15 aprile 2010

ODG SULLA CRISI OCCUPAZIONALE NEL SETTORE DEI CALL CENTER IN OUTSOURCING

A seguito della circolare n. 17 del ministro Damiano del 2006, in tutto il territorio nazionale, molte aziende hanno provveduto a stabilizzare gradualmente, con contratto di lavoro subordinato ed a tempo indeterminato, migliaia di lavoratori..

Chiaramente tali aziende, al momento dell’assunzione, hanno utilizzato tutti i benefici previsti per legge compreso quelli di cui alla L.488/92 in conto capitale e quelli di cui alla L. 407/90

Come ben noto, i benefici di cui alla L.407/90 sono utilizzabili per un periodo massimo di 36 mesi , quindi i benefici stanno per venire meno. Per tale ragione di cose, a partire dal 2010, nel momento in cui i costi per il personale, nelle singole aziende, inizieranno a lievitare, nonostante l’alta qualità del servizio reso all’utente, potrebbe essere finanziariamente più vantaggioso, per tali aziende, dismettere le attività in essere nei territori interessati per trasferirle altrove. Ed è quello che sta già avvenendo attraverso la delocalizzazione delle attività verso l’estero. Quest’ultima manovra viene pienamente sostenuta ed implicitamente sollecitata dalle grandi committenti del settore (Telecom, Wind, Fastweb, Vodafone,Enel, Tele 2, Sky)

Il motivo che sta dietro questa sollecitazione alla delocalizzazione, messa in atto dalle committenti, è semplice: fare profitto attraverso la compressione verso il basso del valore delle singole commesse assegnate agli outsourcer; tutto ciò anche a discapito della qualità del servizio reso all’utente.

In sintesi, per ritornare al punto,di che cosa ci preoccupiamo?

Da qui a fine anno con il lievitare dei costi del lavoro e soggiogati dalle committenti che comprimono verso il basso il valore della commessa assegnata, molti call center in outsourcing potrebbero dismettere gradualmente le proprie attività per riavviarle, momentaneamente nelle regioni in cui non hanno ancora avviato alcuna attività e/o all’estero.

Migliaia di posti di lavoro sono da subito a rischio, è per tali ragioni che chiediamo ci si impegni per sostenere le seguenti proposte politico-organizzative:

1) prevedere la copertura finanziaria per gli ammortizzatori sociali in deroga in maniera tale che possano beneficiarne i lavoratori che da qui a fine anno rischiano di perdere il posto di lavoro in tale settore di attività. Migliaia di giovani occupati in molte regioni d’Italia che non hanno provveduto ancora a dare copertura finanziaria per l’anno in corso agli ammortizzatori sociali in deroga rischiano concretamente di essere risucchiati dal vortice della disoccupazione e dell’esclusione sociale.

2) Black List . Prevedere che non vengano concessi i benefici di cui alla L.488/92 a tutte quelle aziende i cui assetti societari sono sostanzialmente coincidenti con le società che già hanno utilizzato detti benefici ma non hanno mantenuto i livelli occupazionali previsti;

3) Chiedere al Ministro delle Attività Produttive di intervenire su chi sostiene ed alimenta le delocalizzazioni all’estero (Telecom, Vodafone, Sky, Wind etc). Queste ultime operano gestendo servizi di pubblica utilità, utilizzando licenze nazionali e soprattutto, usufruiscono di benefici accordati dallo Stato.

4) sostenere l’esigenza che vengano disciplinati nazionalmente per legge, capitolati e contratti di appalto nel settore delle TLC in maniera tale da traguardare i seguenti obiettivi:

a) maggiore qualità del servizio reso al cittadino/utente;

b) certezza nella corresponsione, ai lavoratori dipendenti, della retribuzione prevista dal CCNL

c) prevedere l’istituzione delle clausole sociali di salvaguardia su base territoriale e volontaria. Il lavoratore che perde il lavoro per il venir meno di una commessa deve aver la possibilità di seguire il destino della commessa sul territorio.

d) trasparenza dei rapporti commerciali e nelle transazioni finanziarie nel settore delle TLC all’interno del quale gira oramai un flusso incommensurabile di dati sensibili che riguardano i cittadini e una valanga di denari e che non è ancora affatto immune da eventuali tentativi di infiltrazione criminale e del conseguente riciclaggio di denaro di illecita provenienza.

I sottoscrittori del presente O.d.G in considerazione di tale grave crisi occupazionale che rischia di far precipitare migliaia di lavoratori nel baratro dell’esclusione sociale chiedono che vengano sostenute tali proposte da far valere quali misure utili al sostegno dell’occupazione in tale settore di attività.

Primi firmatari:

Giovanni Pistorio; Renato Rabellino; Angela Biondi; Davide Foti; Arduino Denti; Mario Licciardello; Elvira Russo