09 settembre 2012

Call center, licenziamenti alla 4U: I sindacati chiedono un tavolo istituzionale


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PALERMO. I sindacati delle telecomunicazioni hanno chiesto un incontro urgente al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, alla task force regionale per l’occupazione e al sindaco di Palermo per discutere dei 101 licenziamenti 4U. I sindacati chiedono l'apertura dei tavoli istituzionali per "riportare la vertenza in una logica di assoluta trasparenza con la definizione di un chiaro piano industriale in grado di salvaguardare la tenuta aziendale e i livelli occupazionali".

Per i 101 dipendenti le procedure di mobilità sono state avviate il 13 giugno. E dalla graduatoria disposta di tutte le unità lavorative, ne sono stati licenziati già 19. Secondo quanto riportato dai sindacati, il call center 4U ha usufruito negli ultimi anni di incentivi nazionali e regionali, quali il progetto INLLA, la Legge 407, la defiscalizzazione degli oneri sociali sulla stabilizzazione prevista dalla circolare Damiano e di agevolazioni per l'assunzione di lavoratori in apprendistato e categorie protette. A questo si aggiungono, negli ultimi anni, bilanci aziendali progressivamente in attivo, fino al 2011. Per questo i sindacati dicono no ai licenziamenti.

"Alla luce delle variabili economiche, degli incentivi pubblici e dei volumi di attività previsti non si giustificano assolutamente i licenziamenti dei lavoratori, i quali potranno beneficiare soltanto dell'indennità di disoccupazione - hanno scritto in una nota i segretari provinciali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Ugl. Tra l'altro, risulta da informazioni assunte presso i committenti che non è previsto alcun decremento dei volumi di attività, anzi si prevede un incremento".

Secondo i sindacati esistono vie di uscita per l'azienda. Per esempio, una pluralità di strumenti di flessibilità agli ammortizzatori sociali (contratti di solidarietà e cassa integrazione in deroga) che produrrebbero un recupero dei costi per circa 900.000 euro su una presunta sofferenza di 730.000 euro, a cui sono state aggiunte alcune proposte di flessibilità contrattuali incidenti su ferie, permessi e orari di lavoro, e la possibilità di prevedere l'istituto della mobilità volontaria a fronte di un incentivo all'esodo. Ma l’azienda, fanno sapere, va avanti con la sua decisione, "Noi adesso - aggiungono - aspettiamo la convocazione".

Dichiarazione di Emilio Miceli
Segretario generale Slc Cgil nazionale

"La Cgil non sottoscrivera' alcun accordo che preveda il licenziamento delle persone e chiedera' formalmente di capire quale relazione ci sia tra la ragnatela di piccoli call center di fortuna che stanno nascendo sotto impulso aziendale e le commesse di grandi operatori come Wind e Vodafone."

"Vogliamo sapere se Wind e Vodafone hanno autorizzato questi subappalti a cascata che portano alla memoria quel vecchio e stagnante mondo che fu a Palermo tipico del settore edile."

"Sulla pelle di tanti lavoratori si sta svolgendo un gioco al massacro che siamo intenzionati a respingere con fermezza - ha dichiarato Emilio Miceli, segretario generale di Slc Cgil nazionale, nel corso dell'assemblea dei lavoratori che si e' svolta, stante il diniego aziendale, fuori dai cancelli.

"Non ricorreremo preso il giudice per comportamento anti sindacale: la maleducazione del manager e' per noi al momento secondaria rispetto ai danni che sta causando - ha concluso Miceli.