“Il sito romano di Almaviva non deve chiudere e nessun lavoratore dovrà essere licenziato- così Michele Azzola, segretario nazionale Slc Cgil in merito alla procedura aperta dall’azienda che colloca in cassa integrazione 630 lavoratori per chiusura dell’unità produttiva di via Lamaro, determinandone sin da oggi il licenziamento alla fine della cigs.
“Domani nel corso dell’incontro in Regione, che ha convocato le parti nell’ambito della procedura, il sindacato chiederà all’azienda di ritirare il progetto di chiusura del sito romano ed avviare una trattativa sul futuro dell’intera azienda e degli oltre 10.000 dipendenti. Ci aspettiamo che le istituzioni Regionali supportino i lavoratori nell’obiettivo di salvaguardare il sito produttivo nel suo complesso.”
“E’ inaccettabile – prosegue il sindacalista - che dopo aver governato congiuntamente gli effetti della crisi, attraverso l’utilizzo dei contratti di solidarietà su più unità produttive, l’azienda decida unilateralmente di lasciare a casa centinaia di giovani che, con la stabilizzazione dei contratti a progetto intervenuta nel 2007, erano convinti di avere un lavoro sicuro. Non siamo in presenza di calo dei volumi o dell’assenza di commesse, ma di una scelta imprenditoriale finalizzata a spostare le attività oggi gestite presso il sito di via Lamaro in altre unità produttive per scelte assolutamente incomprensibili.”
“Se l’azienda non ritornerà sui suoi passi – conclude Azzola - la vertenza si amplierà coinvolgendo, nelle prossime iniziative di lotta, tutti i lavoratori del gruppo.”