19 maggio 2010

Pensioni: dal 2011 le finestre dimezzate

Dal 2011 ci saranno meno possibilità di andare in pensione. Il governo, infatti, sta studiando un sistema per risparmiare ogni anno dei soldi: dimezzando le finestre di uscita, sia per la pensione di anzianità sia per quella di vecchiaia, si potrebbe arrivare a risparmiare, annualmente, una cifra pari a 1,6 miliardi di euro. Renato Brunetta, il Ministro della Funzione Pubblica, ha annunciato questo provvedimento in un’intervista. Ma pare che allo studio del governo ci sia anche il cosiddetto Piano B, che consiste nel blocco della finestra di uscita già a partire a luglio. Con un risparmio di 800 milioni di euro.

“Il ritardo di qualche mese per chi aveva deciso di andare in pensione, è un sacrificio? Chiamiamola piccola iattura, ma non mi sembra una cosa insopportabile di fronte a tutto quello che sta succedendo in Europa e in giro per il mondo“, queste le parole di Renato Brunetta, in merito alle recenti decisioni del governo per cercare di risparmiare il più possibile.

Come funziona al momento il sistema pensionistico italiano? Ogni anno ci sono due finestre per poter fare domanda di pensione d’anzianità: i lavoratori che hanno maturato gli anni previsti dalla legge possono farne richiesta a gennaio e a luglio. Dal prossimo anno una di queste due finestre sparirà: o rimarrà quella di luglio o rimarrà quella di gennaio.

Per quanto riguarda le pensioni di vecchiaia, anche per queste verranno ridotte le finestre d’uscita, da quattro a due: attualmente ne era prevista una ogni tre mesi, mentre dal prossimo anno ne verranno garantite solamente due. Questa norma che portava a quattro le finestre per la pensione di vecchiaia era stata voluta al precedente governo di centrosinistra, ma comunque il provvedimento sarebbe scaduto a fine 2011.