28 maggio 2010

Poste - Comunicato incontro 25 -27 Maggio 2010

Ai Territori Area servizi
Ai Coordinatori Regionali Area Servizi

La posizione da noi espressa al riguardo è stata di forte criticità rispetto ad una proposta che, per quanto ci riguarda, non dà risposte positivi ai molti problemi che la nuova organizzazione a 5 giorni comporta; una organizzazione che come SLC abbiamo ribadito essere sbagliata perché è sbagliato prevedere un modello organizzativo uguale per tutto il territorio ignorando che questo ha caratteristiche diverse e esigenze diverse che meriterebbero risposte organizzative differenziate
In particolare abbiamo ribadito la assoluta inderogabilità di trovare un meccanismo che consenta la copertura certa delle assenze senza aumentare la flessibilità operativa, come invece propone l’Azienda.
Sugli orari SLC ha riconfermato la posizione che un tema tanto delicato, soprattutto in presenza di un allungamento dell’orario giornaliero per effetto del modello a 5 giorni, non può essere definito in modo rigido al tavolo nazionale, ma deve essere materia di contrattazione decentrata e deve vedere uno stretto collegamento tra gli orari dei portalettere e quelli dei CMP e di tutta la logistica.

26 maggio 2010

TLC: Mass Recording - Circ SLC, Interpello SLC e Lettera Garante Privacy a Vodafone

Qualcosa sul fronte delle questioni che come SLC CGIL Sicilia abbiamo posto, ad iniziare delle segnalazioni inviate da Catania all'Ispettorato provinciale del lavoro, si sta muovendo.
Come sempre slc cgil si sta intestando una battaglia di non facile soluzione in difesa dei diritti sanciti e conquistati. Nel mentre tanti altri che sono stati a guardare sono pronti a saltare sul carro di chiunque si aggiudicherà la partita: se vincono i padroni pronti con la penna in mano a siglare qualsiasi accordo, se vinciamo noi pronti ad aggiudicarsene i meriti in assemblea.
Invito tutti coloro i quali stanno partecipando a tale delicata verternza ad investire su tale materia anche le associazioni dei consumatori locali; a Catania abbiamo già preso contatto attraverso la confederazione con la federconsumatori per le azioni del caso.
Ricordo infine a tutti voi che anche nel corso del Congresso Nazionale noi siciliani insieme ai compagni del Piemonte abbiamo predisposto un odg sul mass recording che è stato oggetto di una discussione, che su tale questione si è ampiamente discusso nel corso dell'ultimo Comitato Direttivo Nazionale SLC CGIL e che il sottoscritto insieme al compagno Rabellino del Piemonte siamo intervenuti in materia dichiarando il radicale dissenso rispetto all'utilizzo del sistema denominato Mass Recording.

25 maggio 2010

TELECOM: DOPO APPROFONDIMENTI INFORMATIVI CONFERMATO GIUDIZIO NEGATIVO PIANO INDUSTRIALE

I giorni 12 maggio e 24 Maggio si sono incontrate a Roma presso la sede di Telecom Italia, le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL ed i rappresentanti dell’azienda. Gli incontri, richiesti dalle OO.SS., servivano per acquisire maggiori dettagli e informazioni per una visione compiuta sulle traduzioni concrete, in termini di singoli settori e specifiche politiche, del Piano Industriale 2010-2012.

RETE, IT E CUSTOMER
Durante il primo incontro ci sono state illustrate le slide già presentate dal dott. Patuano e dal dott. Cicchetti il 13 aprile scorso alla comunità finanziaria.
In particolare è da evidenziare che il calo di clienti nel mobile è in gran parte un calo di clienti “silenti” e che il calo di chiamate lavorate in ambito “umano” nel mobile è dovuto principalmente al nuovo IVR. Anche per i clienti a maggior valore diversi servizi sono stati automatizzati.
Per quanto riguarda le strategie su fisso e convergenza è stato confermato che il driver su cui si lavora permarrà per ancora diversi anni quello relativo alla ADSL, mentre - per quanto riguarda la banda larga in mobilità - attualmente l’offerta di capacità trasmissiva migliore è quella di H3G cui politiche tariffarie sono però tali che di fatto hanno prodotto una segmentazione del mercato (chi vuole navigare meglio va su H3G, chi vuole spendere meno ricorre a Telecom). Non sono previsti potenziamenti della capacità trasmissiva del mobile. Insomma la strategia è ridurre al minimo le disdette sul fisso (continuando a puntare su ADSL) e sperare che H3G non aggredisca i piani tariffari sulla trasmissione dati. Per la voce mobile si conferma l’obiettivo del passaggio da una segmentazione per tecnologia ad una per tipologia di clienti, ma l’azienda ha ammesso i propri ritardi.
Nessuna novità sulle strategie di crescita: sui clienti top e business l’azienda intende lavorare per una maggiore offerta di servizi integrati ed IT, sul consumer l’azienda procederà con una politica di contenimento dei costi (vedi outsourcing).
Su Ricerca ed IT la strategia è quella di focalizzare TiLab sempre più sullo sviluppo di prodotti di mercato (quindi con maggiore attenzione alla commercializzazione) e di riportare le fasi di coordinamento delle strategie di IT in casa (riduzioni delle consulenze strategiche). Ovviamente l’azienda ha precisato che questo non vuol dire che la “lavorazione dell’innovazione” verrà reinternalizzata, ma che Telecom si concentrerà più sulle funzioni di coordinamento delle aree IT e meno nella realizzazione. Al più vi potrà essere una semplificazione degli oltre 700 partner che, sul segmento, hanno rapporti commerciali con Telecom Italia.

24 maggio 2010

OLTRE IL MOBBING, LO STRAINING

Dall'introduzione della tematica del Mobbing in Italia, sembra assodato che si sia diffusa una conoscenza di massima del fenomeno e delle sue gravi conseguenze. Di pari passo con il Mobbing è cresciuta una generale sensibilità verso le problematiche legate alla sicurezza sui luoghi di lavoro, intesa sia a livello strutturale, sia appunto a livello relazionale. Anche se vi è ancora molta strada da percorrere, non si può che essere soddisfatti dei passi comunque mossi in questa direzione.
Questo risultato positivo, tuttavia, è purtroppo controbilanciato dalla serie negativa che il Mobbing ha segnato sul fronte delle azioni giudiziarie. Fanno grande notizia alcune sentenze clamorose pronunciate in merito, tuttavia non altrettanta pubblicità viene riservata alle tante, tantissime cause di Mobbing, di lavoro soprattutto ma anche penali, che finiscono in nulla, respinte al primo esame, cadute a suon di prove fallite, smarrite nei tempi allucinanti della Giustizia, dirottate e spesso purtroppo stravolte in affrettate ed incerte trattative extragiudiziarie. La verità nuda e cruda è che la stragrande maggioranza delle azioni giudiziarie di Mobbing fallisce, e che, a parte qualche caso particolare, fallisce perché effettivamente di Mobbing non si trattava.
La diffusione della conoscenza del Mobbing ha infatti permesso alla maggioranza degli operatori chiamati a trattare il problema, siano questi psicologi, medici, avvocati o giudici, di riconoscere alcuni tratti fondamentali connotanti il Mobbing e di discriminare di conseguenza. Uno di questi tratti è la sistematicità, frequenza e regolarità delle azioni ostili perpetrate ai danni della vittima: laddove insomma non emerge una situazione di conflitto permanente, con attacchi costanti e ripetuti contro il presunto mobbizzato, sempre più giudici rigettano, a ragione, le domande di Mobbing.
Dunque dobbiamo credere a chi è sicuro che il Mobbing non esista e che tutti i presunti mobbizzati siano dei mistificatori in cerca di facili e ingiusti guadagni? Certamente no. Se così stessero le cose, tutti i ricercatori, i professori e gli studiosi europei di Mobbing sarebbero vittime di un'allucinazione collettiva.
D'altra parte, è un dato di fatto che la maggior parte di chi si ritiene vittima di Mobbing in realtà non lo è affatto. Secondo le ricerche condotte da PRIMA su oltre tremila vicende lavorative analizzate in dieci anni di lavoro, è che solo un caso su cinque si riveli all'analisi come effettivamente riconducibile a Mobbing. E il resto? Vi sono senz'altro persone che ritengono di aver finalmente trovato un nome ad un disagio che invece purtroppo è insito nella loro mente; vi è allo stesso modo anche un certo numero di personaggi in cerca di cuccagne, ma non sono certo la maggioranza.

20 maggio 2010

Poste: Visite mediche del personale Dup monoperatore

Con l'accordo del 25 marzo 2010 è stata regolamentata la materia riguardante l'esposizione a rischio VDT negli Uffici Postali. Con riferimento specifico al personale DUP monoperatore - non ricompreso nella definizione di video- terminalista - le parti hanno comunque inteso di offrire a tale personale - su base volontaria e a seguito di espressa richiesta - la possibilità di essere sottoposto a visita medica (generica ed oculistica). Pertanto i DUP monoperatore che intendono usufruire della predetta possibilità dovranno inviare il modulo di richiesta entro il 31 Maggio 2010.

- Scarica Modulo visita medica DUP monoperatore -

Università di lingue e letterature straniere: Accolto l'Odg del deputato Concetta Raia

IN AULA: ACCOLTO L’ODG DEL DEPUTATO REGIONALE RAIA “SI” UNANIME ALL’INIZIATIVA DEL CONSIGLIERE FURNARI

Il dibattito sul “caso Lingue” arriva sugli scranni dell’Assemblea regionale siciliana e del Consiglio provinciale. L’Ars, nella seduta pomeridiana di mercoledì, dopo un ampio dibattito, ha accolto come raccomandazione un ordine del giorno ( prima firmatario Concetta Raia, del Pd) sulle iniziative da adottare per evitare la chiusura della facoltà di lingue e letterature straniere dell’Università di Catania.

Ai deputati intervenuti nel dibattito ha risposto, a nome del governo, l’assessore all’istruzione e alla formazione professionale Mario Centorrino.

“La facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università degli Studi di Catania non si tocca. Il nostro odg è stato trasformato in raccomandazione al governo, ma non ci riteniamo pienamente soddisfatti“. Lo affermano in una nota congiunta i deputati regionali Giuseppe Arena (Mpa) e Concetta Raia (Pd). “Continuano-proseguono-preoccupanti i silenzi del rettore dell’ Ateneo catanese in merito alla paventata chiusura della Facoltà. Riteniamo assai grave che dopo tutto questo tempo non sia ancora arrivata una voce univoca tendente a chiarire l’intricata vicenda, a smentire l’assurda notizia circolata in questi giorni e a rassicurare i legittimi interessi degli oltre settemila iscritti della Facoltà di Catania cui si aggiungono unità di personale tecnico-amministrativo impiegato, e l’intersa comunità etnea, che sarebbe gravemente danneggiata da questa inquietante prospettiva”.

La cultura non ha residenza nè cittadinanza - dichiara Arena - e la nostra difesa ad oltranza, lungi dall’essere improntata a fatti di campanile, tende unicamente alla salvaguardia di una consolidata realtà accademica nazionale di grande storia e tradizione, il rettore renda conto alla città e agli studenti universitari siciliani.

Il problema resta - aggiunge Raia - . Chiediamo che ci sia un intervento vero e serio con una regia da parte dell’assessore Centorrino, perchè ancora una volta il Rettore di Catania gioca sulla pelle degli studenti e del personale tecnico-amministrativo impiegato. Il governo insedi un tavolo con tutti i soggetti per arrivare in breve tempo ad una soluzione della vicenda.

E anche il Consiglio provinciale ha esaminato, con trattazione urgente, l’ordine del giorno presentato capogruppo del Pd, Giuseppe Furnari, volto alla tutela della Facoltà di Lingue presso l’Università di Catania. L’odg è stato approvato all’unanimità. Furnari ritiene che “il consenso unanime, al di là delle appartenenze politiche, su una questione di pubblico e generale interesse, sia stata una prova di maturità politica da parte di un Consiglio che per una volta ha messo da parte le logiche di bottega”.

Sarebbe bello se eventi del genere fossero ricorrenti ogni qualvolta si dovesse deliberare nel superiore interesse dei cittadini.

www.concettaraia.com

19 maggio 2010

Telecom Italia: Ammortizzatori sociali per le aree di customer...???

Questo è quanto ha dichiarato l'Azienda giorno 18 Maggio presso il Ministero del Lavoro a Roma davanti alle rappresentanze sindacali in merito all'incontro svoltosi per discutere il contratto di solidarietà:

"Sulla ricollocazione dei lavoratori Directory Assistance la risposta aziendale è stata quanto mai chiara (e negativa): non è intenzione dell’azienda proporre soluzioni in altre aree aziendali, a partire dal 119 e dal 187, in quanto per loro – alla luce dei nuovi esuberi dichiarati – l’azienda teme il ricorso ad ammortizzatori sociali di ancor più negativo impatto del contratto di solidarietà. Una dichiarazione grave che sottolinea la volontà dell’azienda di ricorrere nuovamente ad ammortizzatori sociali per le aree di customer; grave perché per di più fatta in una sede quale il Ministero del Lavoro"

Personalmente ribadisco ed evidenzio la preoccupazione di quanto sta succedendo ed invito ancora una volta tutti i lavoratori a mantenere alto il livello di guardia ed a partecipare in massa alle assemblee territoriali che si terranno a breve. Non illudiamoci che alla fine tutto si trasformerà in una bolla di sapone. I tempi sono diversi e la Società mai come oggi ha sintetizzato coi fatti e non solo con parole le intenzioni aziendali. Vi invito a rileggere con molta attenzione tutta la parte riguardante il piano industriale ed i vari comunicati che avete ricevuto tramite e-mail, vi accorgerete che già è in atto una strategia distruttiva di risorse umane che non ha precedenti in merito e che oltremodo viene appena sfiorata dai mass midia che danno pochissima informativa in tal senso. Vi ricordo inoltre che a breve il silenzio dell'estate sarà campo ottimale per un subdolo ed intenso lavoro di Telecom Italia che ha sempre sfruttato al meglio questo periodo per le sue discutibili strategie ed organizzazioni societarie.


Salvo Moschetto

Slc Cgil Catania

LEGGI PURE:

TELECOM: INCONTRO AL MINISTERO SUL CONTRATTO DI SOLIDARIETA’ DIRECTORY ASSISTANCE

Si sono incontrate il giorno 18 Maggio presso il Ministero del Lavoro a Roma le Segreterie Nazionali e territoriali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, una rappresentanza delle RSU del settore delle Directory Assistance ed i rappresentanti del Ministero e dell’azienda Telecom, al fine di compiere la verifica prevista dagli accordi del luglio 2009 in relazione al Contratto di Solidarietà in essere per i 1054 lavorati delle Directory Assistance (ADE, 1254, Centrali e Internazionale). Al centro del confronto l’evoluzione del settore, le strategie dell’azienda per il rilancio dei servizi, gli impatti occupazionali delle stesse.
L’azienda ha comunicato che il servizio permane in uno stato di difficoltà con un calo generale (a livello di settore) del 17% dei volumi delle chiamate (nello specifico si è registrato a fine 2009 un meno 12% per il 1254, un meno 17% sui centralini, un meno 48% sulla parte internazionale, un meno 2/3% sulla parte ADE), tendenze in parte confermate nel 1Q del 2010 (-6% sul 1254, -19% su internazionale, - 27% sui centralini). Telecom mantiene la propria quota di mercato del 24%, ma in un contesto di calo dei volumi complessivi.
Al riguardo come Sindacato abbiamo evidenziato che il punto non è solo la diminuzione del numero delle chiamate, ma come ogni singola chiamata dovrebbe generare più valore, mettendo insieme informazioni con nuove offerte di servizi.

Pensioni: dal 2011 le finestre dimezzate

Dal 2011 ci saranno meno possibilità di andare in pensione. Il governo, infatti, sta studiando un sistema per risparmiare ogni anno dei soldi: dimezzando le finestre di uscita, sia per la pensione di anzianità sia per quella di vecchiaia, si potrebbe arrivare a risparmiare, annualmente, una cifra pari a 1,6 miliardi di euro. Renato Brunetta, il Ministro della Funzione Pubblica, ha annunciato questo provvedimento in un’intervista. Ma pare che allo studio del governo ci sia anche il cosiddetto Piano B, che consiste nel blocco della finestra di uscita già a partire a luglio. Con un risparmio di 800 milioni di euro.

“Il ritardo di qualche mese per chi aveva deciso di andare in pensione, è un sacrificio? Chiamiamola piccola iattura, ma non mi sembra una cosa insopportabile di fronte a tutto quello che sta succedendo in Europa e in giro per il mondo“, queste le parole di Renato Brunetta, in merito alle recenti decisioni del governo per cercare di risparmiare il più possibile.

Come funziona al momento il sistema pensionistico italiano? Ogni anno ci sono due finestre per poter fare domanda di pensione d’anzianità: i lavoratori che hanno maturato gli anni previsti dalla legge possono farne richiesta a gennaio e a luglio. Dal prossimo anno una di queste due finestre sparirà: o rimarrà quella di luglio o rimarrà quella di gennaio.

Per quanto riguarda le pensioni di vecchiaia, anche per queste verranno ridotte le finestre d’uscita, da quattro a due: attualmente ne era prevista una ogni tre mesi, mentre dal prossimo anno ne verranno garantite solamente due. Questa norma che portava a quattro le finestre per la pensione di vecchiaia era stata voluta al precedente governo di centrosinistra, ma comunque il provvedimento sarebbe scaduto a fine 2011.

18 maggio 2010

MOBBING E VIOLENZA PSICOLOGICA SUL POSTO DI LAVORO

Problemi Medico-Legali, Legislativi e Giuridici
Centro Congressi Università “La Sapienza”
Dr. prof. Emilia Costa
Presidente del Convegno

Le grandi trasformazioni socio-culturali degli ultimi secoli, che da una società agricola hanno condotto alla società industriale e post industriale, hanno prodotto diversi e vari cambiamenti nella politica, nell’economia, nella giustizia, nella sanità. Cambiamenti che a loro volta hanno portato alla modifica dello stile di vita, delle regole, dei ruoli, dei compiti e responsabilità svolti dall’uomo e dalla donna nella famiglia, nella scuola, sul lavoro, nell’intera struttura della società; in sintesi a comportamenti diversi che non hanno ancora oggi trovato una equilibrata composizione all’interno dei singoli individui e delle comunità. Inoltre la rapidità con cui si sono succeduti i progressi scientifico-tecnologici negli ultimi 50 anni non ha permesso un altrettanta rapida crescita consapevole delle persone ed un veloce adeguamento interiore al cambiamento esterno. Non sempre quindi il progresso ha promosso benessere e salute, ma anche squilibrio, malessere, involuzione; non sempre ha rispettato valori etici e culturali, ma spesso distorcendo in peggio l’innovazione ha prodotto degrado ambientale, politico, culturale ed etico.
Ci troviamo allora, in un momento storico in cui la stessa vita umana ha poco valore, dove prevaricazione, sopruso, aggressività e violenza non solo fanno da padroni, ma vengono anche premiati dai Media e non solo. Come diceva E. Fromm in “Anatomia della distruttività umana“ le pulsioni a controllare, sottomettere, torturare , il sadismo, la necrofilia, le guerre, le molteplici sembianze in cui si manifestano le tendenze distruttive dell’uomo sono legate e condizionate da fattori storico - culturali
Ed infatti, oggi, questi fattori esistono tutti, e paradossalmente predichiamo la pace e siamo sempre in guerra uno contro tutti, insoddisfatti, nervosi, aggressivi, ostili. Sulle strade sempre più incidenti e più morti, ogni telegiornale è un bollettino di guerra: tra terrorismo, guerre di religione, guerre di mafia e di mafia bianca, guerre tra le grandi potenze e le grandi industrie, tra omicidi di coppia, di genitori, di figli, di neonati, suore, preti e quant’altro, tra terremoti ed alluvioni, ecc. Dicevamo che nel nostro paese si era persa la certezza del diritto, adesso si e’ persa anche la certezza della pena ed anche la stessa vita umana è ad alto rischio e non sappiamo da che parte arriverà il pericolo. In questo clima di guerra totale nuove e più raffinate moderne armi sostituiscono il pugnale del medioevo ed uccidono con l’emarginazione, l’isolamento, la calunnia, il lento e progressivo perseverante discredito, il sopruso e l’impedimento costante ad ogni azione creativa e produttiva.

17 maggio 2010

Poste: Coordinamento Slc Catania del 14 maggio 2010

Ho chiesto che si riunisse un coordinamento di lavoratori postali iscritti e non ad slc-cgil per cercare di fare il punto di una situazione in provincia di catania che si sta trascinando da troppo tempo.Come è troppo visibile, anche a chi non vuole vedere, la slc cgil,settore poste, in provincia di catania paga lo scotto di un sistema che ci ha visto poco presenti nel confronto con i lavoratori.Ma questo coordinamento come da me sottolineato in premessa generale ,e poi ripreso dal coord. Reg . Pippo Di Guardo, non deve rappresentare un momento d incontro per esprimere rassegnazione, ma aprire una nuova fase che rilanci ,insieme al coord.reg slc Giovanni Pistorio ,una nuova slc settore postale.
Nella riunione sono stati ascoltati con interesse tutti gli interventi ,puntuali e di merito ,dei colleghi postali ,e da questi si è deciso di tracciare delle strategie per fare si che la slc cgil riprenda quota .

16 maggio 2010

Poste: Comunicato settore del 10-11 maggio

Il Comitato di Settore Nazionale Servizi Postali, riunito in data 10 e 11 maggio, nel affrontare il tema della prossima riorganizzazione dei Servizi Postali, esprime la propria contrarietà ad una riorganizzazione che, se pur necessaria,non può diventare una semplice operazione di riduzione dei costi, ma deve riuscire a coniugare efficientamento, qualità e rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori.
Partendo da tale imprescindibile premessa il Settore ha delineato i punti qualificanti su cui la discussione dovrà misurarsi e che saranno per noi riferimento nell’avvio e nel proseguo del confronto con l’Azienda e con le altre OO.SS.
In particolare il Settore ha sottolineato l’importanza del ruolo che dovranno avere i territori in questa trattativa, importanza che dovrà sostanziarsi in primo luogo in un coinvolgimento effettivo nella definizione di punti qualificanti quali l’articolazione degli orari, la perequazione dei carichi di lavoro, a partire dalle zone di recapito, la verifica di quali ricadute potrà avere l’eventuale modello organizzativo che scaturirà dal confronto.
Al riguardo il dibattito ha evidenziato come l’assunzione di un unico modello organizzativo su 5 giorni sia una scelta sbagliata che rischia di avere ricadute difficilmente risolvibili per tutto il territorio: la scelta migliore sarebbe quella di articolare l’organizzazione del lavoro rapportandola al territorio e alle sue particolarità.

Poste Italiane: Accordo Sindacale del 25-3-2010 di applicazione delle norme previste dal D.Lgs. 81/08 per videoterminalisti

In applicazione delle norme previste dal D.Lgs 81/08 in materia di tutela e sicurezza e salute sul lavoro riguardanti le attività di videoterminalista, per effetto dell’accordo sindacale del 25 marzo 2010, al personale con figura professionale di “operatore di sportello” e orario di lavoro settimanale superiore a 20 ore, adibito in modo continuativo ad attività di sportello e applicato in un Ufficio Postale di Cluster B, A2, A1, con decorrenza 10 maggio 2010 saranno applicate le seguenti misure:

* 10 minuti di interruzione dall’attività, mediante cambiamento della stessa, dopo le prime 95 operazioni di sportello;
* un'ulteriore interruzione dall’attività, mediante cambiamento della stessa, dopo ulteriori 100 operazioni (sempre della durata di 10 minuti).

12 maggio 2010

FERIE: FACCIAMO CHIAREZZA

Dopo un anno di lavoro è ora di tirare un po' il fiato e di pensare seriamente alle vacanze sempre più vicine
L’estate è in arrivo e per molti si avvicinano le tanto sospirate vacanze. Nei mesi estivi, e specialmente in agosto, gran parte delle persone va in ferie e le aziende o chiudono totalmente o rallentano notevolmente la loro attività.
Si controlla sulla busta paga, si parla con il capo e ci si mette d'accordo con i colleghi per trovare il giusto compromesso e non lasciare gli uffici completamente vuoti.
Per chi ha ancora dei dubbi sulla normativa delle ferie e sul calcolo dei giorni di vacanza, ecco una guida semplice e completa che ci informa sugli aggiornamenti legislativi, su quanto ammontano i giorni di ferie, com'è possibile calcolarli e cosa succede se ci si ammala durante le ferie.
Come si maturano le ferie
La maturazione delle ferie è strettamente collegata alla effettiva prestazione lavorativa, per cui le stesse maturano in presenza della prestazione lavorativa o di un'assenza che, per legge o per contratto, è considerata servizio effettivo (come, ad esempio, le ferie, la malattia, l'infortunio, il congedo matrimoniale, l'astensione obbligatoria per maternità ed il congedo di paternità, la cassa integrazione guadagni ad orario ridotto, gli incarichi presso i seggi elettorali).Il periodo di maturazione è di dodici mesi, che, secondo quanto previsto dal contratto collettivo e dalla regolamentazione aziendale, corrisponde all'anno civile (1° gennaio - 31 dicembre) o ad un periodo di 12 mesi, di norma, decorrenti dal 1° agosto.Il lavoratore subordinato che non lavora per l'intero periodo di maturazione (contratti a tempo determinato, ovvero assunzione o cessazione del rapporto nel corso del periodo) ha diritto ad un numero di giorni di ferie proporzionale al servizio effettivamente prestato. A tal fine i singoli contratti di lavoro definiscono le modalità di conteggio dei mesi e delle frazioni di mesi lavorati: di norma, ogni mese di servizio dà diritto ad un dodicesimo del periodo annuale di ferie spettanti e le frazioni di mese di almeno 15 giorni valgono come mese intero.

11 maggio 2010

Segreterie Provinciali Catania e Messina: Comunicato interprovinciale

Comunicato:
La crisi finanziaria globale ha evidenziato come l’economia mondiale sia stata basata sulla finanziarizzazione dei mercati, a discapito dei classici fattori della produzione, generando uno sconquasso complessivo, ad oggi ancora ingestibile, del quale a pagarne le conseguenze sono le fasce sociali più deboli.
Il mondo del lavoro è in attesa che le regole della finanza vengano riscritte, riportando al centro il lavoro, la produzione ed il fattore umano. E mentre sono in corso discussioni e dibattiti, osserviamo che in Italia vengono proposti Piani Industriali che di fatto sono piani finanziari, con continue dichiarazioni di esuberi, relativi tagli di personale e licenziamenti camuffati con esternalizzazioni (tra queste due ex grandi Aziende FIAT e TELECOM ITALIA). Lo scopo ultimo è quello della distribuzione di dividendi agli azionisti.
Dentro questo quadro complessivo si muovono altre dinamiche contestuali, atte a destabilizzare i rapporti tra azienda e lavoratori, i quali si vedono continuamente privati della propria dignità, per essere assoggettati a poteri autoreferenziali e senza regole.

10 maggio 2010

COMUNICATO DEL COMITATO DEGLI ISCRITTI TELECOM CATANIA

In data 05 maggio u.s. si è teneta una riunione del Comitato degli Iscritti Telecom della SLC CGIL Catania, alla riunione sono stati presenti, tra gli altri, per la Segreteria Provinciale Davide Foti ( Resp. TLC ) e Arduino Denti( Resp. Organizzazione ).
Dopo una breve introduzione del Segretario Tlc sul nuovo “Piano Industriale” Telecom si è lungamente dibattuto sulle ricadute che questo “cosiddetto” piano industriale potrebbe determinare sulle risorse professionali presenti in azienda e sul futuro di Telecom nel mercato TLC nazionale ed internazionale.
Nel corso della riunione è stato denunciato l’atteggiamento nichilistico di Telecom che, anziché dotarsi di una vera e propria politica industriale, ha deciso di presentarsi sui mercati attraverso un piano esclusivamente finanziario messo in atto da un management che fa dei dividendi da distribuire agli azionisti la propria ragione d’essere. Ed infatti si evidenzia che l’utile netto dichiarato (1.5 miliardi di euro ) è frutto non di innovazioni e/o investimenti ma viene ma da recuperi economici determinati dalla cessione della consociata tedesca Hansenet ( 0.9 miliardi ).
Dal punto di vista degli investimenti si evidenzia, invece, il calo globale su tutte le linee strategiche di Telecom ( Rete, Customer etc… ). Nello specifico il calo degli investimenti viene reso evidente per le seguenti riduzioni: 700 milioni sulla rete di nuova generazione ( NGN ); 100 milioni sul Customer; 400 milioni sul costo del lavoro. Se a questo si aggiunge che Telecom vuole recuperare circa 5 miliardi sul debito ( nel biennio passato sono stati recuperati 600 milioni ) possiamo ben capire quale strada vuol seguire Telecom.

Epifani, “E' stato il congresso della crisi”

RIMINI, 8 MAG - Guglielmo Epifani e' stato confermato, dal nuovo comitato direttivo della Cgil, segretario generale. L'organismo direttivo gli ha conferito 120 voti favorevoli su 148 votanti. Epifani restera' in carica fino a settembre, scadenza naturale del secondo mandato, al termine degli otto anni fissati dallo Statuto confederale.

“Avevamo detto che sarebbe stato il congresso della crisi e nella crisi. E guardate quello che è successo: prima lo sciopero e la tragedia in Grecia, oggi una nottata drammatica, durante la quale i capi di governo dell’Unione si sono riuniti d’urgenza per tentare di tamponare una pesante ondata di speculazione finanziaria. La verità è che i fatti sono più forti della propaganda. La situazione è davvero grave e non capisco come si possano sentire oggi quelli che ci hanno imbonito finora”. Questo l’attacco delle conclusioni del Segretario Generale della CGIL, Guglielmo Epifani, che ha voluto spiegare i possibili effetti gravi.

08 maggio 2010

Epifani a Governo: subito un piano straordinario per il lavoro

Di fronte alla crisi che sta colpendo il nostro paese, il lavoro e l'occupazione debbono rappresentare “la priorità delle priorità”. E' il Segretario Generale della CGIL, Guglielmo Epifani, ad indicare questa come una necessità assoluta, e lo fa da Rimini durante il suo intervento introduttivo al XVI Congresso della CGIL.

Si sono persi oltre un milione di posti di lavoro, di cui un terzo al sud, dove sono a grave rischio i pochi insediamenti industriali esistenti. Si apre sempre più la forbice che separa il lavoro stabile da quello precario, che nell'industria ha raggiunto l'80% delle nuove assunzioni. Si è aperta una voragine nell'occupazione giovanile e quella femminile è in grave sofferenza.

Per questo è necessario, spiega Epifani rivolgendosi al governo, “un piano straordinario per il lavoro e l'occupazione”. “Un impegno – prosegue il Segretario - di almeno tre anni, attraverso il quale reperire e convogliare risorse verso investimenti capaci di favorire occupazione aggiuntiva”.

06 maggio 2010

Coordinamento Telecom SLC CGIL Catania

-Ai Lavoratori Telecom Italia Catania

-e.p.c. Ri/Sud Dott. Ventimiglia


Oggetto: Coordinamento Telecom SLC CGIL Catania


La scrivente O.S. comunica che nel corso della riunione del comitato degli iscritti Telecom del 05 Maggio 2010 è stato convenuto di organizzarsi funzionalmente attribuendo responsabilità organizzative ai seguenti compagni per le rispettive aree di interesse:


1. Moschetto Salvatore responsabile CALL CENTER Telecom Italia

2. Sciuto Santo Responsabile RETE Telecom Italia


Ringraziamo i compagni per la disponibilità verso l’organizzazione e i lavoratori, sapendo che proprio in un momento così delicato che attraversiamo serve tutta la passione e la volontà per tutelare diritti e dignità.

Catania lì, 06/05/2010

Il Segreterio Provinciale SLC CGIL CT

Resp. TLC e Mercato del Lavoro

( Davide Foti )

05 maggio 2010

Rappresentanza Sindacale Unitaria

Che cosa è la RSU
RSU vuol dire Rappresentanza Sindacale Unitaria. E’ un organismo sindacale che esiste in ogni luogo di lavoro pubblico e privato ed è costituito da non meno di tre persone elette da tutti i lavoratori iscritti e non iscritti al sindacato.
La normativa fondamentale di riferimento è l’”Accordo Collettivo Quadro per la costituzione delle Rappresentanza Sindacali Unitarie per il personale dei comparti delle Pubbliche Amministrazioni e per la definizione del relativo Regolamento Elettorale” del 7 agosto 1998.
Come si forma
La RSU si forma con le elezioni. Le procedure sono regolate principalmente dall’Accordo Quadro (leggi...) e prevedono la partecipazione al voto di almeno il 50% +1 degli elettori. In caso contrario la RSU non si costituisce e occorre indire nuove elezioni. È questo il primo passo della sua legittimazione.
I componenti delle RSU sono eletti su liste del sindacato ma possono anche essere non iscritti a quel sindacato, in ogni caso gli eletti rappresentano tutti i lavoratori non il sindacato nella cui lista sono stati eletti.
Quale ruolo svolge
I poteri e le competenze contrattuali nei luoghi di lavoro vengono esercitati dalle RSU e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria firmatarie del relativo CCNL (contratto collettivo nazionale di lavoro) di comparto.
Chi è eletto nella RSU, tuttavia, non è un funzionario del sindacato, ma una lavoratrice o un lavoratore che svolge un preciso ruolo: rappresenta le esigenze dei lavoratori senza con ciò diventare un sindacalista di professione. La RSU, dunque, tutela i lavoratori collettivamente, controllando l’applicazione del contratto o trasformando in una vertenza un particolare problema. Se è in grado, la RSU può anche farsi carico di una prima tutela, cercando di risolvere il contrasto del lavoratore con il datore di lavoro, per poi passare, eventualmente, la tutela al sindacato e ai legali.
Tra le competenze necessarie per svolgere il ruolo di RSU vi sono, poi, quelle relazionali. La forza della RSU, infatti, non deriva solamente dal potere assegnato dal contratto e dalle leggi ma anche dalla capacità di creare consenso intorno alle sue proposte e azioni e una ampia condivisione degli obiettivi.

Rappresentanze sindacali aziendali

E’ la forma di rappresentanza sindacale in azienda introdotta dall’art. 19 della Legge 300 del 1970. Nella sua formulazione originaria, tale norma prevedeva che, nell’ambito di ciascuno dei sindacati aderenti alle Confederazioni maggiormente rappresentative sul piano nazionale oppure dei sindacati firmatari di contratti collettivi applicati nella unità produttiva, potessero essere costituite Rappresentanze Sindacali Aziendali (r.s.a.).
A seguito della consultazione referendaria del giugno 1995, oggi l’unico vincolo per una associazione sindacale al fine della costituzione di una r.s.a. è quello di essere firmatari di contratti collettivi applicati nella unità produttiva.
La Legge 300/1970 non dice nulla sulle modalità di costituzione, sulla struttura organizzativa e sulle regole di funzionamento delle Rappresentanze Sindacali Aziendali rimettendosi alla completa libertà di organizzazione sindacale.
Compiti delle R.S.A.
La legge non determina in via generale funzioni e compiti delle rappresentanze sindacali aziendali, ma attribuisce il ruolo di interlocutore dell'azienda
Dirigenti delle R.S.A.
Con riferimento al contesto legale la giurisprudenza afferma che per "dirigenti delle rappresentanze sindacali aziendali" devono intendersi tutti i delegati che compongono la rappresentanza sindacale, cosicché le prerogative e tutele di cui sopra spettano necessariamente a ciascun componente di detta rappresentanza (Cass. 5 febbraio 2003, n. 1684).
La legge prevede espressamente l'attribuzione ai dirigenti delle rappresentanze sindacali aziendali di permessi retribuiti e non retribuiti.
Permessi retribuiti
I dirigenti delle rappresentanze sindacali aziendali hanno diritto a permessi retribuiti per l'espletamento del loro mandato, cioè per lo svolgimento di attività di tutela sindacale nell'interesse diretto dei lavoratori occupati nell'impresa.
I permessi retribuiti non possono avere durata inferiore a otto ore mensili nelle aziende di cui alle lettere b) e c); nelle aziende di cui alla lettera a) i permessi retribuiti non possono essere inferiore ad un'ora l'anno per ciascun dipendente.
Il lavoratore che intende fruire di un permesso retribuito deve darne comunicazione scritta al datore di lavoro con un preavviso di norma non inferiore a 24 ore tramite le rappresentanze sindacali aziendali.
Il titolare del permesso non ha l'onere di indicare lo specifico motivo per cui il permesso è chiesto, né il datore di lavoro ha il diritto di accertare preventivamente la specifica natura dall'attività da svolgere; non è tuttavia ammissibile l'uso del permesso per fini personali o diversi da quelli connessi alla sua funzione (Cass. 14 gennaio 2003, n. 454); circa le modalità di fruizione dei permessi, cfr. anche Cass. 15 dicembre 1999, n. 14128).
È discusso se, in caso di presenza di una pluralità di rappresentanze sindacali aziendali, a ciascuna di esse spetti il prescritto monte ore, ovvero se detto monte ore debba essere ripartito tra le diverse rappresentanze.
Permessi non retribuiti
Oltre ai permessi retribuiti di cui si è detto, i dirigenti delle rappresentanze sindacali aziendali hanno diritto a permessi non retribuiti per la partecipazione a trattative sindacali o a congressi e convegni di natura sindacale in misura non inferiore a 8 giorni l'anno. I lavoratori che intendono usufruire di tali permessi debbono darne comunicazione scritta al datore di lavoro con un preavviso di norma non inferiore a tre giorni tramite la propria rappresentanza sindacale.

16° Congresso Cgil, Epifani: “Il nostro progetto per il paese”

Presentate le assise di Rimini dal 5 all’8 maggio. Il segretario generale: “Governo senza idee”. Tutti gli ospiti e i temi: si riparte da lavoro e occupazione, a difesa dello Statuto e contro l’arbitrato. “Datore e lavoratore non sono alla pari”
“Chiederemo ancora un progetto per affrontare la crisi. Nel paese continua a mancare un’idea programmatica di quello che si deve fare”. Così il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, oggi (26 aprile) a Roma illustra il sedicesimo congresso nazionale della Confederazione, che si terrà a Rimini dal 5 all’8 maggio. Un appuntamento che chiude una stagione congressuale particolare, con la divisione tra le due mozioni che ha visto prevalere il primo documento con l’82,9% dei consensi.

04 maggio 2010

Almaviva Contact: Intervista all'A.D. Andrea Antonelli


Call center: "100 milioni per garantire il futuro

Nonostante lo scenario affatto positivo – “l’aumento del costo del lavoro ha impattato sui conti e non è stato possibile recuperare il gap con gli aumenti tariffari”, puntualizza Antonelli – l’azienda ha basi solide per affrontare il futuro con serenità. “Quest’anno raggiungeremo il break even”, annuncia Antonelli. I volumi del business hanno tenuto, nonostante la crisi “che sulle aziende di contact center ha pesato meno che su altri comparti”, puntualizza il manager il quale ci tiene però a sottolineare che il comparto “ha bisogno di essere sostenuto dal governo con interventi di defiscalizzazione”.

Quanto vale la partita?
Basterebbero 100 milioni di euro per garantire i posti di lavoro a tutti e consentire alle aziende di andare avanti. Il conto è presto fatto: il comparto genera quasi un miliardo di euro di business e per alleggerire la situazione al settore servirebbe un 10% in parte dovuto all’Irap. Non si può continuare a ragionare nel breve periodo e non si può pensare che la cassa integrazione rappresenti la soluzione: le aziende di contact center vendono prestazioni, non prodotti, e la prestazione è fatta dal personale. Mandare a casa il personale significa chiudere.