Rinviata al conguaglio la "stangata" del tributo sui rifiuti con una media di 80 euro in più a famiglia. Pagamenti scadenzati dai Comuni Non cambia rispetto al passato l'importo delle prime due rate del tributo per la raccolta dei rifiuti, ma la "stangata" è solo rimandata al conguaglio di fine anno. Via libera alla Tares "soft", ma anticipata a maggio, mentre il pagamento della maggiorazione di 0,30 euro per metro quadrato risulta rinviato all'ultima rata dell'imposta. E saranno i Comuni a scadenzare i versamenti, a patto che la delibera sia adottata con almeno un mese di anticipo rispetto al giorno indicato per saldare. Lo stabilisce il Consiglio dei ministri, nella riunione di sabato 5 aprile (a mercati finanziaria chiusi), mentre domani sarà la volta della discussione al Senato sulle mozioni in materia. Secondo i calcoli della Uil politiche territoriali il nuovo balzello imporrà alle famiglie italiane un esborso di 80 euro in più rispetto al passato, arrivando a quota 305 euro.
Due criticità
Palazzo Chigi approva ciò che era stato annunciato nei giorni scorsi dopo l'incontro con l'associazione nazionale dei Comuni italiani, superando un lungo stallo sulle modalità d'introduzione e pagamento del nuovo prelievo. «Per il 2013 - spiega il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà - resta in piedi il meccanismo della Tarsu (o della Tia, ndr) per le prime due rate. Si pagherà quanto l'anno scorso e non ci saranno sorprese. Sull'ultima rata ci potrà essere un conguaglio». La differenza, ha spiegato l'Anci, finirà direttamente nelle casse dello Stato. La partenza della Tares resta prevista a maggio nel quadro operativo fissato dall'articolo 14 del decreto legge 201/11. E dovrebbe scattare a settembre l'altra scadenza di pagamento, oltre maggio e dicembre. L'intervento del Governo, fa capire il sottosegretario Catricalà, punta a risolvere le due criticità segnalate sul tributo: una era relativa alla modulazione del pagamento, con una rateizzazione che metteva in difficoltà i contribuenti e non corrispondeva alle esigenze delle amministrazioni e l'altra riguardava le difficoltà nello stabilire l'ammontare della rata perché doveva essere calcolata dal contribuente. Ora a Palazzo Chigi contano di aver risolto il problema.
Chi e che cosa
Vale la pena di ricordare come funziona il prelievo. L'applicazione scatta con il possesso, l'occupazione o la detenzione di locali o di aree scoperte, a qualunque titolo e anche di fatto. E ciò a qualsiasi uso siano adibiti gli immobili: rileva soltanto che producano rifiuti. Per le utenze domestiche risulta imponibile la superficie calpestabile dei locali e delle altre aree assimilate, escluse quelle scoperte pertinenziali o accessorie: balconi e terrazze, posti auto scoperti, cortili, giardini e parchi. Sono esenti le aree comuni condominali: androni, scale, ascensori, stenditoi o locali di servizio; in caso di utilizzo esclusivo è l'occupante o il conduttore a dover pagare il balzello. Nelle «aree scoperte» rientrano tettoie, parcheggi, campeggi, dancing e cinema all'aperto. La maggiorazione di 30 cent a metro quadrato, che ciascun Consiglio comunale può portare a 0,40, commisurandola al tipo e all'ubicazione dell'immobile, deve coprire il costo di altri servizi gestiti dalle amministrazioni, dall'illuminazione pubblica all'anagrafe fino alla polizia locale.
Enti e liquidità
Soddisfatto del decreto il presidente dell'Anci Graziano Delrio, il quale al termine della riunione con il Governo ha sottolineato che in questo modo si è evitato «un deficit di liquidità che avrebbe creato grossi problemi alle imprese locali della raccolta rifiuti». Amministratori locali e imprese del settore dell'igiene ambientale erano pronti a scendere in piazza se non fosse arrivata l'anticipazione del pagamento del tributo. Soddisfatta del rinvio anche Federambiente, che riunisce le imprese pubbliche del settore igiene ambientale. «Ciò consentirà a enti locali e imprese - spiega il presidente Daniele Fortini - di ristabilire i flussi di cassa bloccati da gennaio, far fronte agli impegni con dipendenti e fornitori e scongiurare il paventato rischio di blocco dalla raccolta dei rifiuti urbani». Il regime transitorio aiuterà a elaborare un modello organico di finanziamento della gestione del servizio di raccolta. Staremo a vedere.
di Dario Ferrara