13 settembre 2012

TLC: SLC CGIL, 17 settembre sciopero di 8 ore contro la devastazione del mercato del lavoro


Sciopero nazionale di otto ore per il rinnovo del contratto nazionale applicato ad oltre 200.000 addetti di cui oltre 80.000 giovani impiegati nei call center concentrati principalmente nel sud del Paese. Ad oggi già quasi 900 lavoratori sono interessati da licenziamento, circa 2200 sono in cigs, circa 2300 oggetto di trasferimento di ramo d’azienda.
“Le crisi già aperte in alcuni importanti call center quali Almaviva, Teleperformance, 4u ed alte società di Tlc quali Ericsson, Sielte, Ceva Logistics mettono a repentaglio migliaia di posti di lavoro non a causa del crollo dei volumi di attività ma unicamente per il cambio di appalti che si spostano da regione a regione inseguendo incentivi statali o l’azzeramento delle retribuzioni dei dipendenti.” Così dichiara Michele Azzola, segretario nazionale Slc Cgil. Dopo l’interruzione delle trattative a seguito dell’indisponibilità di Asstel a negoziare le clausole sociali, i lavoratori del settore incroceranno le braccia per l’intera giornata con manifestazioni e presidi che si terranno in tutte le principali città italiane.”
“In linea con i presupposti del Governo e i richiami di tutte le istituzioni, forze politiche e sociali, i sindacati di categoria ritengono indispensabile disciplinare all’interno del rinnovo contrattuale la materia degli appalti, offrendo continuità occupazionale a decine di migliaia di lavoratori che oggi rischiano di trovarsi disoccupati ad ogni cambio di commessa – prosegue il sindacalista.
“Disciplinare questa materia rappresenta una norma di civiltà e di corretta competizione sul mercato. E’ inaccettabile che le aziende affrontino i
problemi posti dalla crisi scaricando tutti i costi sui lavoratori attraverso gare di appalto ed esternalizzazioni basate sul principio del cottimo e che scatenano una competizione che premia le aziende che pagano di meno i lavoratori, sino ad arrivare all’utilizzo di lavoro nero e irregolare o a sfruttare unicamente gli incentivi statali e regionali.”
“A tutto questo il 17 settembre i lavoratori del settore risponderanno compatti confidando che la parte migliore delle imprese convenga sulla necessità di introdurre serie regole nella tutela del lavoro – continua Azzola. Se è devastante perdere il lavoro a causa della crisi industriale è del tutto inaccettabile perderlo non perché il lavoro non c’è ma perché viene spostato in un’altra regione o in un altro Paese nell’ottica che meno certezze hanno i lavoratori più basso sarà il loro costo.”
“Chiediamo a Asstel, in linea con quanto chiesto dal Governo alle parti sociali, invito accolto da Confindustria, di riaprire il tavolo negoziale per individuare soluzioni in grado di far crescere la produttività salvaguardando l’occupazione che oggi rappresenta la vera priorità del Paese. Come afferma il Presidente del Consiglio Monti, abbiamo di fronte un autunno difficile, al senso di responsabilità delle imprese si aggiunge la responsabilità di non farlo diventare un autunno pieno di contrasti sociali.”