Il dato emerso dal voto promosso dall’Usigrai nei confronti del Direttore Generale Rai è impressionante.
La stragrande maggioranza dei giornalisti, di qualsiasi orientamento politico, ha espresso con chiarezza la propria contrarietà.
Credo che nella valutazione, insieme alle scelte di natura editoriale, abbiano pesato lo stato di abbandono dell’azienda, la mancanza di una strategia commerciale ed industriale, le condizioni finanziarie.
La Rai è un’azienda finanziariamente a rischio. In fondo sono questi i motivi alla base dello sciopero indetto dal sindacato per il 10 dicembre prossimo. Quest’azienda ha bisogno di un colpo di reni e la gestione dell’attuale DG non è stata in grado di assicurare una guida autorevole.
Roma, 17 nov. (Apcom)
I giornalisti Rai sfiduciano il direttore generale Mauro Masi: il referendum promosso dal sindacato interno Usigrai ha un risultato molto netto: su 1.878 aventi diritto al voto (tutti i dipendenti Rai con contratto giornalistico, spiegano all'Usigrai, compresi quelli che hanno mansioni di telecineoperatore e quelli con incarichi dirigenziali) ben 1.314 hanno votato contro il dg, su 1438 votanti totali. "Noi - commenta il segretario dell'Usigrai Carlo Verna - porteremo i verbali un po' a tutti gli organismi di garanzia, li invieremo ai presidenti di Camera e Senato, al presidente della Vigilanza Sergio Zavoli e al presidente Rai Paolo Garimberti, al presidente dell'Agcom. E chiederemo un incontro al ministro Tremonti". "E' evidente che Masi non può più parlare di posizione dell'Usigrai ma deve dire che è dei giornalisti Rai. E' un dissenso senza precedenti. Mille sono bastati a fare l'unità d'Italia, se pensa di minimizzare è un'ulteriore conferma del fatto che non possa guidare l'azienda di servizio pubblico".