02 dicembre 2010

RAI: Slc Cgil, il 10 dicembre sciopero e manifestazione nazionale a Roma contro il piano industriale

Stop dei lavoratori RAI, il 10 dicembre. Le organizzazioni sindacali SLC CGIL, UILCOM UIL, UGL TLC, Snater, Libersind-Confsal, rappresentative degli operai, impiegati e quadri della RAI, confermano lo sciopero generale dei lavoratori dell’azienda, indetto per venerdì 10 dicembre, per ribadire il no: ad un piano industriale, confermato dal CdA, che impoverisce la più grande azienda culturale del paese, ma anche, alle cessioni di asset aziendali; alla esternalizzazione del lavoro ed ai conseguenti esuberi di personale. Allo sciopero generale ha aderito anche l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti RAI, per esprimere solidarietà ai dipendenti e la propria contrarietà al piano industriale.

In concomitanza dello sciopero è stata organizzata la manifestazione nazionale sotto la sede RAI di viale Mazzini a Roma: il presidio inizierà alle ore 11 per terminare alle ore 14. Nel corso della manifestazione si esibiranno anche i lavoratori dell’Orchestra Nazionale della RAI ed interverranno esponenti politici e rappresentanti della società civile, artisti, intellettuali.

“Gli sprechi, la cattiva gestione, i favori ai potenti, che sono la malattia del servizio pubblico all’italiana, sono anche un danno per il lavoro”, denuncia la SLC CGIL in una nota.

Per questo i sindacati stanno chiedendo da mesi un tavolo di confronto, che superi l’impianto dell’attuale Piano Industriale, al fine di sviluppare una Piattaforma che comprenda: la riduzione dei costi, degli sprechi dei provvedimenti sbagliati e che rilanci gli investimenti, la formazione e l’attenzione alla qualità del lavoro, attraverso il mantenimento della RAI di proprietà pubblica provvista di tutti i suoi asset e le sue peculiarità.

“La RAI è informazione ed è cultura” afferma il sindacato dei lavoratori della comunicazione, che spiega come “registi, tecnici, montatori, autori, impiegati, tutti i dipendenti della RAI ogni giorno creano, inventano, assemblano e sviluppano contenuti che dal 1954 hanno costituito per molti italiani un processo formativo garantito dallo stato. Tutto questo – conclude la nota - i sindacati lo vogliono tutelare, preservare, sviluppare”.


10 Dicembre 2010 - Aggiornamento ore 14,00 -

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