E' stato siglato il memorandum d'intesa tra il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, e gli amministratori delegati delle principali aziende italiane di Tlc per la costituzione della societa' per la realizzazione di una infrastruttura passiva per lo sviluppo di reti a banda ultra larga. L'intesa e' stata sottoscritta da Telecom Italia, Vodafone, Fastweb, Tre, Wind, British Telecom e Tiscali. Il veicolo societario costituito "secondo la modalita' della partnership pubblico privata", si legge in una nota, "effettuera' gli investimenti necessari per implementare tale infrastruttura (opere civili di posa, cavi in fibra spenta, canalizzazioni verticali negli edifici e locali per la terminazione delle fibre ottiche) con caratteristiche di neutralita', apertura, economicita', efficienza ed espandibilita'". Entro 3 mesi il comitato esecutivo istituito definira' il business plan della societa'.
Telecom Italia e' "molto soddisfatta dell'esito del lavoro" svolto per la costituzione di una newco fra tutti gli operatori di tlc per favorire lo sviluppo della banda larga in Italia. "Per il Paese e' un segnale importante di rilancio del settore", ha spiegato l'a.d. di Telecom Italia, Franco Bernabe', illustrando i termini del Memorandum of Understanding siglato oggi.
Bernabe' ha sottolineato in particolare che "questo strumento opera secondo il principio di sussudierieta', per cui interviene solo laddove non operano le societa' private". Questo consente alla newco di essere "assolutamente rispettosa delle iniziative delle singole societa'". Per il manager "ora si avvia un lavoro piu' complesso" con la definizione degli aspetti economici e finanziari, della governance della newco e la verifica delle condizioni di finanziamento.
Da parte sua il ministro Romani, nel corso di una breve conferenza stampa, ha detto che oggi il titolare dell'Economia Giulio Tremonti gli ha assicurato che la Cassa depositi e prestiti (Cdp) potrà investire nella società sia come equity sia attraverso un finanziamento. Tremonti però ha detto che dovrà essere assicurato un giusto ritorno a Cdp.
Il presidente dell'Agcom, Corrado Calabrò, commentando l'intesa dice: "Non è quello che io e Romani volevamo, non è quello che volevano gli operatori, ma è il miglior compromesso possibile di interessi complessi".