Alle volte la parola, scritta o parlata, tradisce il pensiero e produce effetti che, spesso, hanno anche un che di comico. La comunicazione di servizio che la direzione di Comdata Care sta facendo girare in questi giorni ricade in pieno in questa tipologia.
Perché se il pensiero è pienamente condivisibile (quando si è al lavoro si lavora),
la parola, scritta in questo caso, è stata poco generosa col principio, anche abbastanza scontato, appena menzionato. E si perché diventa divertente immaginare un dipendente di Comdata Care al quale, per “valori aziendali” si badi bene, è proibito entrare in contatto con strumenti tecnologici e, per non farsi mancare nulla, libri e riviste. A questo punto attendiamo i primi responsabili aziendali dotati di lanciafiamme, proprio come nell’angosciante mondo tratteggiato da Ray Bradbury, scatenarsi contro le biblioteche clandestine dei dipendenti di Comdata Care!
Per non parlare del divieto di utilizzo di apparecchiature elettroniche! Talmente precettivo che hanno dovuto spiegarlo bene; giacché rispettandolo alla lettera un dipendente tipo di Comdata Care avrebbe dovuto astenersi dal toccare finanche il proprio computer di lavoro!
Sarebbe divertente immaginare una lettera simile inviata in un monastero cistercense dove vige la regola del “ora et labora”, ci troveremmo a leggere qualcosa tipo in questo luogo o si “ora” o si “labora”.
Noi riteniamo che, con questa comunicazione, la dirigenza di Comdata Care abbia perso un occasione d’oro per riflettere prima di agire e, al contempo, corra seriamente il rischio di rafforzare quel senso di disaffezione che caratterizza da
anni il clima aziendale.
L’etica del lavoro, la serietà professionale, non possono e non debbono essere confuse con un clima da caserma o, non si sa cosa sia peggio, da asilo. Lavori la dirigenza di Comdata Care a costruire un progetto serio e credibile per il futuro e
vedrà che i lavoratori potranno avere sulla scrivania tutta l’Enciclopedia Treccani o una postazione multimediale degna del centro di controllo della Nasa senza che la qualità del lavoro ed il senso di appartenenza dei propri dipendenti ne risenta
minimamente.
La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL