È già in vigore, dal 2012, una norma a favore dei correntisti più squattrinati: i conti correnti in rosso e quelli che non superino un deposito di 5.000 euro non devono pagare più l’imposta di bollo. Vi consigliamo quindi di verificare attentamente le singole voci dei vostri estratti conto e controllare che l’istituto di credito non vi abbia addebitato importi non dovuti. In caso contrario, bisognerà chiedere il rimborso.
Si tratta di un effetto dello scorso decreto “Salva Italia” e che le banche non hanno mai comunicato alla propria clientela. In pratica, chi ha un conto corrente con saldo negativo o con un saldo uguale o inferiore a 5.000 euro non vedrà più scalarsi, annualmente, da parte dell’Istituto di credito, quella tassa (cosiddetta “imposta di bollo”) sui depositi. Tale imposta ammonta a:
- euro 34,20 annui per le persone fisiche
- euro 100,00 annui per le persone giuridiche.
Essa si applica sugli estratti conto corrente e i rendiconti di libretti a risparmio inviati dal banche o da Poste Italiane.
Per verificare l’esenzione dall’imposta non si considera il singolo conto corrente, ma la somma di tutti i conti che il cliente ha con la banca; pertanto l’esenzione non si applica più qualora una persona abbia più conti correnti con lo stesso Istituto il cui saldo sia inferiore a 5.000 euro, ma la somma complessiva di tutti superi tale soglia.