13 dicembre 2011

Poste: Apuzzo (Slc Cgil), manovra ritarda pensione per 5.000 lavoratori in esodo incentivato

Dottor Claudio Picucci
Resp. Risorse Umane Centrale

Dr. Paolo Faieta
Resp. Relazioni Industriali

Poste Italiane S.p.A. Viale Europa 175 00144 Roma

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Per effetto delle decisioni adottate dal Governo in questi giorni, migliaia di lavoratrici e di lavoratori anche in Poste Italiane subiranno lo spostamento in avanti, fino a sei anni, dei tempi previsti per accedere alla pensione.
In particolare, sono circa 5.000 i casi di lavoratrici e lavoratori oggetto di esodo incentivato che non riusciranno ad andare in pensione nei tempi previsti.

Si tratta in generale di persone che, oltre a non percepire più lo stipendio, per colmare il vuoto contributivo che si genererebbe, dovrebbero contribuire volontariamente, versando cifre esorbitanti pur di mantenere la propria pensione così come precedentemente calcolata o, in alternativa, qualora non fossero in grado di versare le cifre necessarie, subirebbero una pesante decurtazione della stessa.

Alla luce di quanto esposto, nella speranza che si possa raggiungere un accordo che attutisca l’impatto che la manovra provocherà su questi lavoratori, siamo a richiedervi un urgente incontro con tutte le OO.SS. firmatarie del CCNL, per un’analisi compiuta del fenomeno e la ricerca di tutte le possibili soluzioni.

p. la Segreteria Nazionale SLC CGIL: Barbara Apuzzo

Roma 12 dicembre 2011