Si è conclusa il 28 novembre con esito negativo la prima fase della procedura di licenziamento aperta da Teleperformance per 855 lavoratori (392 a Roma e 463 a Taranto).
Come SLC-CGIL reputiamo assolutamente improponibili le proposte fatte dall’azienda per uscire dalla crisi: la chiusura della sede di Roma, con il conseguente licenziamento di 392 persone, ed il passaggio dei lavoratori della sede di Taranto da 6 a 4 ore giornaliere sono semplicemente delle provocazioni inutili per una reale ripartenza dell’azienda.
Dopo quasi due anni di ammortizzatori sociali (un anno di contratti di solidarietà e sei mesi di Cassa Integrazione) il management di Teleperformance non è in grado di illustrare una via di uscita dalla crisi che non sia un definitivo ridimensionamento dell’azienda. Offrire poi ai lavoratori usciti dal perimetro occupazionale, o con le ore lavorate ridotte, di svolgere per Teleperformance attività outbound con contratti a progetto è la conferma di quanto da tempo affermiamo, ovvero del progressivo ritorno ad un’azienda “leggera” che punta sulla precarizzazione dei rapporti di lavoro e non scommette più sul valore del fattore umano, sulla crescita professionale dei propri dipendenti.
Noi a questo disegno continueremo ad opporci, perché è sbagliato per il futuro dell’azienda ed è pericoloso per il settore.
Nei prossimi 30 giorni previsti dalla procedura di licenziamento metteremo in campo tutte le azioni che, insieme alle lavoratrici ed ai lavoratori, riterremo utili a far recedere l’azienda dai propri propositi. A cominciare dalla riuscita manifestazione di ieri, quando a Roma, su iniziativa della SLC-CGIL di Roma e con l’adesione di un vasto fronte sindacale e della politica locale, si è tenuto un sit- in pubblico dei lavoratori della sede di Roma per sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni locali contro la chiusura della sede ed il rischio reale che 392 donne e uomini vengano messi alla porta da Teleperformance. Così come il prossimo 10 novembre saranno i lavoratori di Taranto a manifestare pubblicamente a difesa del loro diritto al lavoro ed ad un salario dignitoso e stabile.
La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL