11 febbraio 2014

Telecom Italia: Nota Slc Cgil su incontro 10 febbraio 2014

Negozi sociali:
l’azienda, dopo aver risposto positivamente alla nostra richiesta di non societarizzare, ha presentato per grandi linee il piano di valorizzazione di questa attività. Sul tema dell’efficientamento operativo (procedure e dotazioni informatiche) il responsabile del “commerciale” ha annunciato che è stato già aperto un tavolo di lavoro aziendale con l’AD di TIIT per portare al prossimo coordinamento unitario un piano preciso degli investimenti ed il calendario di attuazione.
Per i 7 negozi in chiusura l’azienda ha confermato che questa avverrà con una tempistica che varierà a seconda dei tempi di disdetta dei contratti di locazione. Al personale verrà offerta una articolata possibilità di ricollocazione: confluire in un altro negozio sociale (se presente sul territorio naturalmente), riprofessionalizzazione in ambito commerciale, caring services e open access (sia 187 tecnico che possibilità di collocamento “on field”).
Per i restanti 22 negozi sociali l’azienda vuole creare un “polo” di specializzazione specifica che passa anche attraverso una divisione “retail” che valorizzi l’attività garantendone comunque la permanenza nel perimetro diretto di Telecom.
Nell’ottica di “rivitalizzare” i negozi sociali l’azienda ritiene di voler mettere in campo un vero e proprio programma di job rotation che possa prevedere, per gli attuali dipendenti dei negozi, la possibilità di essere ricollocati, se lo desiderano, in altri ambiti aziendali sostituendoli con lavoratori di altre realtà aziendali che abbiano voglia di cambiare attività ( è chiaro che il caring sarà uno degli ambiti dove maggiormente si focalizzerà l’individuazione di persone interessate).
Nel disegno aziendale si rafforzerà la focalizzazione dei negozi su tutta l’offerta commerciale (fisso, mobile, convergente ed anche business). Questa pluralità di intervento rappresenta già oggi un elemento di forza dei negozi sociali ma, come abbiamo sottolineato, anche un elemento che sconsiglia l’equiparazione pura e semplice delle performance di questa realtà con una realtà puramente commerciale quale è quella di 4G. Nel processo di efficientamento non si potrà non tener conto della oggettiva specificità dell’attività dei negozi sociali.
Per quanto attiene le proposte aziendali sull’organizzazione del lavoro, l’azienda ha motivato le manovre con l’esigenza di avvicinare il più possibile l’attività alla pedonabilità effettiva dei punti vendita.
In quest’ottica l’azienda ha richiesto, come potete verificare dalle slides che vi abbiamo inviato, una previsione di apertura LUN-DOM (nei negozi situati nelle stazioni ferroviarie centrali di Roma e Milano e negli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Linate l’apertura sarebbe, in continuità con quanto avviene oggi, effettivamente 7 giorni su 7 con un presidio dalle ore 6 alle ore 22, anticipando quindi di un’ora l’apertura rispetto ad oggi) dalle ore 9 alle 20. L’apertura domenicale in queste realtà andrebbe in realtà modulata alle effettive esigenze di pedonabilità” legate a manifestazioni specifiche che prevedono afflusso di potenziali clienti. Sempre al fine di meglio modulare l’organizzazione del lavoro con l’utenza, l’azienda richiederebbe di adottare l’orario settimanale su 6 giorni, prevedere la possibilità di fare turni spezzati e sfalzati, abilitare tutti i lavoratori ad attività di cassa e prevedere l’apertura e la chiusura anche con un solo dipendente. Per raggiungere una migliore rotazione del personale ed in previsione dell’effetto che la nuova organizzazione del lavoro avrebbe sull’ottimizzazione della presenza del personale, l’azienda ha dichiarato la volontà di variare la percentuale di solidarietà dei negozi dall’attuale 9,23% al 6,15%.
Per parte nostra, pur non essendo entrati nel merito perché ciò spetta al prossimo coordinamento in plenaria, ribadendo comunque il giudizio positivo sulla scelta aziendale di tenere i negozi nel perimetro aziendale, non abbiamo nascosto come su alcune delle richieste occorra riflettere con maggiore attenzione (in particolare sulla settimana lavorativa di 6 giorni).
La specificità, anche logistica, dei negozi consiglia un’analisi attenta delle singole realtà; come sempre la maggiore efficienza non è una “profezia che si auto avvera” e non occorre necessariamente declinare tutte le flessibilità possibili per raggiungere migliori performance. Molto positiva, a nostro giudizio, la scelta di aprire ad una reale e volontaria job rotation. Molte delle richieste di flessibilità potranno essere riviste, modificate o addirittura eliminate anche alla luce di questo possibile programma di job rotation ( è chiaro che una maggiore incidenza di personale part time farebbe venir meno, o comunque ridimensionerebbe molto, l’esigenza di molte flessibilità richieste). Nei prossimi giorni valuteremo, a partire dal confronto con i lavoratori interessati, la proposta aziendale per consentire al prossimo coordinamento unitario una analisi di merito del processo di ottimizzazione del lavoro dei negozi.
Sempre in ambito commerciale abbiamo chiesto all’azienda di fermare qualsiasi intervento su possibili riorganizzazioni dell’attività di “fixed specialist” e dei “Wpt”. Riteniamo che sia importante avere un quadro complessivo sui progetti aziendali per questo settore già a partire dal prossimo coordinamento.

Caring:
In ambito Caring services l’azienda ha presentato una riorganizzazione del credito. Posto che questo, come gli altri, è un tema sul quale occorrerà focalizzare l’attenzione , sia sui territori che in ambito di coordinamento, la prima osservazione che ci corre l’obbligo di fare riguarda il pezzo di attività che da AFC passa in caring services. E’ evidente che questa manovra, senza entrare ora nel merito, rende non più procrastinabile l’inizio del confronto sulle aree di staff. L’attività che viene spostata era, infatti, in questo ambito e non più possibile pensare di continuare a fare riorganizzazioni che impattano in un modo o nell’altro le aree di Staff senza iniziare un’analisi complessiva di questo settore.
In ambito caring abbiamo, unitariamente, ribadito la nostra volontà di iniziare il confronto sul recupero di efficienza e sulla societarizzazione. A riguardo abbiamo ulteriormente sottolineato come qualsiasi ulteriore intervento di razionalizzazione sarà per noi vincolato all’esito della verifica complessiva sul futuro di caring services

Open access.
All’incontro ha partecipato il Dottor Paggi, responsabile di “open access”.
L’azienda ha finalmente fornito delle risposte ad alcuni dei temi oggetto di confronto sindacale ormai da troppo tempo. Sul tema dello straordinario e della banca ore finalmente è stata fatta chiarezza sulla questione dei 29 minuti considerati un lasso di tempo “non significativo” ai fini del computo dello straordinario. Il responsabile aziendale ha specificato come l’unico discrimine sul computo dello straordinario sarà quello dell’approvazione da parte del responsabile. Nell’approvazione o meno non si terrà conto di nessun “limite minimo”: Anche per quanto riguarda le ore guida dopo l’ultima WR queste saranno pagate per tutta la parte del tempo stimato che eccede la franchigia.
Sul tema dello straordinario abbiamo segnalato al responsabile di linea come ancora permangano delle forti discrasie nei vari territori. Le linee troppo spesso interpretano a loro piacimento ciò che è considerato attività che da luogo al pagamento dello straordinario e ciò che va in banca ore e la modalità di richiesta degli stessi (abbiamo segnalato per esempio il caso di straordinari pagati per superamento del parametro di giacenza dei guasti o quello dello straordinario in banca ore programmato obbligatorio a causa di un giorno di sciopero di una ditta esterna, entrambe interpretazioni arbitrarie a nostro avviso e esplicative di quella confusione ed approssimazione che regna sui territori).
Permessi in ambito field operation: su questo tema sino ad oggi l’interpretazione aziendale è stata del tutto insoddisfacente. Ieri l’azienda ha, finalmente, sciolto i dubbi dando una versione finalmente chiara. Per i permessi presi ad inizio e fine turno il tempo di spostamento sarà pari a quello di franchigia e sarà a carico azienda (se prendo un’ora di EF in uscita, dalle 15.38 alle 16.38, inizierò a rientrare alle 15.08 se la mia franchigia è di 30 minuti, alle 15.23 se è di 15 minuti). Nel caso di un permesso dentro l’orario di lavoro il tecnico lascerà l’automezzo sulla sede dell’ultima WR lavorata prima del permesso, fruirà del permesso e poi riprenderà automezzo ed attività da dove aveva interrotto. Su questa fattispecie c’è un ostacolo difficile da superare rappresentato dal fatto che l’automezzo sociale non è ad uso promiscuo, quindi ci sono vincoli di carattere assicurativo-normativo.

Dotazione armadietti guardaroba e pulizia centrali.
L’azienda ha quantificato in 1800 gli armadietti installati. Ne mancano ulteriori 700 per coprire il fabbisogno complessivo. Per il monitoraggio di questa attività e per la questione della pulizia delle centrali l’azienda proporrà al prossimo coordinamento di monitorare con incontri territoriali la situazione. Per quanto ci riguarda, prendendo atto del fatto che la dotazione dei guardaroba sta procedendo, sul tema della pulizia delle centrali riteniamo non si possa in nessun modo perdere ulteriore tempo. Vanno attivati tutti i momenti ed i luoghi di confronto per risolvere una situazione che, come abbiamo detto più volte, non è semplicemente tollerabile. E’ evidente che in assenza di risposte fattive, come SLC-CGIL, dovremo promuovere tutte le azioni previste dalla vigente legislazione affinché questa situazione trovi una positiva soluzione.
Sulla questione del riassetto AOL e delle sperimentazioni che stanno per partire sulla nuova ripartizione del lavoro tecnico fra personale sociale e appalti, il responsabile di linea ha ribadito come vada inserito nel progetto più ampio di favorire quanto più è possibile i piani di reinternalizzazione.
Le sperimentazione sulla diversa attribuzione fra MOS e MOI riguarda 14 “cantieri” e non riguarderà solo aree dove già oggi la presenza di personale sociale non è preponderante ma anche aree dove la ripartizione è stata sino ad oggi se non proprio paritetica comunque non del tutto sbilanciata. La sperimentazione, a detta di Paggi, non deve necessariamente terminare con un cambio effettivo e duraturo della ripartizione delle attività ma è finalizzata ad acquisire dati che consentano di acquisire un maggiore numero di elementi che consentano un miglior utilizzo del personale sociale. Su questo tema abbiamo espresso l’assoluta necessità che tutto avvenga nella maggiore trasparenza e condivisione possibile. E’ secondo noi indispensabile che tutte le sperimentazioni siano monitorate, sia a livello territoriale che nazionale, a partire da quelle che già oggi appaiono le prime forti criticità. In alcune zone la diversa ripartizione del lavoro fra personale interno ed esterno si traduce, per molti tecnici Telecom, in un deciso allontanamento dai luoghi di intervento, con l’immediato risultato di una evidente perdita di efficacia ed efficienza. Oggi alcuni tecnici sociali hanno visto dilatarsi in modo sensibile i tempi di spostamento a tutto svantaggio della loro attività principale, ovvero di risolvere guasti. Sul tema abbiamo registrato la consapevolezza dei responsabili aziendali che questi, come altre evidenti contraddizioni, vanno affrontate e superate.
Sempre nell’ottica di sollecitare una risposta a temi che ormai da tempo vengono sollevati dal sindacato abbiamo chiesto all’azienda di dare una risposta al tema del pagamento delle multe da parte dei tecnici. Ancora troppe contravvenzioni risultano comunicate ai tecnici con tempistiche al limite dei 60gg utili per un eventuale ricorso, e comunque sempre dopo i 5 giorni utili per optare per il pagamento in modalità ridotta (-30%), come previsto dalle recenti modifiche dell’art. 202 del Codice della Strada. E’ impensabile che un tecnico Telecom non possa usufruire, in qualità di dipendente, di un diritto riconosciuto dalla legge ed al quale ha, invece, accesso quale privato cittadino per colpa di inefficienze aziendali. A riguardo i responsabili aziendali hanno dichiarato che faranno tutte le verifiche interne affinché si travi una soluzione.

In tema di efficientamento dell’attività dei tecnici di rete è stata ribadita la nostra posizione sulla geolocalizzazione. Noi riteniamo che lo spirito e le motivazioni per le quali è stata introdotta la geolocalizzazione dei veicoli siano chiari ed a questi criteri dobbiamo rimanere vincolati: la migliore distribuzione delle attività non ha bisogno di alcuna registrazione dei dati di localizzazione ed è sufficiente che venga vista dai soli di spacciatori delle attività (RJM) e non anche dai responsabili diretti dei tecnici, i quali già oggi hanno tutti gli strumenti per ricostruire “la storia” dell’attività senza aver bisogno del dato di localizzazione. A riguardo registriamo con soddisfazione come l’azienda abbia chiesto un po’ di tempo per compatibilizzare l’implementazione dello strumento con quanto da noi richiesto.
Nell’ottica di favorire un confronto reale su questi temi abbiamo sollecitato che al prossimo coordinamento unitario, fissato il prossimo 12 e 13 marzo, sia presente il responsabile di open access affinché ci sia un confronto, il più ampio e circostanziato possibile, su quanto sta avvenendo in ambito rete.

La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL