30 ottobre 2011

Con i licenziamenti facili la disoccupazione sarebbe all’11,1%”

Se una normativa che rendesse piu' semplici i licenziamenti fosse stata applicata durante gli anni della crisi economica il tasso di disoccupazione in Italia sarebbe salito all'11,1%, anziche' essere all'8,2% attuale, con quasi 738 mila persone senza lavoro in piu' rispetto a quelle conteggiate oggi dall'Istat. E' lo scenario delineato dall'associazione artigiani Cgia di Mestre, secondo quello che il segretario Giuseppe Bortolussi definisce ''un puro esercizio teorico'' ottenuto ''ipotizzando di applicare le disposizioni previste dal provvedimento sui licenziamenti per motivi economici a quanto avvenuto dal 2009 ad oggi''.

Nella simulazione della Cgia e' stato calcolato il numero dei lavoratori dipendenti che tra l'inizio di gennaio del 2009 e il luglio di quest'anno si sono trovati in Cig a zero ore. Vale a dire i lavoratori che per ragioni economiche sono stati costretti ad utilizzare questo ammortizzatore sociale del quale, con il nuovo provvedimento – secondo la Cgia – potranno disporre probabilmente solo a licenziamento avvenuto. Pertanto, se fosse stata applicabile questa misura segnalata nei giorni scorsi dal Governo all'Ue, negli ultimi due anni e mezzo, questi lavoratori, che hanno usufruito della Cig, si sarebbero trovati, trascorso il periodo di ''cassa'', fuori dal mercato del lavoro.

Secondo la stima della Cgia, sommando le Ula (Unita' di lavoro standard) che hanno utilizzato la Cig a zero ore nel 2009 (299.570 persone), nel 2010 (309.557) e nei primi sette mesi di quest'anno (128.574), si ottengono 737.700 potenziali espulsi dal mercato del lavoro che in questi ultimi due anni e mezzo avrebbero fatto salire il tasso di disoccupazione relativo al 2011, all'11,1%.

28 ottobre 2011

CIRCOLARE INPS SU 10000 DEL 21-10-2011- MOBILITA' -

Carissimi,

vi allego il messaggio inps di venerdì scorso sui criteri di composizione dei 10000 "esonerati" dall'allungamento delle finestre pensionistiche. Si tratta di un messagio fortememnte negativo per le seguenti ragioni:


1. l'interpretazione della legge è quantomeno discutibile, in quanto prende in considerazione ESCLUSIVAMENTE coloro che siano stati licenziati entro il 30 aprile 2010 (e Non previsti come collocabili in mobilità da accordi stipulati entro il 30 aprile);


2. la lettera che l'Inps scrive NON è una certificazione del diritto, ma un semplice avviso al cittadino, che deve presentare domanda, ed è a rischio di vedersela respingere, ED IN OGNI CASO NON HA REDDITO IN QUESTO PERIODO PERCHÉ LA MOBILITÀ GLI FINISCE;


3. il Messaggio non dà alcuna certezza a chi dovesse risultare "eccedente" il numero di 10000, dato che rinvia tutto a futuri messaggi DOPOCHÉ IL DECRETO APPOSITO SARÀ EMANATO, il che significa che nel frattempo chi finisce la mobilità e non rientra in quei calcoli dei 10000 campa d'aria.


Essendo queste risposte del tutto insoddisfacenti rispetto a quanto da noi scritto nella lettera unitaria di richiesta d'incontro inviata a Sacconi/Mastrapasqua, stiamo chiedendo a Cisl e Uil di riscrivere unitariamente facendolo presente e chiedendo con forza l'incontro. E' evidente che noi lo faremo in ogni caso, e domani solleveremo il problema nella riunione del CIV Inps. Stiamo anche contattando parlamentari per le interrogazioni del caso,

un caro saluto

Claudio Treves


SCARICA IL MESSAGGIO INPS....


Con messaggio n. 20062 del 21 ottobre, allegato, l'INPS ha finalmente definito la lista dei 10000 derogati, dando indicazioni operative alle sedi territoriali per la verifica degli elenchi.


La positività del messaggio INPS, purtroppo,finisce qui, visto che l'Istituto fa riserva di successive istruzioni per la liquidazione delle pensioni per coloro che hanno presentato la domanda con decorrenza 1 luglio e 1 ottobre 2011, mentre per quanto riguarda coloro che eccedono la lista dei 10000 l'INPS si è premurato di specificare che il mantenimento delle prestazioni a sostegno del reddito sarà garantito solo previa emanazione del decreto interministeriale (Lavoro e Tesoro) previsto dal comma 5 bis della legge 122 del 2010. L'INPS quindi non è stato autorizzato dal Ministero del lavoro a pagare i mesi di settembre e ottobre, con la conseguenza che molti lavoratori resteranno senza alcun sostegno economico.


Nel messaggio INPS, inoltre, vi sono altre spiacevoli sorprese. L'Istituto ha infatti sempre affermato che una volta individuati e verificati i 10000 le sedi territoriali avrebbero inviato agli interessati la certificazione del diritto a pensione. Nel messaggio in questione, invece, si parla di una semplice “informativa” che viene inviata agli interessati direttamente dalla Direzione generale dell'INPS. Tale informativa non certifica alcunché, visto che l'istituto prevede (con l'allegato 2) la possibilità di cambiare l'informativa stessa annullando la precedente comunicazione! Nel messaggio l'INPS precisa che l'informativa circa la possibilità di accedere alla salvaguardia verrà inviata tre mesi prima della finestra di accesso al pensionamento. E' onere del lavoratore far presente nella domanda di pensione che vuole avvalersi della salvaguardia. L'INPS ha poi precisato che sono in corso di spedizione le comunicazioni relative ai lavoratori che hanno maturato il diritto a pensione con decorrenza nel 2011 e nel gennaio 2012.


Per quanto riguarda l'individuazione dell'elenco dei 10000 l'INPS ha ribadito quanto previsto dal comma 6 dell'art.12 della legge 122 del 2010 e cioè che il monitoraggio dei 10000 deve essere fatto sulla base della data di cessazione del rapporto di lavoro. L'INPS ha quindi precisato i criteri in base ai quali ha redatto gli elenchi da inviare alle strutture territoriali per la verifica del conto assicurativo:


lavoratori in mobilità ordinaria, cessati dal lavoro alla data del 30 aprile 2010, per i quali l'indennità di mobilità era in pagamento alla data del 31 gennaio 2011. A tale proposito non condividiamo l'interpretazione data dall'INPS, visto che la legge 122 del 2010 parla di lavoratori collocati in mobilità ordinaria sulla base di accordi sindacali stipulati anteriormente al 30 aprile 2010. Ciò, a nostro avviso, significa che l'Inps avrebbe dovuto prendere a riferimento, per una corretta applicazione della legge 122 del 2010, (salvaguardia dei 10000 e mantenimento delle prestazioni di sostegno al reddito fino al raggiungimento della nuova decorrenza della pensione prevista dalla finestra mobile di 12 mesi) tutti gli accordi sindacali sottoscritti prima del 30 aprile 2010, anche se i lavoratori sono stati collocati in mobilità ordinaria successivamente a tale data. Rispetto a tali lavoratori l'INPS invece precisa soltanto che, in attesa di un'ulteriore rilevazione, le sedi potranno segnalare i lavoratori cessati successivamente al 30 aprile 2010, previa verifica della data degli accordi sulla base dei quali è stato effettuato il collocamento in mobilità;

lavoratori in mobilità lunga (legge 176 del 1998,legge 81 del 2003, legge 296 del 2006) e destinatari della legge 127 del 2006, per i quali l'indennità di mobilità era in pagamento alla data del 31 gennaio 2011;

lavoratori destinatari dei fondi di solidarietà di settore, titolari di prestazione straordinaria alla data del 1 maggio.


Dal messaggio INPS si evince che “ la data di cessazione del rapporto di lavoro utile per poter accedere al beneficio della salvaguardia, individuata con riferimento al lavoratore che si colloca alla posizione n. 10000, è il 30 ottobre 2008” (data del tutto casuale, raggiungimento dei 10000) e che potranno usufruire della salvaguardia tutti i lavoratori cessati dal lavoro entro il 30 ottobre 2008. I lavoratori cessati dal 31 ottobre 2008 al 30 aprile 2010 sono stati, invece, segnalati dall'INPS ai Ministeri del lavoro e del Tesoro per l'emanazione dell'apposito decreto interministeriale previsto dal comma 5 bis della legge 122 del 2010, mentre l'Istituto non ha ancora effettuato alcuna rilevazione per coloro che sono cessati dal lavoro successivamente al 30 aprile 2010.


E' evidente come si sia di fronte ad una lettura riduttiva delle stesse norme di legge da parte dell'Istituto, e che la perdurante assenza del decreto interministeriale rischi di collocare molti lavoratori in un “limbo senza reddito” inaccettabile sotto ogni profilo. Vi ricordiamo altresì che in data 28 settembre 2011 avevamo scritto unitariamente al Ministro e all'Inps affinché fosse comunque assicurata a tutti i lavoratori che terminassero la permanenza in mobilità la prosecuzione dell'indennità, cosa che è espressamente negata dal messaggio 20062.


Stiamo intervenendo sull'Inps affinché modifichi il messaggio, abbiamo chiesto a Cisl e Uil di reiterare la richiesta d'incontro al Ministro, e segnalato la cosa a parlamentari affinché ne facciano oggetto di interrogazioni e altre azioni parlamentari, tra cui anche la prosecuzione per il 2012 della copertura della mobilità per chi si trovasse escluso dalla lista dei 10000.

27 ottobre 2011

187 Aperte procedura di raffredamento per lo sciopero generale

- Regione Sicilia, F/S.CC.AOC -


OGGETTO: Procedure di Raffreddamento (ai sensi delle Leggi 146/90 e 83/2000 ed in base all’art. 2 della Regolamentazione Provvisoria di cui alla delibera della Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali - Seduta del 25 luglio 2002).



MOTIVAZIONI : reiterate difficoltà nella fruizione di Ferie,Permessi, diritti connessi all’applicazione legge 104,clima di lavoro vessatorio, estenuanti ritmi di Lavoro, Lavoratori Fixd Customer Operation Area Territoriale Fix CO Sud Customer Care Fixed,Regione Sicilia.


Con la presente si intende avviare le procedure di legge per la proclamazione dello stato di agitazione e le iniziative di sciopero a sostegno della vertenza in oggetto.

A tal fine si richiede l’incontro previsto dalle procedure in oggetto.


Le Segreterie Regionali

SLC/CGIL FISTEL/CISL UILCOM/UIL


Nota di redazione:

Inviata alla Spett.le Telecom Italia S.p.a. R.U. Sud Via Ugo La Malfa, 72 Palermo - e per conoscenza alla Spett.le Prefettura di Palermo Vice Prefetto Aggiunto Dott. U. Massocco Via Cavour, 6 Palermo


187 commerciale: Sciopero Generale di tutta la Sicilia

- COMUNICATO 187-

- 24 - ottobre - 2011 -

Sono già trascorsi sette mesi di puntuali, quanto inutili, segnalazioni di alcune criticità più volte ribadite in tutti gli incontri relazionali dal Sindacato Regionale e dalle RSU, riguardanti il servizio 187 siciliano.

Infatti,è da quando è subentrata la responsabilità organizzativa e funzionale della sala regia di Napoli, che sono venuti a mancare i presupposti minimi di vivibilità nelle sale Aoc siciliane.

La gestione di capisaldi contrattuali come Ferie, permessi, applicazione legge 104, da diritti collettivi si sono trasformati in concessioni “ad personam”, nella disponibilità del “ viceré” napoletano di turno, che ha saturato qualsiasi discrezionalità sul territorio.

Questi aspetti, con un approccio costruttivo e nella ricerca di soluzioni, sono stati rappresentati al responsabile del Customer 187 per il Sud, e a chi rappresenta le Relazioni Industriali segnalati da vari comunicati provinciali e ripresi dai componenti del Coordinamento Nazionale delle RSU.

Ma le “ cose” invece di muoversi verso una prospettiva di normalizzazione sono state orientate nel peggiorare il clima lavorativo dentro le Aoc siciliane.

Il “goffo” tentativo di recuperare eventuali inefficienze, istaurando un clima lavorativo vessatorio, è il puntuale riscontro rispetto alla perdita di mercato pari a 1,5 milioni in meno dal 2008, forse” l’Azienda” invece di scaricare tutto sui lavoratori, dovrebbe mandare a casa qualche capo e capetto che ha dimostrato con i numeri la propria incapacità a governare il mercato.

Sono i servizi che proponiamo, i prodotti che vendiamo, l’assistenza al cliente che forniamo, la capacità di fare concorrenza, gli investimenti infrastrutturali, che determinano la capacità di tenere i clienti, il lavoratore è la risorsa pregiata in grado di applicare le scelte del management, non la “ bestia da soma” su cui caricare le inefficienze aziendali.

Le OO.SS siciliane, a fronte delle considerazioni sovra esposte, ritengono di dover dichiarare lo Sciopero Regionale di tutte le Aoc 187 commerciali, con l’indizione delle assemblee di reparto in tutta la Regione.

Alla situazione regionale, si somma l’ultimo O.d.L., presentata dall’Azienda giorno 29 settembre, che prevederà la suddivisione delle attività in gruppi/moduli specializzati in sales, caring, retention, post sales,

con un incremento dei turni fino a 15 rispetto agli attuali 7 e con un modello organizzativo che prevederà l’azzeramento dell’attività di back-office, gestito esclusivamente in linea, generando ulteriore “stress” lavorativo, rispetto alle già precarie condizioni di “clima”.

Le Segreterie Regionali, prendono le distanze dalle proposte aziendali che, così come strutturate, restano inaccettabili; chiedono l’apertura di un confronto sui turni di lavoro, benessere/clima, norme di tutela del controllo a distanza, e soprattutto il mantenimento delle attività di back office, unico bacino di recupero psicofisico di una popolazione di lavoratori con un’età media superiore ai 40 anni.

Per tanto si invitano i lavoratori a partecipare attivamente alle iniziative di lotta del sindacato dando un segnale di unità e partecipazione dei lavoratori siciliani a difesa della nostra dignità spesso oltraggiata e qualche volta calpestata da un Management che dovrebbe ricercare le proprie inefficienze al suo interno.


LE SEGRETERIE REGIONALI

SLC/CGIL FISTEL/CISL UILCOM/UIL

26 ottobre 2011

Ministero Interno su trattamento dati personali all'estero

Cari Compagni,

in allegato il parere del Ministero dell'interno sul trattamento dei dati personali all'estero. Questa prima "vittoria", ci deve fare riflettere su come la nostra perseveranza può aiutare i più deboli. Su questa strada continueremo e lotteremo per tutelare i lavoratori e la buona occupazione.

Leggi Documento


- Fraterni Saluti -

Davide Foti


25 ottobre 2011

187 commerciale: Sciopero Generale di tutta la Sicilia

- COMUNICATO 187-

- 24 - ottobre - 2011 -

Sono già trascorsi sette mesi di puntuali, quanto inutili, segnalazioni di alcune criticità più volte ribadite in tutti gli incontri relazionali dal Sindacato Regionale e dalle RSU, riguardanti il servizio 187 siciliano.

Infatti,è da quando è subentrata la responsabilità organizzativa e funzionale della sala regia di Napoli, che sono venuti a mancare i presupposti minimi di vivibilità nelle sale Aoc siciliane.

La gestione di capisaldi contrattuali come Ferie, permessi, applicazione legge 104, da diritti collettivi si sono trasformati in concessioni “ad personam”, nella disponibilità del “ viceré” napoletano di turno, che ha saturato qualsiasi discrezionalità sul territorio.

Questi aspetti, con un approccio costruttivo e nella ricerca di soluzioni, sono stati rappresentati al responsabile del Customer 187 per il Sud, e a chi rappresenta le Relazioni Industriali segnalati da vari comunicati provinciali e ripresi dai componenti del Coordinamento Nazionale delle RSU.

Ma le “ cose” invece di muoversi verso una prospettiva di normalizzazione sono state orientate nel peggiorare il clima lavorativo dentro le Aoc siciliane.

Il “goffo” tentativo di recuperare eventuali inefficienze, istaurando un clima lavorativo vessatorio, è il puntuale riscontro rispetto alla perdita di mercato pari a 1,5 milioni in meno dal 2008, forse” l’Azienda” invece di scaricare tutto sui lavoratori, dovrebbe mandare a casa qualche capo e capetto che ha dimostrato con i numeri la propria incapacità a governare il mercato.

Sono i servizi che proponiamo, i prodotti che vendiamo, l’assistenza al cliente che forniamo, la capacità di fare concorrenza, gli investimenti infrastrutturali, che determinano la capacità di tenere i clienti, il lavoratore è la risorsa pregiata in grado di applicare le scelte del management, non la “ bestia da soma” su cui caricare le inefficienze aziendali.

Le OO.SS siciliane, a fronte delle considerazioni sovra esposte, ritengono di dover dichiarare lo Sciopero Regionale di tutte le Aoc 187 commerciali, con l’indizione delle assemblee di reparto in tutta la Regione.

Alla situazione regionale, si somma l’ultimo O.d.L., presentata dall’Azienda giorno 29 settembre, che prevederà la suddivisione delle attività in gruppi/moduli specializzati in sales, caring, retention, post sales,

con un incremento dei turni fino a 15 rispetto agli attuali 7 e con un modello organizzativo che prevederà l’azzeramento dell’attività di back-office, gestito esclusivamente in linea, generando ulteriore “stress” lavorativo, rispetto alle già precarie condizioni di “clima”.

Le Segreterie Regionali, prendono le distanze dalle proposte aziendali che, così come strutturate, restano inaccettabili; chiedono l’apertura di un confronto sui turni di lavoro, benessere/clima, norme di tutela del controllo a distanza, e soprattutto il mantenimento delle attività di back office, unico bacino di recupero psicofisico di una popolazione di lavoratori con un’età media superiore ai 40 anni.

Per tanto si invitano i lavoratori a partecipare attivamente alle iniziative di lotta del sindacato dando un segnale di unità e partecipazione dei lavoratori siciliani a difesa della nostra dignità spesso oltraggiata e qualche volta calpestata da un Management che dovrebbe ricercare le proprie inefficienze al suo interno.

LE SEGRETERIE REGIONALI

SLC/CGIL FISTEL/CISL UILCOM/UIL



Telecom Italia: l'invivibilità del 187 - Comunicato Nazionale

COMUNICATO

Febbraio 2011

In queste ultime settimane, come Segreterie Nazionali di Slc Fistel e Uilcom, abbiamo ricevuto da parte delle nostre strutture territoriali e dalle RSU continue segnalazioni che denunciano un peggioramento del clima lavorativo all'interno del mondo 187 che ha portato, soprattutto in alcune Regioni, l'uscita di comunicati di denuncia e l'avvio delle procedure di sciopero.

Mentre da un lato Telecom si assicura il premio come migliore servizio clienti in Italia, grazie al lavoro dei tanti operatori (malgrado l'invivibilità nel settore per colpa di qualche responsabile), le linee operative oltre ad "asfissiare" quotidianamente con i vari sondaggi i lavoratori in maniera sistematica e continua, oltre a rendere sempre più invivibile l’ambiente lavorativo con continue pressioni per il raggiungimento degli obiettivi, arrogano il diritto anche di venire meno al rispetto del contratto nazionale e degli accordi sindacali. Infatti, sembrerebbe che vengano negate il più delle volte le richieste di permessi a vario titolo, quali Mamma-Papà, permessi EF fino ad arrivare in alcuni casi a negare la fruizione dei permessi per la legge 104!!

A tutto questo, dobbiamo aggiungere la mancata applicazione dell'accordo "60/40" che aveva l'obiettivo di dare tramite job rotation la possibilità al lavoratore di alternare attività di Front End a quello di Back Office.

Le Segreterie Nazionali condannano tutto questo, evidenziando un comportamento sempre più scorretto da parte dei responsabili della Linea 187.

Invitiamo immediatamente l'azienda a porre rimedio a quanto sta accadendo all'interno del settore, ed a convocare subito "la Commissione Benessere" sia del “fisso” (MAI CONVOCATA), sia del “mobile” per riaprire la discussione sulla vivibilità interna dei Customer di Telecom Italia.

LE SEGRETERIE NAZIONALI

SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL



Lettera aperta ai lavoratori 187/1 Catania: "Comm'è doce, comm'è bella, 'a cittá 'e Pullecenella..."


SINDACATI: LETTERA APERTA AI LAVORATORI 187/1 CATANIA

Luglio 2011

Care lavoratrici e cari Lavoratori

ci eravamo lasciati dopo l'assemblea del primo febbraio 2011, tenuta al 187.1 di Catania, con dei puntini di sospensione e di verifica su quella che era l'organizzazione del lavoro e relativi carichi, fruizione FE, EF, permessi Mamma e Papà.

Elementi discussi successivamente, a marzo 2011, a Palermo tra Sindacati ed Azienda in un unica full immersion durata oltre quattro ore che alla fine ci vedeva speranzosi, non di aver risolto ogni tipo di problema, ma di essere almeno sulla strada maestra e di aver fissato alcuni punti dignitosi per i lavoratori.

Volendo utilizzare la famosa locuzione latina "IN MEDIO STAT VIRTUS" avevamo avuto l'illusione di esserci riusciti, ma dopo oltre tre mesi di attesa ci siamo accorti che di "MEDIO E DI VIRTUS"non era successo quasi nulla e che alle criticità discusse se ne erano sommate tante altre.

Nei fatti: "CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NIENTE". Questa ormai è la politica ed il Mein Kampf delle relazioni industriali aziendali sul territorio siciliano. Una telenovela che dura da troppi anni realizzata ad hoc da una subdola "regia formata da una casta centralizzata a Napoli"che invece di ricorrere al dialogo ed al buon senso, non fa altro che disattendere e violare diritti fondamentali.

Nessuna regola viene più rispettata e tutto quello sancito sia come benessere nel 2006 sia come Accordi Sindacali in essere contenuti nel contratto di 2° livello viene ignorato, "sbugiardellato", modificato ed arbitrariamente cambiato nel tempo. Un "divide et impera" dove i lavoratori sono sempre quelli che pagano dazio e costretti a subire ogni tipo di ingiustizia pur di far raggiungere obiettivi e premi ai padroni.

Quindi tutto risolto in un nulla di fatto, dove le ferie vengono centellinate e pilotate dai capi, le ex festività ridotte a lumicino ed i permessi mamma e papà non vengono regolati in base alle esigenze dei genitori verso i propri piccoli, ma sono ad uso discrezionale aziendale.

Rimangono inalterate la problematiche su organizzazione e carichi di lavoro (violazione dell’accordo 60/40 - Front/Back -) e questo porta inevitabilmente ad un aumento di stress da lavoro correlato. Infine, per non farsi mancare proprio nulla, l'azienda, ha deciso di mettere in scena l'ultimo atto di una tragedia, "UNICAMENTE NAPOLETANA", intitolata "FORTE CON I DEBOLI E DEBOLI CON I FORTI", dove questa volta ad essere sotto tiro dei cecchini societari è la parte più vulnerabile di chi lavora, quello sparuto gruppo di non idonei a cui vengono messe in discussione pure le limitazioni di attività lavorative prescritte dal medico di fabbrica, professionista scelto e pagato da Telecom Italia.

Questa è la fotografia attuale su Catania e da segnali regionali anche sulle altre province siciliane. Questo è lo stato dell'arte.

E' opportuno ricordare a personaggi di corta memoria che il Sindacato nasce come elemento sociale per la tutela dei diritti, degli interessi economici, professionali, morali, dei lavoratori e per quell’irrinunciabile necessità di affermare il principio del diritto al lavoro che si pone a base della nostra Costituzione. Sindacato che ha inoltre l'obbligo di farsi tutore e promotore di legalità e del principio di eguaglianza tra i lavoratori.

Se questa è la nostra "Mission Statement" ed il nostro "Credo" sarà inevitabile, salvo valutazioni aziendali dell'ultimo minuto, spostare il nostro campo di azione in altre sedi e passare dalle semplici parole ai fatti concreti. Non mancherà il confronto con voi che siete la parte essenziale e pregiata di questa azienda. Siete proprio voi l’unico organo titolato a dare mandato alle Organizzazioni Sindacali per poter procedere a qualsiasi tipo e grado di lotta sempre nel rispetto delle leggi e di una deontologia che non dobbiamo mai abbandonare e che fa la differenza tra chi vuole realmente la soluzione dei problemi e chi invece vuole solo distruggere e spaccare il fronte tra lavoratori e Sindacato.


Le Segreterie Provinciali di Catania e le RSU

SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL


Il Progetto “Benessere nei call center di Telecom Italia”

Il Progetto è stato avviato nel 2004 con l’obiettivo di capire le variabili che contribuiscono a influenzare in modo determinante il benessere delle persone che vi lavorano e individuare le possibili azioni di miglioramento.

In coerenza con le iniziative attuate sul fronte del people-caring, è stato effettuato un secondo monitoraggio che ha coinvolto circa 3.000 operatori (un campione rappresentativo della popolazione dei call center) attraverso la compilazione di un questionario online, rivisto e integrato in base all’esito delle fasi di ricerca precedenti.

Dall’analisi dei dati raccolti, svolta dai ricercatori della Facoltà e del Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino, è emerso che:

1 la conciliazione lavoro/tempo libero incide sul malessere psico-fisico. In tal senso l’operatore può essere sostenuto nel raggiungimento e nel mantenimento di un migliore equilibrio vita lavorativa/vita privata sia attraverso un’adeguata e più funzionale organizzazione dell’orario di lavoro e dei turni, sia attraverso iniziative organizzative rivolte a soddisfare i bisogni della famiglia;

2 i supporti tecnologici e informatici, nonché gli strumenti per affrontare la relazione emotiva con il cliente, sono risorse che possono facilitare e sostenere il lavoro;

la qualità dell’ambiente fisico di lavoro in linea con le disposizioni ergonomiche, favorisce il benessere psico-fisico;

3 la valorizzazione del personale, attraverso il riconoscimento delle competenze e dell’esperienza lavorativa, l’equità di trattamento, la trasparenza delle decisioni organizzative, rappresenta un punto di attenzione importante nella direzione di un maggiore benessere lavorativo.


Ai fini della verifica della corretta applicazione dell’accordo Azienda-Organizzazioni Sindacali sul benessere nei call center, siglato a maggio 2008, specifiche Commissioni stanno riscontrando l’attuazione delle iniziative utili alla promozione del benessere, rispetto alle seguenti macro aree: valorizzazione, formazione e aggiornamento del personale, conciliazione vita lavorativa/vita privata, ambiente di lavoro, organizzazione e ritmi di lavoro.


NOTA A MARGINE:

--- conciliazione vita lavorativa/vita privata.... (Maaaaaa...........????????)

--- ambiente di lavoro.... (??????????)

--- organizzazione e ritmi di lavoro... (Ah... Ah... Ah... Ah...)

--- adeguata e funzionale organizzazione dell’orario di lavoro e dei turni (senza parole...!?!?!?)

E per scrivere simile menzogne c'era bisogno di scomodare 3.000 operatori a campione e pagare ricercatori della Facoltà e del Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino ???

WIND: INCONTRO 15 NOVEMBRE SUL FUTURO DELLA RETE


Su pressante richiesta delle Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM- UIL e del Coordinamento nazionale delle RSU è stato convocato per metà novembre un incontro con i responsabili della rete di Wind.
In quella occasione l’azienda o dichiarerà formalmente la sospensione dello studio sulla possibile esternalizzazione della rete o dovrà entrare nel merito di quanto si va analizzando in casa Wind, per permettere al sindacato di avanzare controproposte e interventi alternativi.
Sin dal 17 Maggio, data dell’incontro sul piano industriale di Wind, come SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL ci siamo infatti detti contrari alla possibile esternalizzazione di qualsivoglia parte dell’attuale perimetro della rete.
Non solo per una questione di giustizia, ma anche perché è per noi sbagliata industrialmente visti gli stessi scenari tecnologici ed industriali sono cambiati, alla luce dell’aggiudicazione di due importanti lotti per le frequenze a 800 mhz per la banda larga in mobilità (4G).
In particolare, avendo Wind speso diverse centinaia di milioni di euro per l’acquisto delle frequenze ed essendo probabile che già i principali competitor inizieranno già nel 2012 ad avviare un cambio degli apparati tecnologici (LTE) per il 4 G, la stessa strategia di Wind deve mutare. Dovendo ancora completare la copertura dei siti per il 3 G e dovendo in prospettiva avviare un rapido cambio di tecnologia (per rendere più remunerativi il prima possibile gli investimenti fatti per acquisire le frequenze), si pone oggi all’azienda il tema dell’importanza di coordinare in maniera efficiente tutta la “catena” del cambio tecnologico nei vari siti trasmessivi (permessistica, accesso ai siti, logistica, scorte, ecc.).
In uno scenario – quello dell’implementazione della rete mobile dopo l’assegnazione delle frequenze – che sicuramente non era prevedibile, quando si avviarono gli studi di fattibilità su una eventuale cessione della rete.
Anche per queste ragioni questo abbiamo chiesto sin dall’inizio all’azienda di valutare in termini di maggiori costi, nel medio periodo, l’economicità di eventuali operazioni, oltre che gli impatti sulla qualità. Qualità che può essere garantita esclusivamente con il personale interno e in coordinamento con tutto il resto dell’azienda.
I lavoratori di Wind sono stanchi di sentirsi ripetere che lo studio va avanti e che non si deciderà nulla entro fino anno, perché troppe sono le voci che si rincorrono sullo studio e la spregiudicatezza di dirigenti interni ed esterni all’azienda (magari legati anche a qualche fornitore) crea allarmismo e paura tra i lavoratori, generando un clima di tensione che non fa bene a nessuno.
Qualora l’incontro del 15 Novembre non darà quelle rassicurazioni necessarie o non entrerà nel merito, per poter così avanzare le nostre proposte, ritenendolo insoddisfacente, come Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, a tutela dell’occupazione e dei perimetri e a sostegno delle rivendicazioni sindacali, apriremo le procedure per la mobilitazione dei lavoratori.
Come primo passo, le RSU e le strutture territoriali richiederanno con urgenza tavoli territoriali con l’azienda ai fini e ai sensi dell’articolo 53 (appalti).
Una mobilitazione che sarà lunga, articolata e con l’obiettivo di far uscire allo scoperto l’azienda. Dimostrando con i fatti che i lavoratori contrasteranno eventuali scelte di riduzione del perimetro con tutti gli strumenti dell’azione sindacale.
Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL

23 ottobre 2011

TELEPERFORMANCE: SLC CGIL “AZIENDA GIOCA ALLO SFASCIO. CONTESTATI E MINACCIATI I DIRIGENTI E LE RSU DELLA CGIL.

- COMUNICATO STAMPA -

“Una vergogna si aggira per l’Italia: si chiama Teleperformance. In queste ore il management dell’azienda, invece di interrogarsi sul tanto malessere che vivono i propri dipendenti (da anni ormai sballottati tra contratti di solidarietà e cassa integrazione) continua nel suo comportamento da padroni delle ferriere, minacciando di licenziare e contestando in termini disciplinari delegati e dirigenti della CGIL”. Così dichiara in una nota la Segreteria Nazionale di SLC-CGIL.

“Piccoli Marchionne crescono insomma. Unendo alla clava contro i rappresentanti dei lavoratori il ricatto verso migliaia di persone. Come chiamare altrimenti quello che sta facendo l’azienda, in queste ore, chiamando i lavoratori ad uno ad uno e proponendo loro di ridursi il contratto part-time da 6 ore a 4, magari per essere riassunti anche come lavoratori a progetto; pena - in caso di rifiuto - essere dichiarati “infungibili” e quindi i prossimi a finire in cassa integrazione o peggio, licenziati?”.

“Di fronte ad una vergogna così, noi come CGIL, non ci stiamo e facciamo appello a tutte le forze politiche e sociali, alle amministrazioni locali e al Ministero del Lavoro perché tale comportamento cessi subito. Si sta creando infatti un clima di paura e tensione che rischia di esplodere. Noi continuiamo a fare appello alle lavoratrici e lavoratori affinché mantengano la calma: chiediamo però all’azienda di ritirare i provvedimenti e di fare la propria parte per riportare su un tavolo di confronto normale la vertenza”.

“Altrimenti – conclude SLC-CGIL – il management di Teleperformance se ne assumerà la responsabilità per intero. Ovviamente sempre che abbia ancora interesse a rimanere in Italia e a non far precipitare il tutto perché – come da tempo denunciamo – altro è il vero obiettivo. Portare tutto in Albania e lasciare il nostro Paese”.

TELECOM ITALIA: INCONTRO AREE DI STAFF

In data 18 ottobre u.s. si è svolto un incontro tra Telecom Italia e le Segreterie Nazionali di SLC FISTEL e UILCOM unitamente alle RSU aree di staff i con il seguente O.d.G.:

. Servizi per l’autorità giudiziaria . AFC Ciclo attivo (spostamento attività verso Top Clients); - Varie ed eventuali;

Purtroppo, a causa dell’assenza delle rispettive Linee tecniche, la delegazione sindacale non ha ottenuto risposte degne di nota alle problematiche sollevate.

In merito al SAG, nulla si è potuto sapere circa le ricadute sul personale, ad oggi operante nei Poli territoriali, con l’avvento del sistema HYDRA, attualmente in sperimentazione, oltre che su materie oramai annose quali gli avanzamenti professionali, passaggi di livello da quarto a quinto, e chiarimenti sulle modalità operative e di gestione delle richieste da seguire da parte dei lavoratori evidenziando anche una formazione non adeguata rispetto al ruolo e alle responsabilità connesse.

Per quanto attiene il secondo punto, invece, l’azienda ha presentato evidenze numeriche difformi rispetto a quelle in possesso delle RSU. In particolare, l’azienda ha comunicato che il lavoro trasferito riguarda l’equivalente di 0,75 FTE, cosa che non corrisponde a quanto segnalato dalle RSU, ovvero 4 risorse per Torino e 5 risorse per Roma.

Le RSU STAFF tutte, hanno inoltre sottolineato l’assenza di bandi territoriali, attraverso i quali i colleghi delle Staff di territorio potrebbero attivare percorsi di riconversione professionale. In particolare i colleghi Staff di: VENEZIA, MILANO, FIRENZE, BOLOGNA, PALERMO, NAPOLI, hanno ricevuto, per ora, soltanto bandi per Open Access. A Torino, l’arrivo dei 30 bandi per il Fraud Management, sono stati accolti favorevolmente, soprattutto presso la Directory Assistance, inclusi i colleghi dell’ex centralino ed anche in alcuni ambiti delle Aree di Staff. Purtroppo risultano ancora assenti bandi per livelli superiori al 5°.

La delegazione sindacale ha espresso profonda insoddisfazione per l’assenza dei responsabili di linea, in quanto tale situazione non ha consentito di ottenere tutte le informazioni necessarie da fornire ai lavoratori. ed ha pertanto chiesto un nuovo incontro in tempi rapidi, al massimo entro la prima metà di novembre, per poter efficacemente affrontare tutti i temi in sospeso.

Le Segreterie Nazionali SLC-CGIL, FISTel-CISL, UILCOM-UIL