21 settembre 2011

Accordo sui contratti, schiaffo al governo

- di Paolo Andruccioli -

Il valore da salvaguardare è l'autonomia delle parti. Lo ha ribadito questa mattina (21 settembre) il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, subito dopo avere firmato l'intesa con Confindustria, Cisl e Uil che conferma la validità dell'accordo interconfederale del 28 giugno su rappresentanza ed esigibilità dei contratti. Susanna Camusso ha detto però anche qualcosa di più. Rispondendo alle domande dei giornalisti che le chiedevano se ora le iniziative previste dalla Cgil contro l'articolo 8 della manovra economica verranno annullate, la leader della Cgil ha detto: "Assolutamente no".

L'obiettivo della Cgil rimane dunque valido e chiaro: cancellare l'articolo 8 della manovra che nella sostanza si pone in alternativa all'accordo del 28 giugno e quindi ora anche alla sua ratifica di oggi. E siccome le parti ribadiscono che il valore principale e fondante della contrattazione e delle relazioni sindacali in Italia rimane appunto l'autonomia dei soggetti, l'articolo 8 deve essere eliminato, nonostante le rassicuranti dichiarazioni di un ministro del welfare che dice di apprezzare la firma dell'intesa tra sindacati e Confindustria. Una specie di capolavoro di diplomazia politica (anzi politichese).

Ma mentre il ministro cerca di rimescolare come può le sue carte, gli industriali e i sindacati confederali oggi hanno ribadito con chiarezza la loro posizione (unitaria) su questi temi. Hanno fatto una scelta precisa. Ora risulta difficile utilizzare l'articolo 8 perché si tratterebbe di intervenire – di forza – su una materia su cui le parti già si sono accordate.

Per la Cgil, dunque, gli obiettivi rimangono due. Il primo – come ha appunto spiegato subito Susanna Camusso – riguarda la cancellazione dell'articolo 8 con una battaglia che se non dovesse ottenere un successo prima si concluderà nelle aule della Corte Costituzionale. Il secondo obiettivo riguarda l'estensione dell'intesa firmata oggi anche a tutte le altre organizzazioni, Confapi, artigianato, mondo della cooperazione. D'altra parte le relazioni industriali riguardano tutti. Così deve valere per le regole che le orientano. E detto per inciso: l'accordo del 28, ratificato oggi, introduce per la prima volta - a proposito di regole - il principio della misurazione della rappresentanza sindacale effettiva. Si può barare con le parole. Non con la democrazia.