Davide Foti “I Teatri catanesi sono stati scippati delle risorse necessarie alla loro sopravvivenza e questo torto deve essere riparato. Il Teatro Massimo Bellini ed il Teatro Stabile di Catania devono essere messi nelle condizioni di poter fare promozione culturale e tutela delle tradizioni proprie".
Sulla Cultura una alternativa secca o programmarne il ridimensionamento o affermarne la centralità, noi siamo ovviamente per il secondo punto dell'alternativa. Così ha dato avvio alla sua relazione introduttiva Andrea Ranieri alla Conferenza Nazionale Assessori alla Cultura nel settembre 2011 spiegandone i tanti perché anche attraverso le analisi del CENSIS sullo stato sociale del paese.
La cultura, che è progetto e quindi va valorizzata e preservata è il nostro core business anche perché rappresenta in partenza il 2,6% del Pil ed attraverso gli ulteriori componenti dell'industria culturale genera il 4,9% del Pil. Inoltre il solo turismo culturale rappresenta il 3% del Pil e nelle Città il solo turismo culturale può rappresentare il 30% del mercato turistico totale.
I Teatri, per tali ragioni, sono per la nostra Città e per il resto del paese fondamentali fonti generativi di valore i cui costi non possono essere parametrati sul solo numero dei biglietti emessi o sul numero degli abbonati tanto è vero che nel paese solo il 14% delle risorse dei Teatri deriva dagli incassi dal pubblico.
I Teatri vivono perlopiù di sovvenzioni pubbliche ed il valore che deriva dalle attività culturali non è appannaggio e fonte di arricchimento materiale ed immateriale solo degli abbonati ma di tutto il territorio.
Spesso quando si parla dei tagli alla Cultura gli scopi dei tagli non sono riconducibili a precise logiche di bilancio ma le ragioni sono riconducibili a ben altro o nell'intento di favorire altre aree territoriali e questo non solo gli addetti ai lavori lo sanno bene.
I Teatri catanesi sono stati scippati delle risorse necessarie alla loro sopravvivenza e questo torto deve essere riparato. Il Teatro Massimo Bellini ed il Teatro Stabile di Catania devono essere messi nelle condizioni di poter fare promozione culturale e tutela delle tradizioni proprie.
Chiediamo quindi alla Regione Sicilia di agire in totale discontinuità rispetto a quanto fatto dalla precedente gestione sapendo che non siamo disponibili ad arretrare rispetto alle posizioni note. Con la schiena dritta e le orecchie tappate rispetto alle eventuali lusinghe dei potenti di turno.
Davide Foti
Segretario Generale SLC CGIL Catania