21 novembre 2012

No alla violenza sulle donne: "Non voglio più soffrire"

Nell'ultimo anno le denunce e le richieste di ammonimento da parte di donne rimaste vittime di stalking sono aumentate del 20%. All'incirca 200 casi denunciati ogni anno: segno di un fenomeno che purtroppo continua a mietere vittime, ma anche segno di una maggiore consapevolezza delle donne, sempre meno disposte a subire in silenzio molestie e atti persecutori. I dati, diffusi dalla Questura di Bari, sono stati presentati ieri dal vice questore aggiunto di Bari Francesca Falco, nell'ambito del pomeriggio di studi su "Stalking. Costruire La rete per riconoscerlo e contrastarlo" che si è tenuto nell'aula Aldo Moro della facoltà di Giurisprudenza di Bari. L'iniziativa è stata promossa dal Comitato Pari Opportunità dell'Università di Bari e dell'associazione Ress (Ricerche educative e studi sociali) e organizzata nell'ambito del progetto "Vis" (Violenza interpersonale e stalking). L'obiettivo dell'incontro è stato coinvolgere le professionalità che si occupano di stalking sul territorio "per creare una rete in un'ottica di prevenzione" ha detto Letizia Carrera del Comitato Pari Opportunità e vicepresidente Ress. Proprio nell'ottica della prevenzione del fenomeno, l'aumento delle denunce per stalking ha portato alla creazione di un gruppo di lavoro presso gli uffici della Questura di Bari chiamato "Non voglio più soffrire", con l'obiettivo di contrastare la cosiddetta "vittimizzazione di carattere secondario", ovvero l'ulteriore danno subito da chi, già vittima di reato, non trova risposte adeguate nelle istituzioni.