Appena dopo la stangata dell’Imu, c’è da pagare la prima rata di una nuova tassa sulla casa, la Tariffa comunale sui Rifiuti e Servizi - abbreviata in Res o Tares - destinata a sostituire la tassa sui rifiuti attualmente in vigore nel proprio comune. In alcuni comuni quest’ultima è la Tarsu (tassa o tariffa sui rifiuti solidi urbani); in altri è la Tia (tariffa di igiene ambientale).
La nuova tassa, però, sarà più salata, rispetto alle precedenti. La Res, infatti, a differenza di quanto avventiva con Tarsu e Tia, dovrà coprire per intero i costi sotenuti dal Comuine per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Inoltre, comprenderà, nell’importo totale, anche una maggiorazione, che servirà a finanziare i "servizi indivisibili e comunali", come l’illuminazione pubblica e la manutenzione delle strade. L’importo di questa maggiorazione è di 30 centesimi a metro quadro, che però il Comune può portare fino a 40 centesimi, cioè 40 euro l’anno per una casa di 100 metri quadri.
La Res - il cui valore è proporzionale all’80 per cento della superficie dell’alloggio - si pagherà in quattro rate: a gennaio, aprile, luglio e dicembre. Per il versamento, sarà possibile utilizzare il modello F24, come per l’Imu, o il bollettino di conto corrente postale.