Raggiunto nel weekend l'accordo tra Vodafone e sindacati (Slc-Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Coordinamento delle Rsu) sui 700 esuberi del gruppo dopo una trattativa partita a marzo, in seguito all'avvio della procedura di mobilità. L’intesa, che sarà formalizzata oggi presso il ministero del Lavoro, prevede un insieme di contratti di solidarietà e mobilità volontaria e ricollocamento
L'accordo, inoltre, prevede una verifica della situazione entro il 2015 e l'impegno dell'azienda a fare il punto sulle delocalizzazioni con la disponibilità a ridurle progressivamente.
L'intesa, che dovrebbe essere ratificata oggi, prevede anche un recupero con demansionamento per chi non volesse aderire alla mobilità.
Nell'avviare il piano Vodafone Italia aveva evidenziato “gli effetti negativi della crisi macroeconomica, la forte pressione competitiva e il drastico calo dei prezzi, nonché gli interventi regolatori che avevano provocato una “rilevante erosione del fatturato e dei margini”.
“Un accordo che ha senz'altro un lato positivo importante, visto che Vodafone, contrariamente a quanto fanno molti gruppi, ha deciso di limitare la delocalizzazione dei call center all' estero”. Così il segretario generale della Slc, Michele Azzola, nel commentare l'accordo raggiunto tra Vodafone e sindacati sui 700 esuberi annunciati dall'azienda.
Gli esuberi sono complessivamenye 700, rispettivamente 671 lavoratori per Vodafone Omnitel NV e 29 lavoratori per Vodafone Gestione. I tagli saranno gestiti attraverso contratti di solidarietà di tipo "difensivo" per 396 addetti e con un benefit all'esodo che potrà variare dalle otto alle 36 mensilità.
L'azienda si è impegnata a non varare altri interventi sull'occupazione per tutta la durata del piano, vale a dire fino ad aprile 2016. Inoltre, "fino a tale data non saranno realizzate operazioni di societarizzazione ed esternalizzazione per il tramite di cessioni di ramo", si legge nel verbale dell'accordo.
"Nell'ambito di un modello di Customer Care coerente con le politiche del gruppo, Vodafone Italia afferma che l'insieme delle attività e dei volumi del Customer Care gestiti in off shoring è in linea con la complessvia sostenibilità del customer - si legge nell'accordo - Pertanto tali attività e volumi non saranno soggetti ad ulteriori variazioni. Inoltre coerentemente con un piano di automazione delle attività, le stesse potranno nel tempo subire una progressiva riduzione", si legge nel verbale dell'accordo.
di Paolo Anastasio