27 febbraio 2014

L'assessore parla di "stipendio basso" La Cgil: "Si vergogni, pensi agli esodati"

"E' incredibile che un esponente del governo si lamenti del suo stipendio, di fronte al dilagare del disagio sociale, di fronte al fatto che ci sono migliaia di lavoratori senza neanche tutele sociali. Ci vorrebbe più senso della misura e certamente maggior buon gusto, evitando certe esternazioni". Elvira Morana, della segreteria della Cgil Sicilia, risponde così allle dichiarazioni dell'assessore regionale al lavoro, Ester Bonafede, in merito agli stipendi degli assessori tecnici. "Il governo e gli assessori tecnici - aggiunge Morana- dovrebbero occuparsi di risolvere, ad esempio, il problema degli esodati regionali della Resais (competenza dell'assessore alle attività produttive), che finiscono il periodo di mobiltà e sono fuori dalle nuove regole, quindi senza pensione nè retribuzioni. E' con questo mondo del lavoro in difficoltà, per il quale il governo dovrebbe adoperarsi, che l'assessore dovrebbe fare i paragoni, o almeno tacere. Non con i deputati regionali e i loro stipendi -conclude la sindacalista- rispetto ai quali certamente si sarebbe potuto fare di più in una logica di spending rewiew".

Ieri, durante i lavori all'Ars, la Bonafede ha sbottato: "E' un paradosso che un assessore regionale guadagni meno del suo capo di gabinetto, meno di un deputato e, in certi casi, perfino di un commesso? Eppure è così", ha detto riferendosi agli effetti della delibera applicativa della spending review in vigore dal primo gennaio. "Oltre ai tagli orizzontali - ha spiegato - gli assessori subiscono la tassazione dell'unica indennità percepita per intero. Così per quanto mi riguarda, il mio personale stipendio netto, con la tassazione al 44%, è di 5.440 euro mensili. Meno di quanto percepisca il mio capo di gabinetto o un semplice deputato, che non ha lo stesso carico di responsabilità di un componente del governo".
"L'attività dedicata al lavoro di assessore che non prevede pause e vacanze meriterebbe pertanto un riconoscimento economico proporzionato al lavoro svolto, ai risultati ottenuti e all'assunzione delle responsabilità connesse", aggiunge l'assessore Bonafede, chiarendo il senso della sue dichiarazioni. "Di conseguenza - prosegue - tutti gli assessori della giunta tecnica avvertono, dall'entrata in vigore della legge, di essere discriminati, perchè non viene riconosciuto loro nemmeno lo stesso trattamento dei deputati".


"Chiarisco che le mie dichiarazioni non vogliono sminuire il ruolo e l'importanza del lavoro svolto dell'apparato amministrativo e sicuramente non si vuole innescare una polemica su una riforma che nasce dalla volontà dell'Aula, ma semplicemente sottolineare che c'è una dissacrazione del ruolo del politico, e che non è attraverso la demagogia e la dissoluzione del ruolo ontologico della politica, che si ricongiunge il legame tra la questa e cittadino. Ciononostante, a prescindere dal riconoscimento economico ridotto, io e la giunta continueremo a svolgere il nostro lavoro con la stessa dedizione e lo stesso entusiasmo".