28 aprile 2010

Davide Foti: Vertenza su Telecom Italia

Roma: 26 aprile 2010

Cari Colleghi

come ben sapete, lunedì si è svolta una riunione di coordinamento nazionale RSU Telecom della SLC CGIL, data anche l'indisponibilità a partecipare delle altre sigle sindacali. Si sono fatte le prime considerazioni sul nuovo piano industriale di Telecom presentato il 19 aprile u.s. Le prime analisi del P.I. hanno evidenziato dal punto di vista macro economico di un flusso di cassa di 660 milioni viziato dalla vendita di Hansnet ( controllata tedesca venduta ) e cioè liquidità dovuta non da scelte azzeccate del vecchio piano con tutto quello che abbiamo subito dal punto di vista occupazionale ma soltanto da vendite di asset internazionali, quindi l'utile netto di telecom si aggira intorno a 600 milioni, al netto del miliardo di euro di dividendo agli azionisti ( questa è la cosa vergognosa ).

Dal punto di vista degli investimenti il management fa acqua da tutte le parti, su un totale di 1,8 miliardi di risparmio è previsto una riduzione di 500 milioni sulla rete ( su un calo complessivo 700 milioni in investimenti ), 1,1 sono tagli operativi, di cui 400 milioni sul costo del personale e si prevede nel P.I. un ulteriore risparmio nei customer, assurance ( appalti a canone ) e delivery per un totale di 100 milioni. Dal punto di vista industriale dato lo scarso investimento sulla rete, quindi la fibra, il modello di riferimento per questa azienda è lo shering dei ponti radiomobili con gli altri operatori ( dove gli unici a guadagnarci fino ad oggi è stata Vodafone e domani saranno wind, h3g etc. ) e la ristrutturazione anche se in parte della rete RAME. Stendo un velo pietoso dal punto di vista della parte internazionale dove oltre al gioiello TIM Brasil, le uniche aziende che rimangono sono Cuba e Telecom Argentina, prossime a prendere il volo come Hansnet.

E ora veniamo al punto degli esuberi, volgarmente chiamati dalla dirigenza Telecom "efficientamento" . Il dichiarato da Telecom risulta 6822 nel triennio 2010-2012 di cui 2300 entro la fine dell'anno ed il restante entro il 2012. Dei 6822 secondo l'amministratore delegato, 890 rientreranno nella mobilità in corso, 786 sono i così detti irriducibili, colleghi che hanno rifiutato la mobilità, 559 i colleghi con la possibilità fin da subito di andare in pensione, 288 colleghi che con una futura mobilità potrebbero essere accompagnati in pensione, per un totale di 1.633, con un altra informazione in più, questa azienda vorrebbe ridurre il debito di 5 miliardi di euro e se pensiamo che col vecchio piano la riduzione è stata di 600 milioni ,facciamoci un pò due calcoli!!!. Adesso le prime considerazioni: Non siamo più nell'azienda in cui vivevamo qualche anno indietro, le varie dismissioni di rami e non ultima la forzata presa di posizione sull'informatica ci fa capire come si sveste da azienda industriale per vestirsi da azienda commerciale.

Quello dei dividendi e gli stipendi megagalattici dei dirigenti ci fa capire che questo non è un piano industriale ma solo finanziario, fatto di sperperi e di non investimenti ma solo di recupero di denaro sempre sulla pelle dei LAVORATORI, che rimangono gli unici e veri baluardi.

Se fino ad oggi si è fatto di tutto per garantire i lavoratori in esubero, penso sia arrivato il momento di garantire soprattutto chi rimane dato che circa 4000 dei 6.822 sono esuberi scoperti da ammortizzatori sociali ( si attaccano al tram nel vero senso della parola ). E' arrivato il momento di spingere l'azienda a ritirare queste manovre palesemente finanziarie e modificarle in maniera tale da rendere solido il tessuto industriale di Telecom e soprattutto di garantire l'occupazione in azienda ed è proprio per questo motivo che diligentemente il coordinamento nazionale CGIL Telecom ha valutato e dato mandato alla Segreteria Nazionale di intervenire prima di tutto con i colleghi delle altre sigle sindacali ( per noi rimanere uniti è un valore ) per iniziative unitarie e di aprire ,dopo, le procedure di raffreddamento ( atti di legge prima dello sciopero ).

Queste prime informazioni/riflessioni ci devono servire per valutare attentamente di come sarà dura questa battaglia, e che servirà l'aiuto e la partecipazione di tutti. Sciolto il nodo della unitarietà della vertenza sicuramente organizzeremo anche sui territorio non solo assemblee ma iniziative di lotte adeguate a supporto della vertenza nazionale. Ovviamente queste poche parole non sono esaustive data la delicatezza del momento, a breve cercherò di darvi altre informazioni.

"Svegliamoci, è l'ora di fare qualcosa di grande per tutti noi"

Davide Foti

RSU Nazionale SLC Cgil