16 aprile 2013

3 Italia: Dati pompati e non in linea con quanto comunicato da Hutchison

La possibile fusione con Telecom Italia fa finire sotto i riflettori i conti di 3 Italia. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, dalle verifiche in corso starebbe emergendo un quadro di 3 un po’ diverso di quello comunicato da Hutchison: la mappatura della clientela sarebbe arrivata a individuare 7,5 milioni di utenti contro il 9,5 milioni dichiarati da 3 Italia a fine 2012, e il margine operativo lordo sembrerebbe essere di circa 100 milioni contro i 260 annunciati. Non essendo quotata 3 Italia non ha l’obbligo di rendere pubblici i risultati di bilancio.
Commentando quanto riportato Intermonte ricorda di avere "sottolineato la scarsa trasparenza della contabilità di Hutchison, pertanto aggiustamenti sono possibili".
Secondo il bilancio 2011 della controllante lussemburghese vale ben 6,3 miliardi di euro, il triplo rispetto alle valutazioni circolate nei giorni scorsi. Le stime hanno attribuito all'operatore mobile del gruppo Hutchison Whampoa una valorizzazione intorno a 2 miliardi, pari a circa 7 volte l'ebitda 2012 di 264 milioni di euro. Nei conti 2011 di Hutchison 3G Italy Investments sarl, che appartiene al gruppo Hutchison Whampoa e detiene il 97,4% di 3 Italia, la partecipazione nella società italiana ha un valore di 6,27 miliardi di euro circa, iscritta al costo d'acquisto, mentre i prestiti infragruppo si attestano a 6,388 miliardi (4,4 miliardi nel 2010) per lo più a tasso zero, per un totale degli asset finanziari di 12,6 miliardi (10,6 miliardi nel 2010). La holding lussemburghese è stata costituita ad agosto del 2000, quando Hutchison rilevò il 51% di Andala (diventata poi 3 Italia) dal fondatore di Tiscali, Renato Soru e da Franco Bernabè, attuale presidente di Telecom Italia, per poi salire nel giro di due anni all'88%. Contattata, la capogruppo Hutchison Whampoa limited, quotata a Hong Kong, ha sottolineato che il gruppo non usa fornire dettagli sulle società controllate non quotate. 3 Italia ha chiuso il 2012 con ricavi in crescita del 10% a 1,965 miliardi di euro e un ebit a 0,5 milioni di euro, rispetto ai 5,8 milioni del 2011.