiscono con il creare dumping sociale in Italia ma anche all’estero.
Un ulteriore pensiero va nei confronti dei colleghi del CCS di Catania dove si assiste a periodicamente a riduzioni del personale con mobilità senza il giusto reintegro, causando ulteriore stress tra coloro che sono in cuffia , senza comprendere le intenzioni aziendali, considerato che da mesi è stato chiesto un incontro specifico.
In entrambe le direzioni operative ( Rete e Customer ) le nostre preoccupazioni che scaturiscono dall’analisi di un piano industriale le cui ragioni sono esclusivamente finanziario/commerciale sono tante e, a nostro parere fondate.
Le scriventi OO.SS. in sintesi chiedono a Telecom di intervenire per risolvere le gravi questioni da noi sollevate e di impegnarsi per fare chiarezza sugli strumenti che intende adottare per uscire fuori dalla caotica situazione odierna, senza ricorrere a strategie subdole utili solo a dare una parvenza di legittimità agli ingiustificabili esuberi dichiarati.
Le Segreterie Provinciali
SLC FISTEL UILCOM
Catania-Messina