La richiesta di incontro fatta da SLP CISL e altre 3 OO.SS. in merito alla Campagna Commerciale Shop in Shop e la relativa convocazione per il 22 dicembre p.v., rappresentano, a nostro avviso, l’ennesima beffa nei confronti di migliaia di lavoratrici e lavoratori!
Si è perso ogni senso della misura e del tempo!
Non può essere diversamente dal momento che in una fase così delicata e a fronte di problemi così enormi che riguardano lavoratori del recapito, di MP, precari, esodati e pensionandi, 4 OO.SS. sfuggono dai relativi tavoli di confronto, per poi chiedere incontri che, ne siamo certi, ancora una volta verranno disertati. Tra l’altro, lo fanno su tematiche che in questo momento dovrebbero cedere il passo ad argomenti che, per l’impatto strutturale che avranno sulle lavoratrici e sui lavoratori, necessitano di tutta la nostra attenzione!
I lavoratori di tutto il Paese stanno gridando con forza il loro sdegno per i provvedimenti sulle pensioni previste dalla manovra del Governo; siamo di fronte all’ennesima manovra contro i lavoratori, il loro futuro e andiamo verso la costruzione di una Società sempre più povera.
Unitariamente le organizzazioni sindacali stanno spingendo, ovunque, affinché si ripristini il principio di equità nell’ affrontare una situazione economica del Paese che è evidentemente al tracollo e per evitare che siano solo lavoratori dipendenti e pensionati a pagare il prezzo della evasione fiscale e di un utilizzo dei soldi pubblici indirizzato a creare ricchezza per i soliti noti.
Ovunque tranne che in Poste Italiane. Come se i sindacati delle Poste fossero cosa diversa dalle proprie confederazioni che invece con lo sciopero generale unitario affermano l’esistenza di un enorme problema sociale, a partire dalle pensioni.
Eppure qui ce ne sarebbe forse ancora più bisogno, dal momento, ad esempio, che Poste Italiane ha abbondantemente utilizzato lo strumento dell’incentivazione all’esodo e che oggi, chi ha sottoscritto questo tipo di accordo si trova in condizioni di estrema difficoltà perché cambiano i requisiti necessari per andare in pensione (migliaia di persone rischiano di rimanere economicamente scoperte anche per sei anni, ovvero sei anni senza retribuzione, senza incentivo perché era stato dato secondo i criteri precedenti di entrata in pensione e senza contributi pensionistici perché si allungano i tempi).
Abbiamo chiesto tavoli di confronto all’INPS e a Poste Italiane per ragionare sulle possibili soluzioni per non lasciare questi lavoratori in situazione di indigenza e povertà per il futuro.
Il 14 dicembre era previsto un incontro in Azienda e SLP CISL, all’ultimo momento, ha dichiarato la propria indisponibilità per precedenti impegni!
Ancora una volta l’O.S. maggiormente rappresentativa dentro Poste Italiane ha deciso di anteporre all’interesse dei lavoratori altre dinamiche che nulla hanno a che fare con la tutela degli stessi.
Dimenticando (troppo spesso ultimamente!) che la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori rappresenta la ragione di esistenza del sindacato.
Noi crediamo che per risolvere i problemi non basti fare l’elenco della spesa, richiedendo un incontro dopo l’altro, per poi non stare al tavolo.
Ci sono in sospeso troppe questioni che, se non affrontate, penalizzeranno fortemente la categoria, a partire dal progetto MP; dal recapito; dal contratto di settore (per discutere realmente di come tutelare il settore e i lavoratori del recapito, con regole certe); il PDR; il consolidamento degli interinali; il part time… il nostro "elenco" è però sempre seguito, coerentemente con quanto chiediamo, dalla nostra presenza ai tavoli per discutere e trovare soluzioni di merito, con chi ci sta.
Ci piacerebbe che anche gli altri si rendessero conto che non è più il tempo dei giochi.
Noi siamo pronti, come sempre, purtroppo però, il tema del giorno per 4 OO.SS. e azienda sembra essere Shop in Shop!
Roma, 20 Dicembre 2011
p. la Segreteria Nazionale SLC CGIL
Barbara Apuzzo