03 febbraio 2014

Telecom Italia: Comunicato unitario del 3 febbraio 2014

Palermo 3 Febbraio 2014
E’ trascorso quasi un anno dall’accordo del 27 marzo, da quella data si è registrato un accesissimo dibattito tra le OO.SS e i lavoratori in considerazione delle pesanti ricadute sia in termine di salario , che di organizzazione del lavoro che non aveva
precedenti nella storia della nostra azienda. Ma in quella fase era prioritaria e irrinunciabile la tenuta di tutti i livelli occupazionali a fronte della dichiarazione di  3000 esuberi , come quella di scongiurare il processo di societarizzazione del Caring mantenendo il perimetro industriale attuale.
Si é deciso di sostenere l’intesa con l’utilizzo condiviso dei CDS, che hanno trasformato gli esuberi in 32000 lavoratori sottoposti alla solidarietà. Purtroppo da quella data ad oggi ci ritroviamo un’ azienda che dal punto di vista societario registra ancora un assetto piuttosto confuso , l’acquisizione del controllo da parte di telefonica e le diatribe societarie che ne sono seguite ancora rimaste insolute e rimandate al cda di Aprile , il dubbio su chi debba gestire la rete e i mancati investimenti sulla fibra e la tecnica NGN , hanno creato una fase di stallo preoccupante in un settore altamente tecnologico come il nostro dove i ritardi si pagano in termini economici e occupazionali.
Ma quell’accordo aveva in se dei contenuti importanti che riguardavano l‘internalizzazione di attivita Core sia nella rete che nel settore di gestione amministrativa che avrebbe permesso la riconversione lavorativa del personale , in particolare dei lavoratori della DA in scadenza di cds e che pagano un prezzo pesantissimo in termini salariali e la possibile soluzione alle problematiche legate alla chiusura delle sedi del 187 che con molte difficoltà vengono affrontate nei lavori di commissione nazionale. Le richieste pressanti fatte dalle scriventi segreterie/ RSU regionali sui tavoli relazionali , sulla quantità di attività che sono state internalizzate in particolare sulle lavorazioni di rete di accesso, sull’utilizzo della banca ore, e la poca chiarezza della nuova organizzazione dell’attivita dei tecnici pandisti che lascia troppa discrezionalità di gestione agli organi di governo , sulle disponibilità occupazionali a seguito della conclusione dei processi di mobilitè legge 223, tutte richieste rimaste purtroppo senza risposta oppure con informazioni insufficienti e frammentarie , che pagano lo scotto di relazioni sindacali appiattite soltanto sulle esigenze delle linee che spesso pur di affermare le loro tesi bocciano i suggerimenti costruttivi che vengono dalle RSU diretta emanazione delle esigenze dei lavoratori .
Chiediamo che i lavoratori delle sedi oggetto di processi di chiusura vengano individuati come bacino per una riqualificazione professionale. Invitiamo le strutture sindacali interessate a voler verificare la possibilità di un coinvolgimento istituzionale nelle sedi oggetto di chiusura, con l’esigenza di prevedere delle formule di collaborazione reciproca che veda coinvolta l ‘azienda.
In ambito rete si continua con la richiesta di lavoro festivo e straordinario nei fine settimana oltre che con la pratica deplorevole dei premi individuali che mal si addicono con un azienda che chiede sacrifici al 60% della forza lavoro, mentre in altre aree assistiamo ad un inspiegabile abbattimento delle attività MOS a favore di attività MOI che rafforza il lavoro dato in appalto in contraddizione alla prevista internalizzazione di attività, un modello schizofrenico che spesso nasconde interessi economici non sempre trasparenti ed in linea con le “cose” che l’azienda sostiene ai Tavoli relazionali.
Vorremmo essere protagonisti di una nuova fase relazionale che ci veda coinvolti nelle scelte e nelle strategie di riorganizzazione del territorio siciliano che da troppo tempo vede sempre più ridimensionata la presenza dai processi di controllo e verifica.
Le Segreterie Regionali Sicilia
SLC/CGIL - FISTEL/CISL - UILCOM/UIL