03 febbraio 2014

Nuova social card, pronte le liste provvisorie

Graduatorie della nuova social card già disponibili (anche se provvisorie), ma non c’è stato nessun assalto ai comuni per ottenere il beneficio. Tuttavia per fare bilanci occorre attendere le graduatorie definitive. È cauto il direttore generale per l’Inclusione sociale del ministero del Welfare, Raffaele Tangorra, nel tirare le prime somme sulla sperimentazione della Nuova social card nelle 12 città italiane con più di 250 mila persone. Sperimentazione che ormai va sotto il nome di Sostegno per l’inclusione attiva, cioè il Sia.
"Le liste dei beneficiari già ci sono – ha affermato il direttore -. Stiamo aspettando le graduatorie definitive. I primi cittadini a ricevere il beneficio sono già identificati e sono coloro che risulteranno comunque beneficiari, qualunque sia l’esito delle richieste di riesame da parte dei cittadini. Ci sarà, quindi, un meccanismo di graduatoria provvisoria e successivamente definitiva. Nei prossimi giorni verranno comunicate quelle provvisorie”. Ai primi in graduatoria rispetto anche ai possibili ricorsi, poi, andrà da subito il sostegno.
Malgrado i bandi per l’assegnazione del beneficio fossero stati aperti già nell’estate del 2013 (con la sola eccezione di Roma che ha avviato il bando a fine gennaio 2014 e terminerà a fine febbraio), ad oggi non ci sono ancora le liste definitive nelle restanti 11 città coinvolte (Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Napoli, Palermo, Venezia, Verona, Milano e Torino). A rallentare le procedure, la nuova prassi per assegnare la card. Le domande, in un primo momento selezionate dai comuni, sono state inviate all’Inps per effettuare le verifiche sui redditi. Dopo le verifiche, i comuni pubblicheranno graduatorie provvisorie per permettere agli esclusi di presentare ricorso, dopo di che arriverà la lista dei beneficiari.
Nonostante la crisi economica e il record di povertà assoluta fatto registrare nell’ultimo anno dall’Italia, il boom di richieste non c’è stato, ma per a rendere più complessa la raccolta è stata anche l’infelice scelta di raccogliere le domande in piena estate.
Per il capo della direzione generale dell’inclusione sociale,  il vantaggio di una sperimentazione è quello di poter correggere la rotta in corsa e tra le modifiche possibili potrebbero esserci anche gli stringenti parametri individuati dalla prima sperimentazione. “La sperimentazione è fatta apposta per essere flessibile e prima di fare una misura nazionale occorre tarare bene gli obiettivi”. La sperimentazione delle 12 città, anticipa quella dell’allargamento a tutta Italia e non è detto che, dopo l’esperienza dei Comuni, non ci possa essere una revisione dei criteri di ammissione.