Telecom Italia in una nota di fatto non commenta la situazione sul fronte scorporo della rete fissa, rimandando al consiglio del 6 dicembre, mentre i colloqui tra la società e Cassa Depositi e Prestiti rallentano, in attesa di vedere gli sviluppi dell'offerta di Naguib Sawiris.
Una mossa di Telecom Italia nella direzione di uno spinoff è considerata propedeutica a un ingresso della Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) nel capitale della società della rete, che ha lo scopo di rilanciare gli investimenti sulla banda ultralarga.
Naguib Sawiris ha proposto di investire in Telecom Italia, acquistando azioni di nuova emissione.
Una fonte vicina alla vicenda ha parlato nei giorni scorsi di Sawiris interessato a una partecipazione del 10% delle azioni ordinarie o più. Il 10%, a 1,5 euro, il prezzo cui gli azionisti Telco hanno in carico le azioni, vale due miliardi di euro.
Secondo una fonte vicina alla vicenda, "l'ipotesi di accordo tra Telecom e Cdp rimarrà in stand-by fino a quando non sarà chiarita la situazione con Saiwiris".
Per lo scorporo in sé, il presidente del gruppo Franco Bernabè ha detto in diverse occasioni che la decisione è legata più al contesto regolatorio, rispetto ai colloqui con eventuali partner. E la decisione del consiglio sarà presa su questa base.
"In merito ad indiscrezioni di stampa relative allo scorporo della rete, Telecom Italia precisa che sono tutt'ora in corso da parte del management e degli advisor, le analisi e gli approfondimenti i cui risultati saranno presentati al consiglio di amministrazione il prossimo 6 dicembre", dice la nota.
Sulle trattative, al netto dell'offerta di Sawiris che di fatto sospende le discussioni o almeno le rende meno intense, "non è un mistero che si tratta di una materia difficile in cui le posizioni delle parti sono ancora distanti su valutazione dell'asset e governance", per la fonte.
"E' forse eccessivo considerare già chiusa qualunque possibilità di accordo", aggiunge. La fonte conferma le indiscrezioni di stampa secondo le quali gli adviser di Telecom valutano la rete 15 miliardi e dice che Cdp guarda invece a una cifra intorno a 12 miliardi. "Proseguono i contatti tra consulenti, ma non si può ancora parlare di trattative vere e proprie", spiega.
L'AD Marco Patuano, parlando ieri con i giornalisti ha suggerito che saranno necessari tempi non brevi per definire il possibile ingresso di partner nella società della rete.