12 aprile 2013

Vodafone Comunicato Unitario con schema gestione assemblee

10 aprile 2012
Si è svolto, nelle giornate dell’8, 9 e 10 aprile, il confronto con i vertici di Vodafone sulla procedura di licenziamento di 700 lavoratori avviata dall’azienda in data 11 marzo 2013.
Il confronto si è misurato con un clima di difficoltà generale determinato dalla crisi economica, dalla riduzione del fatturato complessivo del settore telecomunicazioni e dal crollo delle tariffe determinato da una concorrenza scriteriata, tutti elementi che hanno inciso molto negativamente sui ricavi aziendali.
Viste le difficoltà del percorso negoziale, le Segreterie Nazionali unitamente al Coordinamento Nazionale presente alla trattativa, hanno deciso di approfondire i temi posti dall'azienda (esuberi e contenimento dei costi) e le proposte avanzate dal sindacato (mobilità volontaria, ricollocazioni, tutele occupazionali complessive e rilancio dell’azienda) per definire i contenuti di una possibile intesa.
L’incontro ha permesso di ribaltare l’impostazione aziendale, che si prefissava di poter estromettere dall’azienda 700 lavoratori giudicati in esubero e un taglio sul costo del lavoro che avrebbe colpito sostanzialmente le fasce più deboli dei lavoratori, imponendo, invece, soluzioni che permetterebbero ai lavoratori scelte consapevoli basate sull’elemento della volontarietà,
Il tutto garantendo il mantenimento del reddito e delle attuali sedi di lavoro.
La delicatezza dei temi in discussione ha portato le Segreterie Nazionali unitamente al Coordinamento Nazionale, a sospendere il confronto per avviare una campagna di assemblee con i lavoratori per richiedere il mandato a riprendere e, se ci saranno le condizioni, terminare il negoziato.
E’ evidente che, laddove ci fosse consenso sugli obiettivi perseguiti dal sindacato, l’accordo chiuderebbe la procedura di licenziamento aperta dall’azienda, attraverso una gestione non traumatica degli esuberi che prevede lo strumento della volontarietà, introducendo una garanzia sulla continuità occupazionale per chi non fosse interessato a uscire dall’azienda.
Inoltre, sarebbe fissato un periodo di tutela occupazionale che permetterebbe di traguardare il periodo più duro della crisi economica, che sta attraversando le economie mondiali e quella del nostro Paese in particolare, con la certezza di non doversi confrontare con cessioni di rami aziendali o nuove riduzioni di personale.
Per aiutare lo svolgimento delle assemblee è stato predisposto un documento, allegato al presente comunicato, che definisce le posizioni raggiunte dal confronto.
Esistono alcuni temi sui quali il confronto non ha consentito di individuare soluzioni condivise e, pertanto, all’eventuale ripresa del negoziato sarà necessario riaprire il dibattito con l’azienda per verificare se esistano le condizioni per raggiungere una intesa complessiva.
Non si tratta di punti secondari, anzi. Nel dettaglio:
•    Clausole Sociali: l’azienda ha offerto un periodo di 18 mesi nell’arco dei quali si asterrà dall’aprire procedure di licenziamenti o di cessione di rami aziendali. Si tratta di un periodo insufficiente che non consentirebbe di concludere positivamente il confronto.
•    Delocalizzazioni: L’azienda si è dichiarata indisponibile a individuare un percorso per riportare in Italia le attività gestite all’estero. E’ evidente che le dichiarazioni sulla strategicità del Customer potrebbero diventare reali solamente se ci fosse una prospettiva certa di investimento aziendale in tale direzione. Anche in questo caso la mancata soluzione del problema rappresenterebbe un ostacolo alla definizione dell’accordo.
•    PDR: inaccettabile il mancato pagamento del premio per l’anno 2012 ed eccessivo il taglio degli importi base per l’accordo del triennio 2013 – 2015.
Pertanto le assemblee andranno condotte condividendo con i lavoratori che su tali temi alla ripresa del confronto sarà necessario, per procedere alla sigla di un accordo, trovare punti di equilibrio significativamente migliori da quelli previsti dall’azienda.
Inoltre, sarà necessario introdurre modifiche al sistema di gestione della turistica, sulla base di quanto previsto dalla piattaforma di 2° livello, per migliorare la qualità della vita degli addetti al Customer.
Le assemblee, pertanto, dovranno pronunciarsi, entro il giorno 21 aprile p.v. per consentire l’eventuale ripresa del confronto per il giorno 22 aprile, conferendo il mandato alla sottoscrizione di un accordo i cui contenuti sono riportati nell’allegato e indicando le soluzioni possibili per i punti ancora non definiti dall’intesa.
Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL

Vodafone Comunicato confronto Procedura Mobilità
E’ proseguito, nelle giornate del 2, 3 e 4 aprile, il confronto con i vertici di Vodafone sulla procedura di mobilità avviata dall’azienda in data 11 marzo u.s..
Il confronto ha permesso di registrare alcuni avanzamenti, da parte aziendale, con una disponibilità a ritirare dal tavolo i trasferimenti per cercare soluzioni che garantiscano l’occupazione dei lavoratori interessati presso le attuali sedi di lavoro.
Inoltre, si sono approfonditi i temi posti dal sindacato, scaturiti dal coordinamento unitario del 22 marzo, e quelli presentati dall’azienda.
Il sindacato ha ribadito la necessità di trovare soluzioni che:
•    tutelino nel complesso gli attuali livelli occupazionali partendo da una puntuale individuazione dei profili professionali impattati dalla procedura;
•    definiscano un periodo temporale in cui Vodafone si impegni a non attivare nuove procedure di mobilità e/o di cessione di rami d’azienda;
•    prevedano un percorso per riportare in Italia le attività oggi gestite all’estero.
Inoltre, il coordinamento ha ribadito l’impercorribilità di alcune proposte aziendali (utilizzo delle pause, gestione unilaterale delle chiusure collettive, mancato pagamento del premio di risultato per l’anno fiscale 2012-2013) riproponendo la necessità di trovare soluzioni condivise che rispondano al requisito dell’equità.
Il sindacato ha ribadito che alla ripresa del confronto, prevista per i giorni 8 e 9 pp.vv., sarà necessario partire da una risposta puntuale sulle prospettive del personale che non intenda accedere a procedure di uscita volontarie, dal ritiro delle due annunciate procedure di cessione di ramo d’azienda (Frodi e Servizi Generali), nonché dalla strategia aziendale riguardante la “razionalizzazione” dei punti vendita Vodafone Gestioni.
Se tale condizione sarà rispettata, il confronto potrà entrare nel merito dei punti aperti, provando a costruire le basi per un’intesa che consenta di rilanciare l’azienda con un progetto condiviso dall’insieme dei lavoratori.
Sulle singole tematiche sarà, infine, necessario trovare un punto di equilibrio in grado di contemplare la richiesta aziendale di contenimento del costo del lavoro e i diritti e le tutele che oggi garantiscono il dipendente Vodafone. Tale risultato sarà possibile anche rivalutando i contenuti della piattaforma rivendicativa di rinnovo del 2° livello aziendale.
Laddove l’azienda continuasse a fornire risposte parziali e non risolutive, la delegazione trattante non potrà che prendere atto della volontà aziendale di non voler procedere verso un accordo e assumere le seguenti determinazioni per alzare il livello di scontro anche a partire dal coinvolgimento delle istituzioni.
Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL