da www.cgilsicilia.it
Palermo, 2 maggio- Michele Pagliaro è il nuovo segretario generale della Cgil Sicilia. Lo ha eletto il direttivo regionale del sindacato con 76 voti a favore, 11 contrari e un astenuto. Al direttivo ha partecipato la segretaria nazionale Susanna Camusso. Pagliaro, è nato a Enna e ha 41 anni. Guiderà un’organizzazione che ha chiuso il tesseramento 2012 con 397.035 iscritti. Il nuovo segretario della Cgil Sicilia ha iniziato la sua attività con la Cgil nel 1990 con l’impegno nella Camera del lavoro di Pietraperzia, comune della provincia di Enna. Ed è sempre nella provincia di Enna, che Pagliaro ha maturato, passo dopo passo, l’esperienza che lo ha condotto alla segreteria della Cgil Sicilia, fino a diventarne oggi il segretario generale. Per la Camera del lavoro di Pietraperzia, Pagliaro si è occupato, dal 1992 al 1996 di braccianti agricoli, come Capo Lega della Flai Cgil.
Ha proseguito la sua attività nel settore dell’agro- industria, come componente della segreteria della Flai Cgil di Enna. Dopo un intermezzo nella società dei servizi del sindacato, Pagliaro, nel 2003, è stato eletto componente della segreteria della Camera del lavoro di Enna, struttura della quale nel 2004 è diventato segretario generale. Nel 2010 è entrato a far parte della segreteria della Cgil siciliana guidata in quel periodo da Mariella Maggio. Incarico ricoperto fino ad oggi, con deleghe per il mercato del lavoro, la formazione, l’industria.
PAGLIARO: SINTESI DELLE DICHIARAZIONI PROGRAMMATICHE
Palermo, 2 maggio- Riallacciare le fila del confronto per approdare quanto prima a un piano regionale per il lavoro condiviso e basato su un progetto credibile di sviluppo produttivo della regione: è il messaggio che Michele Pagliaro, nuovo segretario generale della Cgil Sicilia, nel giorno della sua elezione manda al governo Crocetta. E lo fa lo richiamando, durante le sue dichiarazioni programmatiche davanti al direttivo della confederazione, l’iniziativa congiunta del 1 marzo 2012 portata avanti dalle parti sociali per chiedere interventi per il superamento della crisi, misure che, ha sottolineato, “non si sono ancora viste”. E auspicando dunque il “rilancio di quell’iniziativa congiunta per contribuire a costruire un nuovo modello di sviluppo”. “Non sono più rinviabili- ha detto- gli interventi per aggredire una crisi che ha visto andare la Sicilia ancora più in basso, come dimostrano tutti gli indicatori economici”. “Dal 2008- ha ricordato Pagliaro, sono stati cancellati 100 mila posti di lavoro. Dal 2009 al 2012 gli ammortizzatori sociali in deroga sono cresciuti dell’891,51%, coinvolgendo oltre 23 mila persone a testimoniare la caduta dell’apparato produttivo; sono disoccupati in Sicilia una donna e un giovane su due. E’ una situazione drammatica- ha sottolineato- di fronte alla quale sono urgenti misure , sia sul fronte del finanziamento degli strumenti di sostegno al reddito che su quello della sviluppo”. Chiusi bilancio e finanziaria il neo segretario della Cgil manda a dire al governo Crocetta che “non c’è stato un adeguato confronto con le parti sociali e che alla fine hanno prevalso i vecchi metodi. Se si è tagliato qualcosa intervenendo sul fronte degli sprechi- ha aggiunto-, iniziativa che condividiamo, non si può certo dire che si sia andati a fondo con quell’operazione verità e trasparenza sui conti della regione e quell’avvio del risanamento che la Cgil da tempo rivendica”. Pagliaro ha sottolineato che “quello del bilancio è un punto cruciale perché occorre anche liberare risorse da destinare allo sviluppo produttivo”. I primi settori su cui investire sono, secondo Pagliaro, la messa in sicurezza del territorio, l’energia rinnovabile, il turismo. “Bisogna puntare a ricostruire un apparato produttivo nella regione – ha detto- mettendo su una politica industriale che riesca ad avere una visione d’insieme, puntando sulle vocazioni territoriali per dispiegarne le potenzialità”. Alla regione servono dunque un “piano energetico che punti sulla filiera siciliana dell’energia rinnovabile ed eco sostenibile”, ma anche l’avvio e la messa a regime del “piano rifiuti per superare l’emergenza che si sta determinando in molti comuni, riallacciarsi agli standard indicati dall’Ue, e lanciare una filiera produttiva siciliana legata al settore”. Ci sono inoltre i “banchi di prova del sito industriale Fiat di Termini Imerese, il cui rilancio è irrinunciabile, delle zone franche urbane nell’area centrale della Sicilia e del polo tecnologico del catanese: queste cose- ha detto Pagliaro- possono rappresentare un inizio di politiche industriali”. Per il nuovo segretario della Cgil “altro banco di prova sono le politiche di welfare e le iniziative per i giovani, a partire dal varo della legge regionale sulla regolamentazione degli stage”. E la cornice fondamentale, la madre di tutte le battaglie continua a essere “la lotta contro la mafia e per la legalità a tutti i livelli”.Su questo fronte Pagliaro a Crocetta: “Si
potrà dire che il governo regionale sta combattendo fino in fondo la mafia solo quando le istituzioni e la pubblica amministrazione saranno in grado di dare le risposte per le quali sono state create in tempi rapidi e certi, nella trasparenza. Se questo non accadrà con la pesantissima crisi in corso la mafia troverà terreno più fertile che la farà crescere ancora”.