30 settembre 2011

Emilio Miceli su acconto PdR Poste Italiane

Abbiamo sentito il dovere di invitare l’azienda ad erogare l’acconto per il premio di risultato perché sappiamo bene quanto incida una sua decurtazione sui bilanci familiari e sulle aspettative di vita delle lavoratrici e dei lavoratori. Per questo fine eravamo pronti a dichiarare lo sciopero, anche da soli.

Siamo anche convinti che le organizzazioni sindacali che contestano il nostro operato non rispettino le aspettative dei lavoratori preferendo, purtroppo, la via di una contestazione, a noi ed all’azienda, figlia di un mutamento dei rapporti tra questi sindacati e l’azienda stessa che nulla ha a che vedere con i bisogni immediati dei lavoratori.

La prova è che una trattativa, così come veniva immaginata dalle OO.SS. che dissentono, avrebbe comportato tempi lunghi perché, insieme all’acconto, questi ultimi avrebbero dovuto discutere anche la riorganizzazione dei Servizi Postali (ma non erano eccellenti!) e quella del cosiddetto Mercato Privati.

Insomma: un tempo lunghissimo, prima per capire cosa in effetti volessero e poi per negoziare con l’azienda.


CONTINUA A LEGGERE...