14 aprile 2010

4° Congresso Nazionale Slc Cgil: Confermato Segretario Generale Emilio Miceli

BARI - Si è chiusa con la conferma del segretario generale Emilio Miceli (82 voti su 100) la terza e ultima giornata di lavori al congresso nazionale dell’Slc Cgil al teatro Petruzzelli di Bari. Anche oggi, al centro del dibattito, c’è stata la crisi, che tocca pressoché tutti i 38 comparti che formano il sindacato della comunicazione Cgil. A partire da Telecom, dopo le dichiarazioni allarmanti di ieri dell’ad Bernabè, che in occasione della presentazione del nuovo piano industriale ai soci azionisti, ha annunciato nuovi esuberi di personale. “E’ l’ennesimo insulto per i lavoratori - ha affermato Luca Damiani, delegato Slc alla Telecom di Milano -, dopo i tagli portati a compimento nei mesi scorsi e considerando che sempre i vertici del gruppo hanno deciso la distribuzione del dividendo agli azionisti alla prossima assemblea del 29 aprile”.


Le difficoltà investono anche colossi editoriali come il Corriere della Sera. Lo ha riferito Giulio Matarrese, delegato Slc poligrafici del gruppo Rcs, dove il 2010 sarà il sesto anno consecutivo di riorganizzazione con tagli al personale: “Da quest’anno, però, c’è una novità negativa ulteriore, con i prepensionamenti dei giornalisti, che ai affiancano a quelli dei poligrafici, una categoria a rischio ormai di estinzione, ridotti a 6.500 unità; è la seconda parte della crisi, dovuta all’aumento del prezzo della carta”.


Per non parlare di quanto accade a Teleperformance, l’azienda di call center che la settimana scorsa ha improvvisamente annunciato la chiusura, mettendo in mobilità tutti i 900 addetti assunti a tempo indeterminato, 700 dei quali appartenenti della sede di Taranto. “Un’ecatombe per noi - ha denunciato dal palco Andrea Lumino, segretario provinciale Slc, nonché Rsu aziendale -, considerando che trovare anche un lavoro a progetto nella nostra città, già investita dalla crisi dell’Ilva, è un miraggio. Una gestione volgare della crisi da parte del management, che ha motivato la sua decisione con l’assenteismo dei lavoratori, proprio mentre il mese scorso avevamo raggiunto gli indici più alti di produttività”.


Non meno critica è la situazione alla sede di Teleperformance al Parco Leonardo di Fiumicino, ha osservato il collega Luca Alessandrini, delegato Slc di Roma e Lazio, dove il sindacato si batte contro il licenziamento di 200 lavoratori, mentre questi ultimi sarebbero disponibili anche a tornare a collaborazione pur di mantenere il posto di lavoro, vanificando così tutto il lavoro fatto in precedenza proprio dal sindacato per ottenere la loro stabilizzazione.


La crisi è stata oggetto anche dell’intervento di Daniele Carchidi, della Slc calabrese, che ha elencato i tanti ‘manager banditi’ presenti nel settore delle tlc, dai casi Agile-Eutelia a Phonemedia, che prendono letteralmente in ostaggio i lavoratori, sfruttandoli a più non posso per poi abbandonarli al loro destino. Dello stesso tenore, l’apporto al congresso di Silvia Ventavoli, Slc Milano, che giudica impellente l’inserimento di una clausola sociale nei contratti per arginare le sempre più frequenti esternalizzazioni di attività, preludio ad esuberi e licenziamenti, da parte di aziende che si rivelano autentiche ‘scatole vuote’.


La crisi è così forte al Sud, tanto che il sindacato, come ha riferito Anna Russelli, segretaria Slc Basilicata, rischia addirittura di scomparire per mancanza di iscritti, dopo la nuova ondata di tagli nelle uniche aziende presenti nella regione, Telecom e Poste. Invece, Marilena Scimia, segretaria Slc l’Aquila, ha ricordato il caso dell’E-care, dove è delegata, un’azienda locale di tlc che ha chiuso dopo il terremoto, riaprendo successivamente con un’altra sigla, precarizzando però tutto il personale. La crisi sta coinvolgendo anche ‘fasce protette’, come lo sono state finora le 14 fondazioni lirico-sinfoniche italiane, peraltro minate dai continui tagli al Fus e ora in pericolo per l’imminente decreto annunciato dal ministro dei Beni Culturali Bondi, con cui intende azzerare il 2° livello contrattuale, portare la contrattazione all’Aran e introdurre il lavoro a chiamata nel comparto.


“Più che una flessibilità si delinea una vera e propria precarizzazione dell’occupazione per via legislativa – ha denunciato Cristina Pierattini, delegata Slc al Maggio Fiorentino -, che si tradurrà presto in tagli al personale anche da noi”. In questa ‘valle di lacrime’, qualche novità positiva c’è, come quella che ha raccontato Marco Del Cimmuto, delegato Slc Firenze, riferendosi alla Answer di Pistoia, azienda di tlc, dove a seguito della mobilitazione e della lotta intrapresa dalla Cgil, con un’occupazione durata mesi, si è riusciti a evitarne la chiusura, grazie all’ausilio di tutta la comunità locale”. “Da qui che la Cgil deve ripartire, realizzando anche il ricambio generazionale - ha invocato il segretario Slc di La Spezia, Matteo Bellegoni, il più giovane delegato al congresso -, rinnovamento auspicato dallo stesso segretario generale Slc, Emilio Miceli.

di Roberto Greco