29 aprile 2013

Telecom, l'ipotesi di un'Ipo della rete di accesso stuzzica il mercato

L'ipotesi ventilata dalla stampa di una quotazione della rete di accesso, nel tentativo di determinarne la corretta valutazione, alla luce della distanza di valutazione dell'asset tra la Cassa depositi e prestiti (10 miliardi di euro) e Telecom Italia (15 miliardi), stuzzica il mercato. Sarebbe stata la stessa Cdp a proporre la quotazione e il suo contestuale ingresso nel capitale della newco. Il titolo TI ha preso il largo a Piazza Affari e ora guadagna il 2,97% salendo a quota 0,6405 euro.

"Nel nostro scenario base, le attività domestiche di Telecom Italia senza la rete dovrebbero trattare implicitamente meno di 3 volte l'ebitda e quindi ci aspettiamo un re-rating dell'azione", affermano gli analisti di Kepler (buy e target price a 1 euro confermati sul titolo), secondo i quali, separando la rete, il gruppo dovrebbe cristallizzarne il valore e diminuire i rischi per il bilancio, affrontando il problema principale della struttura azionaria che non supporta la crescita industriale di lungo termine.

"Questo è il motivo per cui pensiamo che la società andrà avanti con la separazione della rete e la vendita delle attività commerciali a Hutchison Whampoa, mentre un aumento di capitale è improbabile". Qualche aggiornamento in merito arriverà con il cda dell'8 maggio. Per gli analisti di Intermonte (neutral e target price a 0,75 euro) l'eventuale Ipo della rete è una notizia neutrale/positiva, mentre è negativo il divario di valutazioni.

Separatamente i soci Telco (Generali, Intesa Sanpaolo e Mediobanca) potrebbero utilizzare la finestra del 28 settembre per dare disdetta del patto e procedere alla scissione delle azioni e del debito della holding. La mossa costringerebbe i soci a svalutare le azioni a valore di mercato (1,2 euro attuali), ma eviterebbe loro di partecipare a un aumento di capitale.

In seguito potrebbero considerare la sottoscrizione di un patto di sindacato per governare il colosso tlc. Lo scioglimento andrebbe nella direzione auspicata dal management di Generali e di Mediobanca di avere maggior libertà di manovra su alcune quote strategiche e, malgrado il rischio legato alle svalutazioni, sarebbe positiva.

"Condividiamo il punto che per Telco sia un anno decisivo", osservano gli analisti di Equita (hold e target price a 0,67 euro). "L'offerta di Hutchison Whampoa è molto allettante per i soci di Telco/Telecom Italia. Al contrario, rifiutandola, si rischierebbe di dover rafforzare patrimonialmente Telco/TI della qual cosa non tutti i soci sono disponibili. In caso di esecuzione del deal con 3 Italia vedremmo per Telecom Italia un upside di oltre il 40% mentre non siamo convinti della generazione di valore della sola operazione dello spin off della rete".
Di Francesca Gerosa