06 settembre 2011

Sciopero Generale: migliaia di lavoratori in piazza a Catania - www.cgilct.it -

Il corteo dello sciopero generale contro la manovra a Catania è stato aperto, simbolicamente, dai ragazzi dell' Udu e dai sindaci di Biancavilla, Pippo Glorioso, di Linguaglossa, Rosa Maria Vecchio, di San Cono, Nunzio Drago, di Giarre, Teresa Sodano, di Raddusa, Cosimo Marotta, e di Licodia eubea Nunzio Li Rosi, presidente provinciale dell' Anci. Sono rappresentate tutte le categorie di lavoratori; moltissimi gli studenti- compresi quelli del Movimento studentesco catanese- e i ricercatori, così come i metalmeccanici e i lavoratori del pubblico, i pensionati e gli atipici e tante altre categorie.

"A Catania oggi abbiamo la dimostrazione che i lavoratori sono dalla nostra parte" commenta a caldo il segretario generale della Camera del lavoro di Catania Angelo Villari. I numeri delle adesioni allo sciopero sono straordinari e gli danno ragione: uno strabiliante 90% all'aeroporto e un ottimo 90% nel settore delle medie imprese industriali, 70% alla St dove aderiscono persino le Rsu di Fim Cisl e Uilm Uil (nonostante la mancata adesione formale allo sciopero), 100% negli impianti fissi edili, e circa il 35% dei dipendenti pubblici; un dato quest'ultimo che supera di molto la rappresentanza effettiva della Cgil negli uffici.

La manifestazione si è chiusa con un comizio tenutosi alle 11,30 in pizza Manganelli con l' apertura dello stesso segretario generale dal palco, a cui ha fatto seguito l'intervento del segretario di Caltagirone Pasquale Timpanaro e di Santina Sconzo rappresentante dell'Anpi. Ha chiuso i contributi Serena Sorrentino, segretario nazionale Cgil che sottolinea la sua piena soddisfazione per avere partecipato ad una manifestazione del Mezzogiorno: “Oggi in tutte le piazze del Sud manifesta la rabbia dei lavoratori e dei pensionati. I cittadini dichiarano la loro contrarietà alle scelte del Governo e, soprattutto, non si rassegnano ad essere trattati da ultima provincia dell' Impero. Non solo questo Governo non ha fatto nulla per far crescere il lavoro, nel Mezzogiorno, ma con questa manovra fatta di tagli agli enti locali, ai cittadini meridionali non verranno garantiti neppure i servizi essenziali. Il sud ha bisogno di risorse e investimenti destinati soprattutto all' occupazione; purtroppo l 'art 8 non va in questa direzione perche cancellando i diritti del lavoro nel Mezzogiorno i ricatti saranno sempre più forti. Per questo è necessario cambiare la manovra assumendo il Mezzogiorno come questione nazionale”.

Il fortissimo caldo non ha fermato gli interventi, e neppure gran parte della folla, sebbene si sia inevitabilmente registrato qualche piccola indisposizione sul palco della piazza.

L'intervento di Angelo Villari ha puntato sul “prima” dell'ufficialità della crisi e il “dopo”, quando il Governo dopo anni di negazioni ha dovuto prendere atto del crollo di un sistema che ha danneggiato la maggioranza dei cittadini. Non i più ricchi, però: “mentre invece bisognerebbe attivare un'imposta sulle grandi ricchezze, per tutti quei redditi e quei patrimoni che suoerano gli 800 mila euro. Così come oramai non è più rinviabile la tassazioni delle rendite e delle transazioni finanziarie intervenendo in modo tale da evitare l'evasione fiscale”.

“A Catania- ha aggiunto Villari- chiediamo più attenzione verso le nostre aziende, le nostre industrie in crisi, la Pfizer, la St, la Numonyx- Micron, la Sat, la Cesame e le tante piccole e medie imprese in crisi e chiediamo una politica seria per la nostra agricoltura che rappresenta una parte importante della nostra economia, insieme alla riorganizzazione del nostro sistema commerciale per eliminare le storture esistenti per la eccessiva presenza di ipermercati e per l'etremo utilizzo di lavoro precario e senza prospettiva”.

NOTA A MARGINE:

Nella foto Serena Sorrentino (Segreteria Nazionale CGIL)