30 novembre 2011

Tlc: TP-In&Out comunicato SLC su esito negativo chiusura 1° fase procedure licenziamento

Si è conclusa il 28 novembre con esito negativo la prima fase della procedura di licenziamento aperta da Teleperformance per 855 lavoratori (392 a Roma e 463 a Taranto).

Come SLC-CGIL reputiamo assolutamente improponibili le proposte fatte dall’azienda per uscire dalla crisi: la chiusura della sede di Roma, con il conseguente licenziamento di 392 persone, ed il passaggio dei lavoratori della sede di Taranto da 6 a 4 ore giornaliere sono semplicemente delle provocazioni inutili per una reale ripartenza dell’azienda.

Dopo quasi due anni di ammortizzatori sociali (un anno di contratti di solidarietà e sei mesi di Cassa Integrazione) il management di Teleperformance non è in grado di illustrare una via di uscita dalla crisi che non sia un definitivo ridimensionamento dell’azienda. Offrire poi ai lavoratori usciti dal perimetro occupazionale, o con le ore lavorate ridotte, di svolgere per Teleperformance attività outbound con contratti a progetto è la conferma di quanto da tempo affermiamo, ovvero del progressivo ritorno ad un’azienda “leggera” che punta sulla precarizzazione dei rapporti di lavoro e non scommette più sul valore del fattore umano, sulla crescita professionale dei propri dipendenti.

Noi a questo disegno continueremo ad opporci, perché è sbagliato per il futuro dell’azienda ed è pericoloso per il settore.

Nei prossimi 30 giorni previsti dalla procedura di licenziamento metteremo in campo tutte le azioni che, insieme alle lavoratrici ed ai lavoratori, riterremo utili a far recedere l’azienda dai propri propositi. A cominciare dalla riuscita manifestazione di ieri, quando a Roma, su iniziativa della SLC-CGIL di Roma e con l’adesione di un vasto fronte sindacale e della politica locale, si è tenuto un sit- in pubblico dei lavoratori della sede di Roma per sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni locali contro la chiusura della sede ed il rischio reale che 392 donne e uomini vengano messi alla porta da Teleperformance. Così come il prossimo 10 novembre saranno i lavoratori di Taranto a manifestare pubblicamente a difesa del loro diritto al lavoro ed ad un salario dignitoso e stabile.

La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL

29 novembre 2011

Telecom Italia: Presentazione della piattaforma delle Tlc

Care amiche e compagne, amici e compagni,

è convocato per il giorno 5 Dicembre p.v. a Roma, alle ore 10,30, presso la sala “Di Vittorio” in CGIL Nazionale (Corso d’Italia 25), la riunione del Comitato di Settore al fine di licenziare la piattaforma definitiva per il rinnovo del CCNL delle TLC ed inviarla formalmente alla controparte.

Con l’occasione sarà illustrato anche il regolamento, di cui all’Accordo Interconfederale del 28 Giugno 2011, tra le Federazioni di categoria, per favorire la massima partecipazione e il massimo coinvolgimento democratico dei lavoratori ai

percorsi negoziali.

Al riguardo vi inviamo:

a) la piattaforma definitiva per il rinnovo del CCNL con gli emendamenti e le correzioni (alcune di forma e linguaggio) che come Segreterie Nazionali riteniamo debbano essere accolte dal Comitato di Settore e che troverete già inserite nel testo;

b) il testo relativo alla “Regolamentazione e procedure di coinvolgimento e voto dei lavoratori per le Federazioni SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL”, sottoscritto dai Segretari Generali delle tre OO.SS;

c) la lettera, allegata allo stesso regolamento, che istituisce il Comitato di Settore per il rinnovo del CCNL delle TLC.

Questo al fine di rendere anche più veloci ed efficaci i lavori della riunione.

Cordiali saluti.

Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL


Nell’imminenza della presentazione della piattaforma delle Tlc SLC/CGIL - FISTEL/ CISL- UILCOM/UIL convengo sulla necessità di definire la composizione del Comitato di settore secondo il dettato del seguente articolo:

Il Comitato di settore di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL titolare insieme alle Segreterie nazionali delle trattative per il rinnovo del CCNL delle TLC è definito in 140 componenti, ripartiti tra rappresentanti dei posti di lavoro e

rappresentanti delle strutture e la cui nomina/elezione sarà certificata. In attesa della definizione delle banche dati di cui all’Accordo interconfederale del 28 giugno 2011 e relativa certificazione della effettiva rappresentatività delle sigle sindacali,

il numero di 140 componenti - per il rinnovo del CCNL 2012-2014 - sarà così ripartito: 60 componenti a SLC-CGIL, 40 componenti a FISTEL-CISL, 40 componenti a UILCOM-UIL.

I SEGRETARI GENERALI

SLC-CGIL FISTel-CISL UILCOM-UIL


  1. Leggi regolamentazione e procedure di coinvolgimento e voto dei lavoratori...
  2. Leggi piattaforma contrattuale rinnoco CCNL TELECOMUNICAZIONI 2012/2014

28 novembre 2011

Poste Italiane: Ancora una volta NO al casco elettronico.

- Segretario Generale Emilio Miceli -

Roma, 28 Novembre 2011

In riferimento alla decisione adottata da Poste Italiane di utilizzare il casco elettronico in maniera sperimentale prima, per poi estenderne l’uso a tutti i portalettere, SLC CGIL ha già manifestato chiaramente e a tutti i livelli, la propria contrarietà, specificando che una discussione sull’argomento necessita di un approfondimento alla presenza di esperti di parte aziendale e sindacale. Prima di dare il via all’utilizzo di apparecchiature i cui effetti sulla salute non sono ancora del tutto chiari, è necessario infatti che siano dei medici a certificare l’assenza di qualsiasi effetto nocivo nei confronti di chi lo indossa.

Il fatto stesso che si parli di "sperimentazione", presuppone infatti che non ci sia una conoscenza approfondita sullo strumento che si intende utilizzare.

Abbiamo detto chiaramente che i portalettere non possono essere considerati delle "cavie", perché di questo parliamo dal momento che la società che dovrà occuparsi dell’allestimento dei caschi, la MRI, "avvierà in parallelo il processo di omologazione che porterà alla emissione di apposito certificato per

installazione di ricevitore su automezzo Liberty 125 di Poste Italiane per interfaccia con CPE".

Nessuna certificazione prima, dunque! Oltretutto, saranno i feed back somministrati ai portalettere che daranno un giudizio sulla efficacia del sistema.

Qual è dunque il vero obiettivo? Salvaguardare la salute dei lavoratori o far certificare da Poste Italiane che si tratta di un buon prodotto?

Inoltre, dobbiamo evidentemente ribadirlo ancora una volta, riteniamo che questo "casco elettronico" nasconda in realtà un sistema di controllo a distanza dei lavoratori, vietato dallo Statuto dei Lavoratori, se non regolato da accordo sindacale.

Alla luce di quanto ancora una volta esposto, non comprendiamo dunque come si possa citare la presentazione fatta ai componenti dell’Organismo Paritetico Nazionale per la Salute e la Sicurezza nei luoghi di Lavoro quale momento di confronto esaustivo per chiarire i dubbi circa la nocività sulla salute e il presunto controllo a distanza dei lavoratori.

Ricordiamo, in particolare su quest’ultimo punto, che non è l’OPN l’organismo deputato a dare il via a progetti di sperimentazione di questo tipo.

Quanto alle osservazioni che sembrerebbero non essere state ricevute dall’azienda, ci limitiamo a far presente che questa lettera ne rappresenta l’ennesimo esempio.

Rimaniamo dunque in attesa di una convocazione delle Segreterie Nazionali per chiarire quanto sopra.

Il Segretario Generale

Emilio Miceli

POSTE: APUZZO (SLC CGIL), NO AL CASCO ELETTRONICO LAVORATORI NON SONO CAVIE

Roma, 18 nov - “In riferimento alla notizia appresa dalla stampa, secondo la quale “un casco elettronico nato nell'Autodromo di Monza proteggerà la salute dei portalettere di Poste Italiane” e al fatto che nei prossimi giorni 150 portalettere di Poste Italiane, scelti nei centri di distribuzione postale del Lazio e della Campania, cominceranno a usare regolarmente il casco e andranno avanti per un periodo di due mesi, verificandone il funzionamento “sul campo” e fornendo informazioni ai ricercatori e ai progettisti del Monza Research Institute per metterne a punto le funzionalità, la scrivente Segreteria Nazionale ricorda che già con comunicazione inviata a novembre dello scorso anno SLC CGIL aveva manifestato tutta la propria contrarietà rispetto alla scelta di utilizzare per la “sicurezza” dei lavoratori, un sistema che, per tipo di tecnologia applicata (GPS, GSM, sensori di movimento), ha tutti i presupposti per configurarsi come un sistema di controllo a distanza dei lavoratori, oltre che essere potenzialmente nocivo della salute.” Così l’inizio della lettera ufficiale che Barbara Apuzzo, segretaria nazionale Slc Cgil, ha spedito oggi ai Responsabili di Risorse Umane e Relazioni Industriali di Poste Italiane.

“Un argomento così delicato necessita dunque di un approfondimento che chiarisca che tipo di controllo si intende effettuare sulle lavoratrici ed i lavoratori durante il servizio, dal momento che, come è noto, in assenza di accordo sindacale, questo è vietato dallo statuto dei lavoratori – prosegue la lettera. Inoltre, non essendoci alcuna “Convenzione Internazionale” che stabilisce che i portalettere siano delle “cavie” sulle quali sperimentare innovazioni tecnologiche di questo tipo, e dovendo gli stessi subirne gli effetti anche per 7 ore e 20 minuti al giorno, la nostra Organizzazione ritiene che sia indispensabile affrontare la questione legata agli effetti che l’utilizzo del casco può produrre sulla salute di chi lo indossa, alla presenza di esperti di parte aziendale e sindacale.”

“La presentazione fatta da Michael Schumacher e Jean Todt – conclude la Apuzzo - potrà pure essere suggestiva e mediaticamente accattivante, ma non è a nostro avviso sufficiente per dare le dovute garanzie alle lavoratrici e ai lavoratori di Poste Italiane.”

RLS:VERBALE DI INCONTRO RLS - CPTSS SUD 16 NOVEMBRE 2011

Si è svolto giorno 16 novembre 2011, a Napoli presso la sede Telecom del CDN Isola F/7, l’incontro tra Comitato Paritetico Territoriale Sicurezza e Salute Sud di parte Sindacale ed i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Sud sulle proposte di azioni di miglioramento inerenti la Valutazione del Rischio Stress da Lavoro Correlato.
Alla riunione era presente il collega Salvatore Cicalese in rappresentanza unitaria del Comitato Paritetico Sicurezza e Salute Nazionale. La relazione svolta da Bonaventura Piscopo a nome del CPTSS Sud di parte Sindacale:
– sulle risultanze emerse dalla Valutazione del Rischio Stress da Lavoro Correlato;
– sulle criticità espresse sul tema ed emerse nei vari incontri svoltisi nel territorio Sud (vedi verbale incontro RLS - CPTSS Sud del 14/09/2011);
– sul percorso intrapreso; è servita come stimolo e base di partenza per consentire a tutti i RLS presenti, di approfondire tali argomenti ed esprimere le loro proposte. Dagli interventi effettuati da parte dei RLS sono emerse le considerazioni di seguito riportate e rappresentate sinteticamente:
 Preoccupa la mancanza di «informazioni ufficiali» e/o delle determinazioni a cui sono giunti i lavori in “Commissione Benessere” e su cui RLS possano esprimere un parere/valutazione, in quanto gli esiti a cui si perverrà, sono legati alla Valutazione del Rischio Stress da Lavoro Correlato;
 Preoccupa la composizione “Commissione Benessere” composta da RSU/RLS appartenerti alla Rete (Open Acces) o al Customer Business (119) divisioni e che non sembrano pienamente rappresentative del settore 187 (in cui vi è la presenza, come componente, anche di un supervisor);
 Preoccupa la «mancanza di autonomia» della “Commissione Benessere” in quanto la stessa lavora parallelamente (e non in sinergia) alla commissione dedita alla riorganizzazione della turnistica del 187;

24 novembre 2011

GRANDE SUCCESSO DELLA SLC-CGIL IN COMDATA CARE SEDE DI POZZUOLI

Alle elezioni per il rinnovo delle RSU della sede di Pozzuoli di COMDATA CARE, tenutesi il 22 e il 23 Novembre u.s., la SLC-CGIL si conferma il sindacato di maggioranza.

Un risultato importante che ha visto un'altissima partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori (aventi diritto 87, votanti 81) che hanno premiato il lavoro, la coerenza e l'impegno delle RSU e della CGIL.

Un ringraziamento particolare va agli iscritti e militanti della CGIL e ai tanti elettori che hanno voluto dare un chiaro segnale di condivisione alla linea sindacale portata avanti finora.

La Segreteria Nazionale Slc Cgil, forte di questo risultato, conferma il proprio impegno e quello dei propri delegati a rappresentare le istanze dei lavoratori di Comdata Care sia nei confronti dell'Azienda che nell’intero settore delle

Telecomunicazioni soprattutto in questa fase di rinnovo contrattuale.

23 novembre 2011

Almaviva: Elezioni RSU

- Comunicato Stampa -

Sono andati al voto, il 21 e 22 novembre, per il rinnovo delle RSU i dipendenti del call center Almaviva di Misterbianco. La partecipazione al voto, anche in questa occasione, è stata straordinaria. Hanno votato nelle 2 giornate più di 1.000 dipendenti che con il loro voto hanno confermato la loro volontà di partecipare attivamente a queste competizioni elettorali che si sono svolte in un periodo di forte turbolenza del settore. E' noto, infatti, che nell'intero comparto dei call center alcune operazioni di trasferimento delle attività verso altre nazioni non europee, sta mettendo a rischio nel contempo sia l'occupazione che la tutela della privacy per i cittadini utenti. Questo fenomeno è sostenuto dalle grandi committenti nazionali che operano nel settore delle telecomunicazioni e dei servizi.

Per la SLC CGIL di Catania , che ha ottenuto 403 voti (6 RSU ) , si è trattata di una ulteriore netta affermazione. I voti ottenuti dalle altre liste sono stati così ripartiti: 290 Fistel Cisl (4 RSU) , 182 Uilcom Uil (3RSU) e 132 Ugl (2RSU).

"nel settore delle telecomunicazioni ed a Catania che viene considerata la capitale dei call center, continuiamo ad affermarci in ogni elezione come primo sindacato"dichiara Davide Foti segretario generale SLC CGIL Catania che aggiunge "è un risultato che premia un gruppo di lavoro che è stato sempre capace di fare della condivisione il proprio punto di forza e ciò a partire dalla fase dell'elaborazione dei progetti e sino al perseguimento degli obiettivi dati. Il saper fare gruppo è la nostra arma in più". Giovanni Pistorio CGIL Catania :"E' stata premiata la nostra linea d'azione che ha inizio nella difesa del lavoro che c'è e prosegue con l'elaborazione di proposte alternative. Non ci faremo scippare il lavoro che ci siamo conquistati ed il risultato raggiunto ci rende ancora più forti e soprattutto più determinati nel perseguire tale valore. Sappiamo già che, nel farlo, continueremo a scontrarci contro chi, per interessi regionalistici , rema contro ma ciò che abbiamo conquistato non siamo disposti a mollarlo. Il brillante risultato ottenuto è il risultato di tutti i candidati nelle nostre liste e della stima che sono riusciti a conquistarsi. Ha vinto il gruppo, di cui il segretario generale Davide Foti ha brillantemente coordinato le attività, ha vinto la cgil.

WIND: SLC-CGIL “AZIENDA IRRESPONSABILE, STUDIA CESSIONE DELLA RETE.


- COMUNICATO STAMPA-
SINDACATO E’ DISPOSTO A FARE EFFICENZE E SACRIFICI PER MANTENERE OCCUPAZIONE
“Cortei spontanei, volantinaggi di fronte ai negozi e – appena esperite le procedure di legge – blocco di tutte le prestazioni accessorie subito e un pacchetto di scioperi di almeno 8-16 ore nel proseguo. Questa la risposta del Sindacato allo studio di Wind sulla possibile esternalizzazione della rete. Un’esternalizzazione che sarà cruenta e selvaggia, per di più, temiamo, con possibili e successive delocalizzazioni e riduzione di personale”. Così dichiara in una nota la Segreteria Nazionale di SLC-CGIL.
“Una scelta sbagliata industrialmente che farà perdere qualità e valore all’azienda e che di fatto metterà a rischio l’occupazione di migliaia di lavoratori di tutti i settori perché, senza rete, Wind non potrà certo mantenere oltre 4 mila lavoratori solo tra amministrativi, commerciali, customer care e IT”.
“In più - e il fatto è scandaloso e ci auguriamo che il Governo, la stampa e l’opinione pubblica facciano sentire la propria voce - il tutto avviene di fronte ad un Sindacato che, contestando la natura esclusivamente finanziaria dell’operazione (volta magari a garantire benefit a qualche manager), si è già dichiarato disponibile a fare efficienze e a chiedere sacrifici anche economici ai lavoratori, pur di salvaguardare il perimetro dell’azienda. Insomma noi pronti a fare sacrifici, l’azienda irresponsabile verso i lavoratori, i clienti e il Paese. In un momento per di più così complesso“.
“Sia chiaro – conclude la nota della Segreteria Nazionale – che come SLC-CGIL contrasteremo fino in fondo la scelta di esternalizzare la rete, non escludendo nulla sul piano politico, sindacale e legale. E sia altrettanto chiaro che il management di Wind, in caso procedesse, si assumerà la responsabilità di una rottura delle relazioni sindacali senza precedenti, trasformando Wind in un’azienda in conflitto permanente con il sindacato”.
Roma 23 Novembre 2011

TLC: SINDACATI, 38 LAVORATORI EX TELECOM LICENZIATI DA CEVA LOGISTICS

- Roma, 22 nov - “Si è conclusa ieri a Roma presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con un verbale di esperita procedura e quindi senza nessun accordo, la fase amministrativa della procedura di licenziamento collettivo di 38 lavoratori CEVA Logistics che, a partire dal 1° febbraio 2012, rimarranno senza lavoro a causa della reinternalizzazione della commessa da parte di Telecom Italia. I 38 lavoratrici e lavoratori fanno parte del ramo d’azienda (all’epoca circa 400 persone) che, nel 2003, venne esternalizzato verso TNT insieme alle attività di logistica e dei magazzini Telecom.” Così annuncia una nota unitaria delle segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil. “Oggi Telecom decide che una parte dell’attività, quella della Logistica Operativa che si occupa della gestione e del reintegro delle scorte dei materiali verso i negozi, verrà svolta di nuovo in-house a partire dal 1° febbraio 2012. Nonostante ciò i lavoratori non seguiranno il loro lavoro perché Telecom ha dichiarato di non voler riassorbire coloro che sempre hanno operato su tale attività, determinando per la prima volta una scissione pericolosa ed inaccettabile tra il lavoro ed il lavoratore.”

“Anche in questo caso, anche nonostante le numerose pronunce della magistratura che stabiliscono la nullità della cessione del ramo, Telecom ha dichiarato che solo di fronte a sentenze di Cassazione procederà al reintegro forzato dei lavoratori – prosegue il comunicato. “Per Slc Cgil Fistel Cisl e Uilcom Uil tale atteggiamento è da condannare nel modo più netto, potendo esso determinare un precedente pericolosissimo per i lavoratori e per i rapporti relazionali con il sindacato che, se non caratterizzati da comportamenti industriali ed etici volti alla salvaguardia del lavoro, dei diritti e della dignità, sono destinati di sicuro ad un pericoloso deterioramento. Ciò sarebbe inoltre in controtendenza rispetto a quanto di buono già fatto nel settore TLC con l’articolo 53 che le OO.SS. intendono rafforzare in questo rinnovo contrattuale.”

“I 38 lavoratori debbono essere riassorbiti in Telecom Italia insieme al loro lavoro – concludono i sindacati - ed a partire dai prossimi giorni tutte le azioni volte a determinare tale risultato saranno oggetto di valutazione da parte del sindacato e dei lavoratori interessati.”

21 novembre 2011

Wind Retail comunicato unitario 21-11-2011

Le Segreterie Nazionali di SLC‐CGIL, FISTEL‐CISL e UILCOM‐UIL esprimono la loro perplessità riguardo la situazione di Wind Retail. In particolare colpisce la scarsa propensione dell’azienda ad un confronto costruttivo con il sindacato (confronto che possiamo definire episodico a livello nazionale e inesistente sui territori).
Spiace costatare come ancora perduri la tendenza a gestire l’azienda con poca attenzione al confronto, tendenza questa che, fatalmente, si riverbera nei rapporti in azienda. Troppo spesso i lavoratori ci segnalano decisioni operative imposte da un giorno all’altro senza che sia stato fatto alcun effettivo passaggio informativo con la parte sindacale.
Perdurano ancora in troppe realtà le difficoltà gestionali legate a situazioni di sott’organico che, a nostro avviso, stanno diventando croniche.
Da molti territori viene segnalata la recente decisione aziendale di nominare dei “referenti” su ogni punto vendita senza che questa decisione sia stata minimamente illustrata alla parte sindacale. Sarebbe interessante ed utile, soprattutto per i lavoratori interessati, sapere di cosa effettivamente stiamo parlando: sono degli store managers (come a qualche collega è stata presentata l’offerta)? Quali sono effettivamente le mansioni e gli obblighi per queste persone? C’è coerenza fra inquadramento e mansioni?
C’è poca condivisione delle strategie commerciali, soprattutto quando queste hanno riflessi su accordi sottoscritti con il sindacato. Ci riferiamo in particolare alle segnalazioni giunte da più punti vendita circa la tendenza di alcuni responsabili ad incentivare la vendita di schede senza incentivarne la ricarica contestuale: ricordiamo a tutti che una voce importante del Premio di Produzione di Wind Retail è costituita dall’indicatore “Goss Adds moltiplicato Bill Size”, dove per Gross Adds si intende effettivamente il numero di sim attivate, ma per Bill Size si intende il totale di spesa sostenuta nel mese solare seguente all’attivazione comprensivo del traffico e delle spese fisse derivate da opzioni attivate. E’ chiaro che, se questa indicazione venisse confermata, una voce importante del PDR ne verrebbe fortemente condizionata. E questo è inaccettabile.
Ad oggi non c’è traccia degli interventi di pulizia straordinaria promessi dall’azienda ed effettuati da imprese di pulizia nei punti vendita interni a centri commerciali.
I rapporti in azienda, ancora troppo incentrati su dinamiche di mero “comando”. Sarebbe ora che Wind Retail si dotasse di una struttura di relazioni sindacali impostata almeno su aree geografiche per poter iniziare un confronto sindacale effettivo sui problemi dei singoli punti vendita.
Tutte queste questioni ancora aperte, e più in generale la necessità di fare il punto sulla tenuta complessiva della rete commerciale, rendono necessario un incontro in tempi celeri che segni la ripresa di un confronto costante.
Le Segreterie Nazionale di SLC‐CGIL, FISTEL‐CISL e UILCOM‐UIL

PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI "MIRATI"

- COMUNICATO: SEGRETERIE PROVINCIALI DI VICENZA -

Le scriventi segreterie provinciali, visti alcuni fatti segnalati da parte di lavoratori del AOU,evidenziano un’intensificazione delle verifiche sui comportamenti individuali durante lo svolgimentodella prestazione lavorativa.A prescindere dal merito, tali verifiche e, in alcuni casi, i conseguenti provvedimenti disciplinari, cisembrano collegabili, sia per la tempistica sia per il personale coinvolto, alle attuali vicende inerentiall’applicazione dell’accordo del 4/8/2010 (mobilità) e le trattative in corso sugli orari degli AOU.Il mancato raggiungimento degli obiettivi numerici previsti per le uscite volontarie, inparticolare nel Veneto, sta creando nei vertici aziendali, leggi Human Resources, la “tentazione” dimettere in campo delle forzature volte ad accelerare l’adesione da parte dei lavoratori cosiddetti“resistenti”. A questo si aggiunge la presentazione della ristrutturazione degli orari AOU, avvenutaa Roma il 30/9/2011 e momentaneamente bloccata dalle OO. SS., riguardante in particolarel’allargamento della pausa pranzo.Pur sottolineando che, comunque, i comportamenti dei lavoratori devono sempremantenersi all’interno delle previsioni contrattuali e delle normative aziendali, non possiamoaccettare le forzature che l’Azienda utilizza ora nel punire comportamenti che, viceversa, fino apoco tempo fa, tollerava. Né possiamo accettare che le comprensibili preoccupazioni dell’Aziendasul raggiungimento degli obiettivi prefissati con la mobilità si trasformino, da una legittima azione diconvincimento, in una pressione individuale con strumenti anche disciplinari nei confronti degliinteressati. In questo momento, infatti, i lavoratori sono estremamente preoccupati per l’incertezzasull’evoluzione dei trattamenti pensionistici. Essi sono consapevoli delle questioni in sospeso pergli ex colleghi che hanno accettato di aderire alla mobilità e che ora si trovano senza coperturaeconomica, inoltre sono a conoscenza delle disposizioni applicative sui lavori socialmente utilicontenute nella delibera regionale di agosto 2011 e che rendono lo scenario ancora menoappetibile.Visti gli ottimi ed inattesi risultati economici di Telecom Italia nel terzo trimestre 2011, ciattenderemmo oltretutto una maggiore serenità nell’affrontare le questioni su esposte.Le organizzazioni sindacali seguono attentamente tale situazione e invitano i lavoratori aottemperare alle norme di comportamento previste e a rivolgersi ai propri rappresentanti in caso dicontestazioni di mancanza disciplinare per non predeterminare situazioni poi difficilmente sanabili.Eventuali iniziative dimostrative nei confronti dell’Azienda saranno oggetto di discussione edecisione a livello RSU Veneto.

Le Segreterie Provinciali SLC – FISTel – UILCOM

WIND: AL VIA MOBILITAZIONE PER FERMARE STUDIO SU CESSIONE RETE.


Si è svolto il giorno 17 Novembre c.a. a Roma l’incontro richiesto da SLC-CGIL, FISTEL- CISL, UILCOM-UIL tra le OO.SS., il Coordinamento delle RSU ed i rappresentanti di Wind.
Presenti, in rappresentanza dell’azienda, oltre ai responsabili di HR anche il dott. Grassi e il dott. Sgariglia.
L’azienda ha illustrato gli scenari tecnologici entro cui si collocano le strategie industriali di Wind rispetto all’evoluzione dei mercati e quindi delle risposte tecnologiche, evidenziando come la remunerazione degli investimenti relativi all’acquisizione delle nuove frequenze per il radio mobili sarà priorità per tutta Wind.
In particolare l’evoluzione delle capacità trasmissive legate alla tecnologia LTE, in coerenza con un aumento del traffico dati che supererà in prospettiva il traffico voce e con un’evoluzione delle stesse capacità dei terminali, nulla altro è che la normale evoluzione dell’attuale rete, con una considerazione operativa in più: Wind da tempo è proiettata a partnership con chi fornisce servizi di tecnologia trasmissiva.
Quindi l’azienda, con un intervento del dott. Spariglia, ha precisato in estrema sintesi che:
lo studio non è ancora finito, così come una decisione non è stata ancora presa, ma ovviamente sono stati fatti passi avanti, e nelle prossime settimane si concluderà la scelta dell’eventuale partner tecnico, per poi procedere alla valutazioni più di dettaglio con il coinvolgimento dell’azionista;
qualora il progetto allo studio avesse esito positivo, la cessione avverrebbe verso un solo player. Si smentiscono così le voci di un possibile spezzatino;
lo studio coinvolge, nell’eventuale cessione, l’intero perimetro delle network operations, con tutte le responsabilità e attuali assetti operativi (circa 1600 lavoratori);
gli asset operativi rimarrebbero in campo al gestore, con la cessione dei soli lavoratori (in questo caso, aggiungiamo noi, anche con qualche dubbio sulla legittimità o meno dell’eventuale cessione).
A questo punto come SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL abbiamo ribadito che:
1) la cessione della rete sarebbe un gravissimo errore da un punto di vista industriale per Wind, con ricadute sulla qualità della rete, dei servizi e con una perdita di fatto di autonomia in campo tecnologico;
2) la cessione della rete metterà a rischio l’occupazione in tutta Wind. Fuori la rete infatti, non si è mai vista un’azienda di oltre quattro mila dipendenti concentrati solo nel settore amministrativo, commerciale, IT e di presidio alla clientela (customer). Alla fine Wind diverrebbe solo un marchio, con qualche impiegato, qualche commerciale ed informatico, i negozi e, forse un po’ di customer solo per i clienti più alto spendenti. Insomma la fuoriuscita della rete sarebbe la fine di tutta Wind;
3) come Sindacato opporremo tutti gli strumenti possibili per impedire tale scelta, senza escludere nulla e chiamando alla mobilitazione tutta l’azienda, tutti i lavoratori di ogni reparto e funzione;
4) al contempo, come Sindacato, forte nei principi, ma serio e responsabile, abbiamo dichiarato e ribadiamo che se la scelta di esternalizzare la rete dovesse essere (come noi riteniamo) una scelta non basata su una strategia industriale lungimirante, ma esclusivamente basata su motivi di maggiore efficienza e riduzione dei costi, noi siamo pronti da domani mattina a sederci intorno ad un tavolo per fare la nostra parte in termini di maggiore produttività, efficienza, maggiori risparmi.
Il modello Wind, infatti, in questi anni ha funzionato proprio per la capacità di integrazione tra tutte le diverse funzioni aziendali, per l’aumento costante di qualità nel servizio che ha accompagnato con successo le diverse scelte commerciali, per la dedizione e professionalità di tutti i lavoratori che non meritano di essere ripagati in questo modo.
Il tema non è quindi solo sindacale, ma politico nel senso più in generale di quale modello per un’impresa che ha sempre fatto della propria autonoma strategia industriale il suo punto di forza, in un mercato competitivo ma anche strategico come quello italiano. Con risultati positivi evidenti, in termini di ricavi, crescita, clienti.
Per queste ragioni, per bloccare definitivamente lo studio sulla cessione, per sostenere la rivendicazione del Sindacato di trovare strade alternative anche al costo di un ancora maggior impegno dei lavoratori, come Segreterie Nazionali di SLC- CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL abbiamo aperto lo stato di agitazione in tutta l’azienda, con l’apertura delle procedure di sciopero.
Al termine delle stesse procedure previste dalla legge, con uno specifico volantino, comunicheremo le diverse forme di astensione al lavoro, in un percorso di mobilitazione crescente che dovrà coinvolgere ogni giorno che passa sempre più lavoratori della rete e di tutta Wind.
In particolare invitiamo tutte le RSU e le strutture territoriali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL a predisporre sin da lunedì prossimo:
a) assemblee in tutte le sedi aziendali e in tutte le diverse aree di lavoro. La parola d’ordine deve essere coinvolgere tutti i lavoratori di Wind, perché TUTTI SONO A RISCHIO. Occorre cioè sensibilizzare al massimo i lavoratori di tutti i settori, con assemblee mirate, volantinaggi, contatti personali, ecc.;
b) predisporre le strutture territoriali del sindacato al rispetto pedissequo delle norme sui comandati in caso di sciopero, vigilando con l’aiuto di tutti i colleghi anche sul ricorso a lavoro esterno (in funzione non dell’ordinaria attività che i consulenti già svolgono ma in caso che questi ultimi facciano il lavoro di chi sciopererà). Al riguardo si da già mandato a tutte le RSU e strutture territoriali di predisporre tutti gli atti vertenziali, sindacali e legali contro qualsivoglia comportamento che possa colpire il diritto costituzionalmente garantito allo sciopero;
c) sensibilizzare tutte le istituzioni locali, parlamentari, oltre che pubblica opinione, clienti e cittadinanza sulla vertenza in corso, enfatizzando che il Sindacato ed i lavoratori sono pronti anche a fare sacrifici, ma che l’azienda non accetta tale confronto preferendo una ingiusta cessione della rete che metterà a rischio l’occupazione di tutti i dipendenti di Wind;
d) tutte le iniziative locali, con coinvolgimento di RSU, RLS, strutture sindacali che possano dare visibilità al tema.
Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL

WIND: INCONTRO 15 NOVEMBRE SUL FUTURO DELLA RETE

Su pressante richiesta delle Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM- UIL e del Coordinamento nazionale delle RSU è stato convocato per metà novembre un incontro con i responsabili della rete di Wind.
In quella occasione l’azienda o dichiarerà formalmente la sospensione dello studio sulla possibile esternalizzazione della rete o dovrà entrare nel merito di quanto si va analizzando in casa Wind, per permettere al sindacato di avanzare controproposte e interventi alternativi.
Sin dal 17 Maggio, data dell’incontro sul piano industriale di Wind, come SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL ci siamo infatti detti contrari alla possibile esternalizzazione di qualsivoglia parte dell’attuale perimetro della rete.
Non solo per una questione di giustizia, ma anche perché è per noi sbagliata industrialmente visti gli stessi scenari tecnologici ed industriali sono cambiati, alla luce dell’aggiudicazione di due importanti lotti per le frequenze a 800 mhz per la banda larga in mobilità (4G).
In particolare, avendo Wind speso diverse centinaia di milioni di euro per l’acquisto delle frequenze ed essendo probabile che già i principali competitor inizieranno già nel 2012 ad avviare un cambio degli apparati tecnologici (LTE) per il 4 G, la stessa strategia di Wind deve mutare. Dovendo ancora completare la copertura dei siti per il 3 G e dovendo in prospettiva avviare un rapido cambio di tecnologia (per rendere più remunerativi il prima possibile gli investimenti fatti per acquisire le frequenze), si pone oggi all’azienda il tema dell’importanza di coordinare in maniera efficiente tutta la “catena” del cambio tecnologico nei vari siti trasmessivi (permessistica, accesso ai siti, logistica, scorte, ecc.).
In uno scenario – quello dell’implementazione della rete mobile dopo l’assegnazione delle frequenze – che sicuramente non era prevedibile, quando si avviarono gli studi di fattibilità su una eventuale cessione della rete.
Anche per queste ragioni questo abbiamo chiesto sin dall’inizio all’azienda di valutare in termini di maggiori costi, nel medio periodo, l’economicità di eventuali operazioni, oltre che gli impatti sulla qualità. Qualità che può essere garantita esclusivamente con il personale interno e in coordinamento con tutto il resto dell’azienda.
I lavoratori di Wind sono stanchi di sentirsi ripetere che lo studio va avanti e che non si deciderà nulla entro fino anno, perché troppe sono le voci che si rincorrono sullo studio e la spregiudicatezza di dirigenti interni ed esterni all’azienda (magari legati anche a qualche fornitore) crea allarmismo e paura tra i lavoratori, generando un clima di tensione che non fa bene a nessuno.
Qualora l’incontro del 15 Novembre non darà quelle rassicurazioni necessarie o non entrerà nel merito, per poter così avanzare le nostre proposte, ritenendolo insoddisfacente, come Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, a tutela dell’occupazione e dei perimetri e a sostegno delle rivendicazioni sindacali, apriremo le procedure per la mobilitazione dei lavoratori.
Come primo passo, le RSU e le strutture territoriali richiederanno con urgenza tavoli territoriali con l’azienda ai fini e ai sensi dell’articolo 53 (appalti).
Una mobilitazione che sarà lunga, articolata e con l’obiettivo di far uscire allo scoperto l’azienda. Dimostrando con i fatti che i lavoratori contrasteranno eventuali scelte di riduzione del perimetro con tutti gli strumenti dell’azione sindacale.
Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL

18 novembre 2011

Telecontact comunicato unitario: Grande adesione a sciopero

- Comunicato -

In data 14 novembre u.s. si è svolto lo sciopero dei lavoratori di Telecontact, azienda del gruppo Telecom Italia, nei siti di Roma Catanzaro e Caltanissetta al quale seguirà un’intera giornata di sciopero nel mese di dicembre, nel sito di Napoli soggetto agli obblighi previsti dalla procedura di legge 146/90 e 83/2000.

La massiccia partecipazione dimostra l’enorme consenso che lo sciopero ha riscosso tra i lavoratori, e impegna il sindacato tutto a reiterare la richiesta all’azienda delle legittime rivendicazioni dei lavoratori di Telecontact. E’ francamente incomprensibile come un gruppo importante come Telecom Italia non comprenda in una fase cosi difficile per il nostro paese, in un’azienda cosi dinamica, l’importanza e la strategicità del salario di produttività.

Alla luce degli ottimi risultati raggiunti dai lavoratori di Telecontact ,certificati dalla recente consuntivazione dell’ultimo semestre , appare quindi una incomprensibile “vessazione” nei confronti di lavoratori che si stanno dimostrando capaci di performance tra le migliori del gruppo in termini di efficienza ,flessibilità , capacità di conseguire gli obiettivi.

Una scelta miope che, se protratta nel tempo, potrebbe produrre nefasti riflessi sulla produttività del gruppo che francamente non riusciamo a capire a chi interessi. Se in questo contesto vi aggiungiamo le preoccupazioni ancora non fugate sulla tenuta e sulla centralità dell’azienda in relazione alla propria “mission” in ambito di gruppo, le perplessità di tutti si moltiplicano.

In un’azienda che si sottrae al confronto, per qualche centinaio di euro a lavoratori part-time, che rinuncia a meccanismi di incentivazione ,che è ancora silente sul proprio futuro, stride in modo assordante l’iniziativa per l’happening che sta in queste ore organizzando prevista per il 6 dicembre p.v., per festeggiare il decennale di Telecontact.!!!

Non è nel nostro stile fare facile demagogia ma l’inopportunità sembra onestamente inconfutabile. Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL FISTEL-CISL e UILCOM-UIL chiedono a Telecontact la convocazione urgente di un tavolo per affrontare i problemi presenti in azienda a partire dal PREMIO DI RISULTATO.

SLC - FISTel - UILCOM

02 NOVEMBRE 2011

Telecontact: Indisponibilità aziendale a rinnovare il contratto aziendale 28 ottobre 2011

- Comunicato Sindacale -

Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL, esprimono tutte le preoccupazioni proprie e delle RSU di Telecontact in merito alle decisioni assunte dall’azienda che, con comunicazione ufficiale, ha dichiarato la propria indisponibilità al rinnovo del contratto collettivo aziendale in scadenza, a partire dal Premio di Risultato.

Una chiusura che si andrebbe a sommare con il “silenzio” di TCC rispetto alla richieste che unitariamente e singolarmente SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL hanno più volte avanzato per un incontro urgente sul futuro dell’azienda, su moltissimi temi vecchi e nuovi relativi e questioni legate alle strategie industriali e occupazionali dell’azienda, che sta subendo una pericolosa involuzione soprattutto per le perdite di importanti commesse in area mercato terzi dove oltretutto si registrano pericolosi arretramenti in tema di controlli individuali.

Per tanto, le Segreterie Nazionali, chiedono ufficialmente un tavolo urgente sulle strategie industriali di TCC, anche rispetto ai processi di riorganizzazione annunciati da Telecom Italia rispetto ad importanti servizi di custode care, nonché chiedono parallelamente l’immediata convocazione di un tavolo per discutere del rinnovo del contratto aziendale a partire proprio da PDR, che costituisce uno dei principali strumenti per riconoscere alle lavoratrici e lavoratori l’importante contributo dato ai risultati aziendali.

Telecom Italia, quanto Telecontact, devono ora dimostrare il loro senso di responsabilità, in caso contrario se ne assumeranno tutte le conseguenze, perché il sindacato tutelerà i diritti e le aspettative dei lavoratori di Telecontact, se nei prossimi giorni non avremo risposte “ positive” da parte dell’azienda, le segreterie nazionali insieme alle RSU proclameranno una giornata di sciopero nazionale.

Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL


17 novembre 2011

Telecom Campania: Se Sparta piange , Atene....non ride!

- Comunicato 191 -

In questi giorni si registra un aumento immotivato dei controlli ad personam, messo in atto dall’Azienda, che sta procurando un forte stress ai Lavoratori. Il tutto mentre a Roma sono attualmente in corso due commissioni paritetiche, i cui obiettivi sono: ridurre gli effetti dello Stress da Lavoro Correlato e la verifica dei Controlli a distanza. Dai lavori di queste due commissioni, tra l’altro, sono emerse indicazioni precise rispetto ai dati dei sondaggi/ripetute/esigenze che devono essere estrapolati solo a livello di gruppo e non del singolo Lavoratore.

Le disposizioni aziendali di quest’ultimo periodo prevedono che ogni Lavoratore debba segnare le numerazioni delle chiamate ricevute (nonostante l’esigenza sia già stata gestita, chiusa in linea e con soddisfazione da parte del cliente), al fine di richiamare o far richiamare da altri colleghi, nell’arco della stessa giornata, gli stessi clienti che hanno contattato il 191… Sembra strano che in un periodo in cui l’Azienda teoricamente cerca di risparmiare i costi, gli stessi vengano raddoppiati in termini di ore lavorate, per effettuare richiamate in back office, conseguenti del selvaggio utilizzo di sondaggi e ripetute, a discapito della produttività.

In un momento delicato come questo, piuttosto che puntare il dito sempre e soltanto sui Call Center sarebbe opportuno affrontare problematiche ben più importanti e gravose per la sopravvivenza Aziendale. Invece, sono le Canvass a farla da padrone nonostante che, ad obiettivi sistematicamente raggiunti, queste siano articolate in modo tale da non portare alcun beneficio alla clientela o remunerazioni di alcun tipo per i Lavoratori.

Le OO.SS. inoltre segnalano le seguenti criticità riscontrate sui Cambi Turno:

· Non vengono concessi quando all’interno della programmazione del WFM è prevista anche soltanto un’ora di “auto-formazione”: un fenomeno alquanto discutibile, sia perché accade solo nella sede di Napoli sia perché vengono negati cambi turno in cui le risorse coinvolte, sono entrambe presenti nella fascia oraria in cui è prevista la “formazione”;

· Ai già bistrattati Part Time 65% “oggetti misteriosi per questa Azienda”, non vengono concessi cambi turno con i Full Time;

· La Bacheca per i Cambi Turno dei Lavoratori del 191 Fisso, continua a non permettere, nonostante sia stato concordato in ambito nazionale, di effettuare i cambi con la sede di Palermo

Le scriventi OO.SS. infine, contestano anche la mancata concessione di ferie ai lavoratori applicati nei turni serali, altresì chiedono al più presto un incontro con l’Azienda al fine di ottenere il quadro preciso dei volumi di traffico delle Chiamate/Esigenze gestite in house e quelle affidate agli Outsorcer.

Le Segreterie Regionali Campania/ Territoriali di Napoli

SLC CGIL –FISTel CISL –UILCOM UIL

Tlc: TP-In&Out comunicato SLC Cgil incontro 14-11-11

Il 14 novembre si è svolto a Roma presso la sede di Unindustria l’incontro di procedura fra la In&Out e le Segreterie Nazionali, territoriali e le RSU di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UGL Telecomunicazioni.

Durante l’incontro è stato affrontato il tema della nuova procedura di licenziamenti collettivi aperta dall’azienda lo scorso 14 ottobre e riguardante 463 lavoratori presso la sede di Taranto e 392 lavoratori, con relativa chiusura della sede operativa, presso la sede di Roma via di Priscilla.

Secondo il management aziendale questi nuovi 855 esuberi sono da considerarsi strutturali. A riguardo l’azienda si è dichiarata indisponibile a perseguire la strada di ulteriori strumenti di ammortizzazione sociale, affermando di voler lavorare ad una soluzione definitiva dell’esubero. Secondo i responsabili aziendali non ci sarebbe nessuna possibilità di ricollocamento per i 392 lavoratori di Roma e, per quanto riguarda la sede di Taranto, l’unica soluzione percorribile sarebbe il passaggio da 6 a 4 ore giornaliere degli operatori. In questo modo, sempre secondo l’azienda, si interverrebbe strutturalmente sui costi di gestione e si realizzerebbe il rilancio dell’azienda. Rilancio che passerebbe attraverso una nuova strategia commerciale che abbassa i margini minimi richiesti dalla Corporate per partecipare all’assegnazione delle gare e attraverso un forte rilancio della presenza di TP nel mercato outbound, ciò al fine di aumentare i margini e contrattare con i committenti pacchetti completi “in\outbound”.

Riguardo alle notizie stampa sull’apertura a Taranto di call center dedicati all’outbound, l’azienda ha affermato di non aver rapporti diretti di proprietà con queste nuove strutture ma solo di affitto delle postazioni di lavoro.

Questa la posizione dell’azienda.

Come SLC-CGIL abbiamo dichiarato la assoluta contrarietà all’intera impostazione aziendale. Sulla decurtazione oraria per i lavoratori di Taranto così come sulla chiusura della sede con conseguente licenziamento dei colleghi di Roma l’opinione di parte sindacale non può essere più netta: in questo modo si avvallerebbe soltanto il ridimensionamento dell’azienda e non certo il suo rilancio. In un mercato molto fluido quale quello dei call center in outsourcing parlare di esuberi strutturali vuole semplicemente dire che l’azienda ha deciso di ridimensionarsi. Sono ormai quasi due anni che i responsabili aziendali parlano di nuove strategie commerciali ma la realtà è sotto gli occhi di tutti: è troppo tempo ormai che In&Out non vince una gara importante in outsourcing, mentre continua ogni giorno di più ad aumentare le proprie quote di commesse outbound lavorate da personale a progetto. Tutto il contrario di quello che occorre fare per uscire dalla crisi! Al momento ancora non riusciamo ad intravedere i dichiarati benefici del rafforzamento della quota outbound nell’ottica del rafforzamento delle commesse inbound!

SLC-CGIL ha ribadito come non si possa parlare di esuberi strutturali: di strutturale, al momento, c’è solo la volontà dell’azienda a ridimensionare il proprio perimetro. L’unica strada seria percorribile è il rilancio dell’attività commerciale attraverso l’acquisizione di nuove commesse. Come sindacato abbiamo dimostrato in più occasioni di essere pronti ad intervenire sull’organizzazione del lavoro e dei processi per aumentare la competitività aziendale. Così come abbiamo, con chiarezza, dichiarato la nostra disponibilità a verificare soluzioni che portino ad una razionalizzazione non traumatica delle sedi operative su Roma. Occorre però che i responsabili di TP facciano la loro parte.

Durante l’incontro abbiamo in oltre ricordato all’azienda ed a Confindustria come, a procedure di licenziamento aperte, non sia lecito effettuare da parte aziendale interventi che modifichino in alcun modo i perimetri dichiarati in procedura. Occorre quindi che l’azienda smetta di spostare commesse e persone secondo criteri del tutto arbitrari.

La strada percorribile non può che essere quella di intervenire con ammortizzatori sociali che allentino la pressione sulle sedi, provando anche ad affiancare a questo strumenti di carattere gestionale che, sia chiaro una volta per tutte, non potranno che essere di carattere assolutamente volontario (è opportuno ricordare a tutti come qualsiasi intervento sulle condizioni contrattuali dei singoli lavoratori debba, necessariamente, essere accettato dal lavoratore con regolare transazione). Non saranno in alcun modo tollerate pressioni di alcun tipo sui lavoratori. Tutto questo, naturalmente, deve essere congiunto all’unica azione che, realmente, può mettere in sicurezza l’azienda: iniziare nuovamente ad acquisire commesse. Se qualcuno pensa di conservare semplicemente il lavoro che oggi è presente in azienda o si illude o ha in mente altri scenari per Teleperformance.

A questo punto l’azienda deve scegliere una volta per tutte quale futuro costruire. Le parti si sono aggiornate al prossimo 24 novembre, allorquando come SLC-CGIL ci aspettiamo che l’azienda dia risposte chiare, dichiarandosi sin da ora pronta ad una ulteriore stagione di mobilitazioni là dove Teleperformance dovesse confermare la propria volontà di ridimensionare il proprio perimetro.

La Segreteria Nazionale SLC-CGIL