04 settembre 2011

VIA LIBERA AI LICENZIAMENTI

I contratti di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale ”operano anche in deroga alle disposizioni di legge” e ”alle relative regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali”. Restano escluse dalla contrattazione aziendale alcune materie e norme generali a tutela di diritti e interessi superiori. Così non si potranno fare accordi locali su temi quali "il licenziamento della lavoratrice in concomitanza del matrimonio, il licenziamento della lavoratrice dall'inizio del periodo di gravidanza fino al termine dei periodi di interdizione al lavoro, nonché fino ad un anno di età del bambino, il licenziamento causato dalla domanda o dalla fruizione del congedo parentale e per la malattia del bambino da parte della lavoratrice o del lavoratore ed il licenziamento in caso di adozione o affidamento".

Questo è quanto spiega un emendamento alla manovra, presentato dalla maggioranza e approvato dalla Commissione Bilancio del Senato. Tra le materie per le quali è possibile la deroga dalla legge e dai contratti nazionali figura anche il licenziamento. Significa che anche le aziende con più di 15 dipendenti potranno ricorrere ai licenziamenti. L'emendamento approvato prevede anche che piccoli sindacati percentualmente più rappresentativi a livello territoriale possano sottoscrivere accordi con le aziende. la modifica all'articolo 8 del decreto stabilisce infatti che possono sottoscrivere le intese o le "associazioni dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o territoriale", ovvero le "loro rappresentanze sindacali operanti in aziende"; le intese, inoltre, come già previsto, avranno "efficacia per tutti i lavoratori, a condizione di essere sottoscritte sulla base di un criterio maggioritario relativo alla presenze sindacali".

SUSANNA CAMUSSO:

”Le modifiche della maggioranza di governo all’articolo 8 indicano la volonta’ di annullare il contratto collettivo nazionale di lavoro e di cancellare lo Statuto dei lavoratori, e non solo l’articolo 18, in violazione dell’articolo 39 della Costituzione e di tutti i principi di uguaglianza sul lavoro che la Costituzione stessa richiama”.

Cosi’ il leader della Cgil, Susanna Camusso, sul nuovo art.8 della manovra che esplicita per gli accordi aziendali e territoriali la possibilita’ di derogare alla legge ed ai contratti nazionali, anche sul licenziamento.

”Il governo autoritario distrugge autonomia parti”, aggiunge. ”Il governo sconfitto sulle pensioni vuole ora distruggere l’autonomia e l’autorevolezza del sindacato e, cosi’ come per le pensioni, i segretari di Cisl e Uil non si accorgono di quello che sta succedendo e parlano d’altro”, afferma Camusso.

Il segretario generale della Cgil sottolinea ”ancora una volta il comportamento autoritario del governo che interviene sull’autonomia contrattuale delle parti con una scelta – dice – senza precedenti nella storia della nostra Repubblica”. Per il numero uno di Corso d’Italia, inoltre tali previsioni ”negano il principio di rappresentativita’ che non puo’ che essere dato dall’iscrizione al sindacato e dal voto dei lavoratori che viene invece escluso dalle modalita’ previste dall’articolo 8”.

”Nessuno – aggiunge Camusso – ci racconti che quell’articolo e’ coerente con l’ipotesi di accordo del 28 giugno con Confindustria che aveva come cardini il ruolo del contratto collettivo nazionale di lavoro e la misura della rappresentativita’ connessa al voto dei lavoratori: tanto che in assenza del voto dei rappresentanti sindacali si rendeva per la prima volta obbligatorio, in un accordo con le controparti, il voto dei lavoratori”.