28 aprile 2010

Telecom: Esplode la crisi di Telecom Italia


Roma 27 aprile 2010
I 15 mila dipendenti Telecom di Roma e del Lazio si preparano ad affrontare una nuova stagione di corposi tagli nel personale, la quarta in un decennio. Una pesante sforbiciata tra i 2 mila e i 2.500 lavoratori tra staff, call center e rete, nei prossimi due anni, secondo le stime dei sindacati. Sono coinvolte le sedi di Parco dei Medici e Val Cannuta, con impatti anche su Pomezia. Gli esuberi sono il frutto avvelenato dell'aggiornato piano industriale presentato da Franco Bernabè il 13 aprile che prevede, a livello nazionale, 6.800 lavoratori in meno entro il 2012 e di questi 2.300 entro il 2011.

Sommati ai tagli degli ultimi due anni, oltre 13mila persone usciranno dal gruppo, il 20% del personale in Italia. La preoccupazione è percepibile nei corridoi di Parco dei Medici dove si rincorrono da giorni le voci ancora non confermate dal management sul numero totale delle fuoriuscite. Di sicuro 774 lavoratori del settore informatico, l'It operation, saranno esternalizzati, ceduti cioè a una società esterna ma del gruppo Telecom, la Ssc srl, che però ha già annunciato ulteriori "efficientamenti di personale". Gli informatici romani temono che questa cessione di ramo d'azienda si trasformi in disoccupazione vera e propria e da alcuni giorni espongono fuori dai cancelli striscioni di protesta visibili anche dalla Roma-Fiumicino. D'altronde la soluzione dei contratti di solidarietà, studiata un anno fa per oltre 100 colleghi del 1254 e del centralino, si sta rivelando un vicolo cieco.

Nessun percorso formativo è stato finora messo in campo e i sindacati hanno chiesto per il 5-6 maggio un incontro presso il ministero del Lavoro per discutere il futuro di questi lavoratori il cui contratto scadrà tra un anno. Nessuno tra loro e degli altri ha i requisiti per il prepensionamento, visto lo svecchiamento già compiuto dall'azienda negli ultimi dieci anni. Così migliaia di lavoratori Telecom, a breve, potrebbero entrare in cassa integrazione per uno o due anni e poi in mobilità per altri tre. "Siamo molto preoccupati e il 29 saremo tutti a Rozzano per protestare in occasione dell'assemblea della Telecom", dice Fabio Opimo della Rsu Telecom Italia Slc-Cgil. "La cosa più insopportabile è che l'obiettivo di Telecom è giungere ad un aumento del dividendo e alla riduzione del debito di 5 miliardi: nessun cliente in più, nessun piano di rilancio, nessun investimento per innovare", aggiunge Emilio Miceli, segretario Slc-Cgil.