30 dicembre 2010

Fiom: Documento finale Comitato Centrale 29 dicembre 2010

Il Comitato Centrale della Fiom considera la scelta compiuta dalla Fiat alle Carrozzerie di Mirafiori un atto antisindacale, antidemocratico ed autoritario senza precedenti nella storia delle relazioni sindacali nel nostro Paese dal dopoguerra, in contrasto con i princìpi ed i valori della nostra Carta Costituzionale.

L'obiettivo strategico della Fiat è chiaro: provare a cancellare in modo definitivo il sistema dei diritti individuali e collettivi nel lavoro, conquistati nel tempo con le lotte dalle lavoratrici e dai lavoratori del nostro Paese, tramite una libera ed autonoma azione di contrattazione collettiva ed affermare che questa è l'unica condizione per poter investire in Italia. I contenuti dell'intesa imposta dall'Azienda alle Carrozzerie di Mirafiori saranno estesi anche a Pomigliano rendendo evidente le volontà e la radicalità del gruppo Fiat:

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29 dicembre 2010

Fiat: Siglato il nuovo contratto di lavoro...

Roma, 29 dic. (Adnkronos) - Siglato il nuovo contratto di lavoro per i 4.600 dipendenti della Fiat di Pomigliano d'Arco che nel 2011 saranno riassunti dalla Newco, che costruirà la nuova Panda nello stabilimento campano. Il nuovo contratto è stato siglato dalla Fim, Uilm, Ugl, Fismic e i quadri Fiat. Mentre la Fiom non ha partecipato alla trattativa. L'incremento salariale medio dovrebbe essere nell'ordine dei 360 euro lordi l'anno a regime, ovvero 30 euro lordi al mese. Tra le novità l'inquadramento dei lavoratori che prevedono nuove fasce intermedie allo scopo di agevolare l'avanzamento professionale.
Intanto la Fiom proclama lo sciopero per il 28 gennaio. Il comitato centrale del sindacato dei metalmeccanici Cgil ha detto sì all'astensione dal lavoro proposto dal segretario generale Maurizio Landini. La mobilitazione sarà di 8 ore per l'intero comparto metalmeccanico. I voti favorevoli sono stati 102, mentre 29 sono stati gli astenuti.
Per Landini si quello messo in campio da Fiat è infatti un ''attacco senza precedenti ai diritti e alla democrazia. Non è vero - ha spiegato il segretario ai microfoni del Tg3 - che per investire in Italia bisogna negare i diritti dei lavoratori. La Fiat non è entrata nel merito di quello che serve veramente a cominciare dall'innovazione. Noi non vogliamo lasciare soli i lavoratori di Pomigliano e di Mirafiori. La Fiom non si cancella con le minacce e la Fiat sta sbagliando perché senza il consenso non si governano le imprese''. ''Fim e Uilm stanno diventando sindacati aziendali, sarebbe utile che si fermassero perché stanno cancellando con le loro mani la loro storia e il loro futuro'', ha proseguito Landini per il quale questi accordi sono anche ''un pugno in faccia a Confidustria e Federmeccanica.

28 dicembre 2010

Almaviva: Verbale Accordo 27 dicembre 2010

27 dicembre 2010

Susanna Camusso: “Marchionne antidemocratico e autoritario”

Sergio Marchionne è ”antidemocratico, illiberale e autoritario”, così come è ”antidemocratico” l’accordo separato per Mirafiori che ”cancella la libertà sindacale”. Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, parla così, in un’intervista a Repubblica, dell’accordo siglato da Cisl e Uil con Fiat-Chrysler alla vigilia di Natale, che rappresenta, come dice anche alla Stampa, ”il ritorno agli anni Cinquanta”. Accordo che la Fiom non ha firmato ”perché – spiega la sindacalista – poco rispettoso della fatica del lavoro”, anche se, comunque, ”la Cgil non firmerebbe mai un accordo che escludesse un altro sindacato”.

”Allora – spiega – c’erano i reparti di confino, oggi c’è l’esclusione della rappresentanza sindacale”. L’idea però ”è la stessa, e cioè quella di costruire un sindacato aziendalista il cui unico scopo è propagare le posizioni dell’impresa”, così come fanno ”Cisl e Uil” con la Fiat. Il Lingotto, peraltro, secondo Camusso ha ”deliberatamente costruito una successione di eventi per negare la libertà sindacale”.

Cisl e Uil ”hanno sottovalutato l’effetto dell’intesa per Mirafiori. Perché quando si permette a una grande impresa di escludere un sindacato si sa con chi si comincia ma non si sa con chi si finisce”. Certo, anche la Fiom ha le sue colpe e si dovrà ”aprire una discussione su questa sconfitta. Un sindacato – sottolinea Camusso – non può limitarsi all’opposizione altrimenti rinuncia alla tutela concreta dei lavoratori”.

Quanto a Confindustria ”o fa sentire la sua autorevolezza nel sistema delle imprese oppure prevarranno le regole della giungla”. Non può ”limitarsi a guardare perché è in corso un’offensiva pure nei suoi confronti”, perché ”se si nega la rappresentanza dei lavoratori, di fatto si nega anche quella delle imprese, il ruolo di Confindustria”. ”Chiedo a Confindustria – conclude – di essere coerente, e di definire urgentemente con noi le regole della rappresentanza” che aprano ”la strada a una legge”.

Assegno di previdenza, anzianità, la finestra è mobile, pensioni rosa, aumenti...

La pensione pubblica si allontana sempre di più. Dal 2011 i requisiti per la rendita di anzianità fanno un altro scatto in avanti. E debutteranno le nuove finestre mobili: per riscuotere materialmente l'assegno, una volta raggiunti i requisiti, i lavoratori dipendenti dovranno aspettare dodici mesi e gli autonomi un anno e mezzo. Vediamo le novità.
Anzianità più difficile
Dal prossimo anno i lavoratori dipendenti andranno in pensione anticipata rispetto all'età di vecchiaia soltanto se la somma dell'età anagrafica e dell'anzianità lavorativa ammonta a 96 la cosiddetta «quota 96», a patto che abbiano almeno 60 anni d'età. Quindi occorrono 60 anni di età e 36 di contributi, oppure 61 anni e 35 di versamenti. Ai fini del raggiungimento dei requisiti, nel rispetto dei limiti minimi di età e contribuzione, contano anche le frazioni d'anno. Ad esempio matura il diritto alla pensione di anzianità anche il dipendente che a marzo 2011 può vantare 60 anni e 6 mesi di età e una contribuzione di 1.846 settimane 35 anni e sei mesi. Più dura la vita degli autonomi artigiani, commercianti, coltivatori diretti, per i quali la quota è fissata a 97, con un minimo di 61 anni di età: possono pertanto ottenere la pensione con 61 anni e 36 di contributi, oppure 62 di età e 35 di versamenti. Anche in questo caso valgono le frazioni d'anno. Fino al 31 dicembre 2010 era in vigore la quota 95 per i dipendenti età minima 59 anni e 96 per gli autonomi minimo 60 anni.
La finestra è mobile
I lavoratori dipendenti che maturano il diritto a partire dal primo gennaio 2011 potranno intascare l'assegno dell'Inps anzianità o vecchiaia dopo un anno dalla data di maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi. Un anno e mezzo di panchina, invece, per chi si è messo in proprio artigiani, commercianti, coltivatori diretti. Praticamente, una volta raggiunto il requisito, il pagamento scatta a partire dal 13° mese successivo per i dipendenti e dal 19° mese per gli autonomi.
Chi quindi li matura a 60 anni avendo raggiunto già il monte contributivo potrà ricevere la pensione solo dopo aver compiuto i 61 anni. Per i lavoratori autonomi l'età per la pensione di anzianità si alza ancora di più, visto che ai 61 anni come età minima per l'uscita vanno aggiunti 18 mesi di attesa della finestra mobile arrivando a 62 e mezzo. Gli uomini che non hanno i requisiti contributivi per l'anzianità e devono aspettare l'età di vecchiaia 65 anni usciranno quindi a 66 i dipendenti; mentre per gli autonomi ce ne vorranno 66 e mezzo. Le nuove regole sulla decorrenza, che riguardano solo coloro che raggiungono i requisiti a partire dal 2011, non si applicano al personale della scuola gli insegnanti continueranno ad andare in pensione dal 1° settembre di ogni anno, a coloro che avevano in corso il periodo di preavviso alla data del 30 giugno 2010 e che maturano i requisiti entro la data di cessazione del rapporto di lavoro, e, nel limite di 10 mila unità, coloro che si trovano in mobilità con accordo stipulato entro il 30 aprile scorso, nonché i lavoratori coinvolti nei cosiddetti piani di esubero banche, assicurazioni, ecc.. Per chi raggiunge i requisiti entro il 2010 si applicano le vecchie finestre con cadenza trimestrale per le pensioni di vecchiaia e di anzianità con 40 anni di contributi, semestrali per chi utilizza il sistema delle quote. I dati Istat registrano che nel 2010 l'età media di chi ha raggiunto il pensionamento è di poco più di 61 anni, ma già a partire dal 2011, grazie alla finestra mobile, si prevede che la media salirà gradualmente e supererà i 62 anni, avvicinandosi ai 63.

23 dicembre 2010

Relazione di Susanna Camusso al Comitato Direttivo della CGIL

Roma, 2 dicembre 2010

Care compagne e cari compagni, credo sia utile per tutti noi partire, nella discussione del Direttivo, da una valutazione sulla manifestazione del 27 novembre che potremmo racchiudere nel dire che c’è stata una straordinaria partecipazione e, da questo punto di vista, credo che sia giusto ringraziare l’insieme delle nostre strutture, dai pensionati agli edili, per la presenza, per la caratterizzazione e anche per il clima e la modalità del tutto sindacale con cui abbiamo svolto questa manifestazione. Non solo in risposta alle polemiche che c’erano e che ci sarebbero potute essere, ma perché era necessario per coloro che noi rappresentiamo dare il segno di un’iniziativa della CGIL nella continuità alla critica a questo governo e alle scelte fatte nella difficoltà rispetto alla fase che c’è dinnanzi.

Ma credo che sia giusto ragionare della manifestazione del 27 anche per notarne una novità rispetto alle scadenze precedenti, e cioè che la presenza dei giovani era questa volta visibile. Una presenza fatta non solo di studenti e del movimento dell’università – una cosa sicuramente importante che ha ovviamente accompagnato la nostra manifestazione – ma dei giovani di tutte le nostre strutture, di giovani lavoratori, di giovani presenti in ragione degli obiettivi che abbiamo lanciato.

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22 dicembre 2010

Richiesta incontro urgente su ammortizzatori sociali in deroga annualità 2010 e 2011.

All’Assessore Regionale della Famiglia, delle

Politiche Sociali e del Lavoro Professore Andrea Piraino

e p.c. Al Dirigente Generale

Dipartimento Lavoro

Dott.ssa Alessandra Russo

Oggetto: richiesta incontro urgente su ammortizzatori sociali in deroga annualità 2010 e 2011.

Con la presente le scriventi OO.SS. Le chiedono un incontro urgente per affrontare le problematiche relative agli ammortizzatori sociali in deroga (Cig e Mobilità) relativamente all’annualità in corso ed a quella del 2011.

La discussione, resa urgente dagli effetti dei ritardi procedurali, si rende effettivamente necessaria per fare il punto esatto della situazione (adeguatezza delle risorse finanziate stanziate, stato e velocizzazione dei pagamenti, ecc.) e per avviare celermente anche il percorso relativo alla definizione dell’Accordo Quadro per la prossima ed imminente annualità.

Le esprimiamo sin d’ora una preoccupazione in ordine alla copertura economica per l’anno in corso e per l’avvio del 2011. Infatti, in base alle ultimo monitoraggio disponibile, appare evidente che le somme rese assegnate alla Sicilia non sono sufficienti a garantire la copertura del decretato e del decretabile. Per altro, la nota prot. n° 142/27885, del 3 dicembre 2010, con la quale il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha ribadito che le Regioni possono continuare ad utilizzare le risorse finanziarie attribuite e non ancora utilizzate anche per il 2011, lascia pensare che altre Regioni abbiano già ricevuto somme più che sufficienti per l’annualità in corso.

Certi di un celere riscontro, porgiamo distinti saluti.

Palermo, 15 dicembre 2010

Per la Cgil per la Cisl per la Uil

M. Pagliaro G.Tessitore G. Franchina

21 dicembre 2010

Cgil: Orientamenti urgenti su L. 183 (collegato lavoro)

1) Impugnazione dei contratti scaduti ante 24 novembre 2010 entro il 23 gennaio 2011: opinione giuridicamente condivisa risulta quella secondo cui, dalla lettura della norma (art. 32, comma 4, lett. b), il termine del 23 gennaio 2011 riguarda solo quei contratti a tempo determinato, intesi in senso lato, che fanno riferimento al d.lgs. n.368/2001 o a norme ad esso antecedenti e che siano scaduti prima dell’entrata in vigore della legge n. 183/2010, ovvero prima del 24 novembre 2010. In linea di massima si può sostenere che tra tali contratti possono essere ricompresi i contratti a termine, i contratti d’inserimento, i contratti di formazione lavoro e le somministrazioni.

Per quanto riguarda, invece, tutte le altre ipotesi di “precariato”, a partire dai co.co.co. per finire, all’estremo, alle associazioni in partecipazione o alle cd. partite i.v.a., è emersa la necessità, in presenza di lavoratori che si presentino presso i nostri uffici, di impugnare anche tali tipologie contrattuali entro il 23 gennaio 2011. Operando in questo modo si potrebbe, in seguito, operare una “scrematura” delle situazioni veramente meritevoli di tutela giudiziaria (infatti, successivamente all’impugnazione, si avrebbero 270 giorni per poter esaminare i casi singolarmente). Altra questione emersa è quella riguardante i termini di decadenza per contratti scaduti al 24 novembre ma che siano già stati oggetto di impugnazione: in generale potrebbe sostenersi che il termine, per questi ultimi, andrebbe a scadere il 21 agosto 2011 (270 giorni dal 24 novembre), tuttavia, in via cautelativa, sarebbe meglio impugnare nuovamente quegli stessi contratti entro il 23 gennaio a scanso di equivoci, in via cautelativa.


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20 dicembre 2010

TELECOM ITALIA: SINTESI INCONTRO NAZIONALE 17 - 12 - 2010

Odg: 5°s, Cross Activities, Smonetizzazione Festività coincidenti con domeniche e monetizzazione permessi individuali, piani formativi.
INQUADRAMENTO
L’azienda ha esordito con il 5°s e con una breve ricostruzione filologica delle figure professionali e sul fatto che erano rimaste schiacciate al 4° e 5°, ha inoltre comunicato che una parte delle assegnazioni di 5°s sono già stati fatti il 9 dicembre (con decorrenza 1° dic. ?)
Supervisor di Caring
numero complessivo 130
ambienti organizzativi: DMO customer 187,119,191 standard e 191 top client.
l’azienda ha precisato che non tutti i SPV debbono avere per forza il livello 6° che resta una valutazione aziendale, tant’è vero che oggi non tutti sono livelli 6, (attualmente circa il 50%). Ha voluto precisare che il livello 5s verrà dato a coloro che coordinano le attività di caring (risposta al cliente) e hanno gli elementi della declaratoria, se invece non hanno un gruppo assegnato (come esempio hanno portato i SPV Jolly) o non coordinano restano al 5°.
Addetto al supporto specialistico
Numero complessivo 740
Gli ambienti organizzativi sono in Open Access: ASO – Basic e Advanced
e qui l’azienda si è prodigata in una ricostruzione, contestata dalla delegazione sindacale, circa il fatto che dentro il supporto Basic e Advanced c’è chi fa lavoro di 1° livello (chi fa accoglienza e poco altro) e chi fa il resto, tant’è vero che si è espressa in modo esplicito per chiarire che solo coloro che fanno diagnosi in BO, analisi e dispacciamento hanno le condizioni, ha chiarito successivamente quindi che non tutti avranno il 5s ma solo coloro che operano all’interno dei Competence Team. Non hanno parlato dei supporti di Delivery e Assurance in ambito AOL.

19 dicembre 2010

Poste - Comunicato Poste Mobile - TLC

Poste Italiane gestisce l’infrastruttura della rete dati dei Data Center e degli uffici postali.
Per la trasmissione dati le società utilizzate sono due Telecom e Fastweb.
Allo scadere dei contratti in essere con Telecom ( già scaduto il 20-6-2010 e in regime di prorogatio) e Fastweb ( scadenza 27-9-2010) Poste Italiane diventerà (anzi lo è già) proprietaria anche degli appartai di rete VOIP e Vas e dei relativi sistemi di gestione.
Tenuto conto che la Capogruppo intende sviluppare una strategia , a breve e medio termine, per l’offerta al mercato di servizi di connettività integrati con propri servizi a valore aggiunto ( di comunicazione, finanziari, logistici) come vedete dalle slides. Come si evince dall’informativa la rete TLC ( con una cessione di ramo di azienda art 47 della 428) nel mese di Marzo 2011 passerà di proprietà a Poste Mobile con il proprio Know-how.
Poste Mobile avendo già un’autorizzazione ad operare in qualità di operatore OLO ed essendo già presente nel settore delle telecomunicazioni radiomobili, si presta ad essere veicolo in cui realizzare questo progetto.

16 dicembre 2010

Circolare INPS n. 155 del 3 dicembre 2010: Nuova disciplina permessi assistenza portatori handicap

Legge n. 183 del 4 novembre 2010, art. 24, ha apportato modifiche alla disciplina in materia di permessi per l’assistenza a portatori di handicap in situazione di gravità. La legge è entrata il 24 novembre u.s.

Tra gli aspetti peggiorativi:

prima avevano diritto a fruire dei benefici i lavoratori dipendenti, coniuge, parenti e affini di persona in situazione di disabilità grave entro il terzo grado.

Ora il diritto a godere dei permessi ex legge 104/92 in favore dei lavoratori dipendenti e, oltre al coniuge, fa riferimento ai parenti o affini del disabile medesimo entro il secondo grado.


Circolare INPS n. 155 del 3 dicembre 2010 Leggi...

Modifiche alla legge 104 del 1992 (art. 33), alla legge 53/2000 (art. 20) ed al Dlgs 151/2001 (art. 42)

Salute e sicurezza: Il nuovo Regolamento sugli appalti di lavori, servizi e forniture

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 288, del 10-12-2010 è stato pubblicato il DPR 5 ottobre 2010, n. 207, il Regolamento di esecuzione del d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163, che disciplina i contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE.

Il nuovo Regolamento sugli appalti entra in vigore il 9 giugno 2011, quando sostituirà integralmente sia il precedente Regolamento, il D.P.R. n. 554/1999, sia il D.P.R. n. 34/2000, relativo alla qualificazione delle imprese.

Soltanto alcune parti del Regolamento n. 207/2010 (articoli 73 e 74) entreranno in vigore il prossimo 26 dicembre dopo i 15 giorni successivi alla pubblicazione del provvedimento e riguardano alcune procedure di sospensione e decadenza e l’attribuzione di sanzioni nei confronti delle SOA (le società di certificazione delle imprese) e delle stazioni appaltanti che violano le previsioni normative.

Relativamente alla salute e sicurezza nel lavoro pubblichiamo i principali articoli di riferimento, segnalando un’importante novità in materia di appalti di forniture e servizi, in quanto viene istituita la figura del Responsabile del procedimento (RUP) anche nel caso di contratti relativi a tali attività e non solo per l’esecuzione di lavori pubblici e a tale responsabile viene affidato, tra le altre funzioni, quello di provvedere “a creare le condizioni affinché l’acquisizione possa essere condotta in modo unitario in relazione a tempi e costi preventivati nonché alla sicurezza e salute dei lavoratori oltre che agli ulteriori profili rilevanti eventualmente individuati in sede di verifica della fattibilità del singolo intervento”.

Un soggetto ulteriore da adire in caso di violazioni delle norme per la sicurezza in caso di appalto.


Leggi il nuovo regolamento sugli appalti di lavori, servizi e forniture...

Stabilizzazione dei precari - votato il disegno di legge -

Cari compagni,

Ieri in tardissima notte è stata votata il disegno di legge sui precari non disponendo ancora del testo definitivo e collato, con le modifiche apportate e votate dall'aula, ritenendo di fare cosa utile, Vi rimetto la copia del resoconto parlamentare.

Leggi il resoconto parlamentare...

15 dicembre 2010

Poste: Appati Postali

Al: Dottor C. Picucci - Resp. Risorse Umane Centrale Poste Italiane S.p.A. Roma

Egregio dott. Picucci,

avvertiamo come negli ultimi tempi, in coincidenza con la nomina del nuovo responsabile dei Servizi Postali, sia in corso una politica aziendale tesa unicamente a tagliare gli appalti postali sia sui trasporti che sul recapito. L’ultimo episodio, solo in ordine di tempo, è dato dall’ Albo Lotto 13 e 46 per il servizio di recapito delle raccomandate nella città di Catania. Lì si sta rischiando, per una grave negligenza di Poste Italiane sul sistema operativo T&T server, l’attivazione di ammortizzatori sociali per cinquanta famiglie senza che nessuno sia in grado di spiegarne le motivazioni, se mai ce ne fossero.

Voglio ancora ricordarLe l’iniziativa in corso a Torino per il rispetto degli accordi presi nelle sedi istituzionali che prevedevano l’emanazione di un nuovo bando di gara. Settantatre famiglie rischiano un futuro denso di incertezze e di preoccupanti interrogativi a seguito di accordi non ancora onorati. A marzo del 2011 vedranno scadere la loro cassa integrazione!

Per quanto riguarda infine i lotti dei trasporti postali, stiamo assistendo in tutta Italia ad una forte riduzione di ore di lavoro, con conseguenti internalizzazioni e con gravi ricadute sui livelli occupazionali. Così si tradisce la ratio che ha ispirato il Memorandum, come noto teso a salvaguardare proprio l’occupazione interna ed esterna.

A coronamento di tutto ciò il nuovo capo divisione rifiuta corrette relazioni sindacali, con il risultato di complicare i problemi anziché risolverli. Ovviamente ci opporremo a questo progetto mettendo in atto tutte le azioni democratiche necessarie e ci domandiamo se, in una fase di acuta crisi del Paese, uno dei più grandi gruppi industriali debba produrre disoccupazione anche là dove questa non ha motivo di esistere.

Cordiali saluti.

Il Segretario Generale

Emilio Miceli

14 dicembre 2010

Call Center: Sindacati sollecitano un tavolo con il governo contro la crisi del settore

14 dicembre 2010

Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL hanno formalmente richiesto al Ministro per lo Sviluppo Economico e al Ministro del Lavoro la convocazione del tavolo di settore sul call center per conoscere gli esiti

del lavoro preparatorio che ha visto per mesi le parti sociali e i delegati del Ministero confrontarsi, giungendo congiuntamente alle rappresentanze datoriali ad indicazioni comuni.

“Purtroppo dopo mesi di lavoro, con uno sforzo enorme nell’individuare proposte comuni tra sindacato e aziende, molte delle quali a costo zero o quasi, riscontriamo, nostro malgrado, la mancanza di un autorevole tavolo per concretizzare le richieste. Sin dalla fine dell’estate i Ministeri proposti hanno in mano tutte le carte, le analisi e le proposte per rilanciare un settore che occupa decine di migliaia di giovani, molte donne”. Così dichiarano in una nota SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL. “Con questa lettera ufficiale si è voluti richiamare i Ministeri competenti alle proprie responsabilità. E’ chiaro che a fronte di una crisi del settore – che mette in discussione migliaia di posti di lavoro – SLC-CGIL, FISTel-CISL, UILCOM-UIL saranno chiamate ad assumere tutte le iniziative sindacali per la difesa e la tutela dell’occupazione

13 dicembre 2010

Telecom Italia: Dichiarazione di Disponibilità da parte dei lavoratori percettori di prestazioni di integrazione salariale.

L’art. 19, comma 10, del D.L. n. 185/2008, convertito con modificazioni in legge n. 2/2009, ha subordinato la percezione di qualsiasi strumento di sostegno/integrazione al reddito al rilascio della Dichiarazione di Immediata Disponibilità (DID) da parte dei lavoratori.

Nell’ambito degli strumenti di sostegno/integrazione al reddito rientra anche il trattamento di integrazione salariale straordinaria previsto in caso di ricorso all’istituto del Contratto di Solidarietà.

Con riferimento a Telecom Italia S.p.A. e, in particolare, ai Contratti di Solidarietà (CdS) di cui agli accordi sottoscritti con le Organizzazioni Sindacali il 21 luglio 2009 e il 25 ottobre 2010, tutti i lavoratori che rientrano nell’ambito di applicazione degli stessi CdS sono tenuti a rilasciare all’Azienda tale Dichiarazione entro il 31 dicembre 2010.

A tal fine i dipendenti devono accedere al sito https://www.accenturehrservices.it/telecomgroup/, scaricare l’apposito modello della procedura on line, stamparlo, firmarlo e consegnarlo in originale al proprio Punto Delega, che a sua volta lo trasmetterà alla sede di Accenture HR Services territorialmente competente.

La predetta procedura sarà attiva dal 10 al 31 dicembre 2010, termine entro il quale la DID dovrà essere consegnata al Punto Delega, secondo quanto sopra indicato. I lavoratori che non possano accedere al sito sopra indicato, esclusivamente in via eccezionale, potranno compilare e consegnare l’apposito modello cartaceo (in allegato) e consegnarlo al Punto Delega entro la medesima data del 31 dicembre 2010.

Come ribadito dall’INPS con circolare n. 133/2010, il lavoratore destinatario del trattamento di integrazione salariale che non consegni al proprio datore di lavoro la DID perde il diritto alla percezione della prestazione di sostegno al reddito (integrazione salariale), anticipata dall’Azienda per conto dell’INPS. Si invitano pertanto tutti i dipendenti rientranti nell’ambito di applicazione dei citati Contratti di Solidarietà a provvedere quanto prima (e comunque entro la citata data del 31 dicembre 2010) alla sottoscrizione della DID e alla consegna della stessa al proprio Punto Delega, al fine di consentire all’Azienda di corrispondere il trattamento di integrazione salariale previsto per le ore di riduzione di orario conseguente all’applicazione del Contratto di Solidarietà.

Telecom Italia

Circolare INCA 170/2010/MPS/rv - Collegato al lavoro - indicazioni applicative

Care compagne, cari compagni,

sono state emanate due circolari applicative delle modifiche introdotte dal “collegato lavoro” in materia di permessi della legge n. 104. La prima, che interessa i dipendenti del settore privato, è la n. 155 dell'Inps, la seconda, che interessa invece i dipendenti del settore pubblico, è la n. 13 del Dipartimento della Funzione Pubblica.

Con questa nota, che segue la precedente n. 161/2010, le illustriamo e ricordiamo che le modifiche ed integrazioni della legge n. 104 sono contenute nell'articolo 24 della legge n. 183/2010, in vigore dal 24 novembre u.s.

Le due circolari - frutto di un gruppo di lavoro formato dal Ministero del lavoro, dall'Inps, e dallo stesso Dipartimento della Funzione Pubblica - forniscono disposizioni che permettono ai dipendenti del settore pubblico e a quelli del settore privato, di avere un'interpretazione comune in materia di permessi per l'assistenza.

Ricordiamo, a questo proposito, che la legge 183/2010 prevede il diritto alla contribuzione figurativa per tutti i lavoratori (pubblici e privati) che fruiscono dei permessi dell'articolo 33 della legge n. 104.

Le indicazioni comuni al settore privato ed al settore pubblico

1. Permessi per assistere un familiare con grave handicap

Il lavoratore che assiste può essere il coniuge (ora indicato espressamente dalla norma), o parente o affine entro il 2° grado della persona con handicap in situazione di gravità.

I parenti o affini entro il 3° grado hanno diritto ai permessi solo se i genitori o il coniuge del disabile sono deceduti, mancanti, ultra-sessantacinquenni, o affetti da patologie invalidanti. Va notato che la possibilità di passare dal 2° grado al 3° grado di parentela o affinità si verifica quando anche uno solo dei soggetti indicati (il coniuge o il genitore) si trova in una delle situazioni descritte (mancante, deceduto, ultra-sessantacinquenne, ecc.).

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Collegato lavoro: o scegli o sei fuori


La nuova legge detta “Collegato Lavoro” dal 24 novembre riduce le tue possibilità di difenderti e contestare un contratto illegittimo ed avere giustizia anche dopo molti mesi dalla sua conclusione.

10 dicembre 2010

Lavoro sommerso. Circolare INPS n. 157 del 7 dicembre 2010

CGIL: nuova circolare Inps in materia di lavoro nero

In considerazione delle modifiche apportate dall’art. 4, comma 1, lett. a), della legge n.183/2010 (c.d. Collegato Lavoro) ed alla luce della Circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 38 del 12 novembre 2010, l’INPS, con la Circolare n. 157 del 7 dicembre 2010, fornisce le prime indicazioni in merito alla nuova disciplina delle sanzioni civili e alle nuove competenze attribuite agli ispettori degli Enti previdenziali.

• Circolare INPS n. 157 del 7 dicembre 2010 Leggi...

CULTURA: GRANDE VALENZA POLITICA DELL'INIZIATIVA UNITARIA DI OGGI

"Grande valenza politica assume l'iniziativa odierna del Capranichetta a Roma, poichè tutto l'universo mondo che rappresenta la produzione culturale e lo spettacolo si è ritrovato ed impegnato unitariamente per un percorso anche futuro per riformare e rilanciare il patrimonio artistico e culturale del nostro paese." Così Silvano Conti, coordinatore nazionale della produzione culturale Slc/Cgil, commenta la manifestazione che si è svolta oggi al Capranichetta a Roma.

"Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni, a partire dalla riunione del Consiglio dei Ministri di domani - prosegue il sindacalista.

Importantissima l'iniziativa svolta poichè, pur nelle reciproche autonomie e prerogative, vede una profonda coesione su punti qualificanti e vitali per la tenuta e lo sviluppo de i nostri settori, che impegna le organizzazioni sindacali, quelle datoriali, Federculture, le associazioni professionali e i movimenti."

"Siamo in caduta libera - conclude Conti - e con un Fus, per il 2011, di 288 milioni di euro e con il mancato rifinanziamento di tax credit e tax shelter si determineranno le chiusure di molti teatri (prosa e musica) e un’ulteriore pesante perdita di giornate lavorative con un'accentuata delocalizzazione della produzione per il settore Cinema-Audiovisivo.

Tagliando le risorse del Fus del 36.6% e il non rifinanziamento delle leve fiscali per il Cinema, si sancisce nei fatti e si aggrava uno stato di crisi per molti versi irreversibile che avrà anche come conseguenza una forte dispersione di professioni sia artistiche che tecniche importanti e poco riproducibili."

RAI: oltre mille dipendenti in corteo a Roma contro il piano industriale, sciopero riuscito

I dipendenti RAI incrociano le braccia e sfilano in viale Mazzini. Sciopero e manifestazione oggi (10 dicembre) per dire “no”: ad un piano industriale che, spiegano i sindacati “impoverisce la più grande azienda culturale del paese”; alla cessione di asset aziendali e, soprattutto, alla esternalizzazione del lavoro. Lo sciopero nazionale è stato indetto da SLC CGIL, UILCOM UIL, UGL TLC, Snater, Libersind-Confsal, e ha visto l'adesione anche dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti RAI.
Sono oltre 1.500 i dipendenti della RAI (registi, tecnici, montatori, autori e impiegati), provenienti dalle sedi regionali di tutta Italia, che hanno dato vita questa mattina, davanti agli uffici centrali della tv pubblica, ad un colorato corteo. 'La Rai siamo noi', 'Liberiamo il cavallo dai cattivi cavalieri' e 'No alle esternalizzazioni', sono alcuni degli striscioni portati in corteo dai lavoratori RAI, ma non solo, nel corso del raduno, diversi esponenti sindacali hanno esposto le loro ragioni dal palco. Tra i punti principali, il tema dell'occupazione, in particolare in relazione ai 2.000 precari dell'azienda pubblica; il mantenimento del perimetro aziendale e la difesa di RAI Way. Per quanto riguarda lo sciopero la SLC CGIL ha registrato un'adesione dell'85%.
“Un primo risultato lampante – spiega la SLC CGIL in una nota - è che sono saltate tutte le trasmissioni in diretta fin dalla prima mattina”. I TG e i radiogiornali sono andati in onda in forma ridotta e sono stati introdotti dalla lettura di un comunicato unitario sulle ragioni dello sciopero. Dunque, secondo il sindacato dei lavoratori della comunicazione, “i numeri parlano chiaro: il piano industriale presentato dal Direttore Generale Masi e approvato dal CdA è stato nettamente respinto”. L’esito della giornata, dopo il referendum indetto dall’Usigrai, dimostra quanto oggi i vertici aziendali non rappresentino il sentire comune di chi vi lavora.

Dichiarazione del Segretario Generale Emilio Miceli su sciopero Rai -10 Dicembre 2010 -

"Siamo forti e questa manifestazione lo dimostra. Forte e determinante è stato il contributo dei giornalisti Rai per la riuscita dello sciopero. Chiediamo al Cda di riflettere su questo sciopero". Lo dichiara Emilio Miceli, Segretario generale Slc-Cgil.

"Vogliono esternalizzare gran parte della Rai, a partire da Raiway - osserva -. E' indubbio che l'attività centrale dell'azienda sia quella trasmissiva. Invece vogliono dismettere le torri e la gente che lavora in questo settore dell'azienda. La nostra firma sulle esternalizzazioni non ci sarà. In un momento di crisi, il Cda vuole continuare ad assicurare il dividendo politico. Forse, allora, i lavoratori e i sindacati sono gli unici che tengono alla Rai in questo paese. Ci chiediamo perché soldi finiscano nelle tasche di chi non si spende per migliorare l'azienda".

"Non c'è dubbio che le cose migliori della Rai sono quelle realizzate dai lavoratori interni. Chiediamo allora una commissione anti sprechi che ci dica come vengono spese le risorse dell'azienda. Né si può continuare a ricattare i precari e cacciarli: perché altrimenti saremo di nuovo in piazza", conclude.

Rai in sciopero. E la storia continua...

La manifestazione di oggi a viale Mazzini "è di gran lunga riuscita" tra quelle organizzate negli anni davanti alla sede Rai, "a dimostrazione del fatto che il gruppo dirigente del servizio pubblico è al capolinea". Lo dice Vincenzo Vita, senatore Pd membro della commissione di Vigilanza, presente oggi alla manifestazione organizzata dai sindacati che hanno indetto lo sciopero dei dipendenti Rai. "E' incredibile - aggiunge Vita - che non sia stato ancora firmato il contratto di servizio, e su questo presentiamo un'interrogazione".

IL COMUNICATO DELLA RAI Il diritto di sciopero va sempre rispettato e garantito, ma i telespettatori devono sapere che in questo caso si tratta di uno sciopero contro una Rai impegnata a risanare per la prima volta, in maniera seria e responsabile, il proprio bilancio e pertanto a difendere i posti di lavoro; contro una Rai in grado di vincere - e quest'anno con un distacco record - la competizione degli ascolti; contro una Rai capace in pochi mesi di moltiplicare la propria offerta passando dagli storici 3 canali analogici ai 14 digitali tuttia titolo grauito con un grande vantaggio per i telespettatori. Rai continua a ritenere che vadano rigettate tutte le provocazioni e le strumentalizzazioni politiche e che invece la ripresa del confronto con tutte le sigle sindacali sia la maniera per poter ricercare soluzioni strutturali e governare i processi di cambiamento in atto.

Per Michele Santoro l’obiettivo dei dipendenti Rai oggi in sciopero è lo sviluppo dell’azienda stessa. Per il conduttore, presente stamattina a viale Mazzini nel giorno dello sciopero del personale non giornalistico della Rai, al quale comunque l’Usigrai ha dato il suo appoggio, la manifestazione “è stata molto riuscita anche per lo spirito combattivo e determinato. Mi sembra l’inizio più che la conclusione di un percorso”. I lavoratori, aggiunge Santoro, “vogliono mettere in campo le loro idee e le loro proposte”. “E’ importante - conclude - che il piano industriale sia vero, fondato sullo sviluppo delle forze Rai e non sulla riduzione della capacità di fare prodotto”.

Cesame: Protesta ex lavoratori. Raia (PD): “Perchè si vuole bloccare il processo di rilancio della storica azienda catanese?”

“Vorremmo capire perché l’istituto di medio credito Irfis si arrocca dietro cavilli burocratici e blocca il rilancio della storica azienda della ‘Cesame’, tentato coraggiosamente dai 140 ex dipendenti dell’azienda che si sono costituti in cooperativa e che hanno scommesso in prima persona, rischiando il tutto per tutto anche la loro indennità di mobilità”. Lo dice la parlamentare regionale all’Ars del partito democratico, Concetta Raia, che esprime solidarietà agli ex lavoratori Cesame, in protesta sul tetto dell’istituto, maggiore creditore della vecchia società Cesame. “Non comprendiamo il ‘dietrofront’ dell’Irfis – dichiara l’on. Raia –che aveva già mostrato una concreta apertura al progetto dei lavoratori e aveva dato anche rassicurazioni al presidente della Regione Raffaele Lombardo, a cui va dato atto dell’impegno e della volontà mostrata – spiega – e ora l’Irfis, inspiegabilmente, esprime parere negativo alla proposta della neonata cooperativa e rivendica ulteriori due milioni di euro, a copertura del credito vantato”. “Non comprendiamo – commenta ancora la deputata Raia –perché l’Irfis voglia affossare un piano industriale che pure era stato ritenuto valido dai commissari ministeriali, e che prevedeva la cessione del 50 per cento del valore commerciale dello stabilimento Cesame, circa sei milioni di euro, che coprisse interamente il debito”.“Perché tutto si blocca ancora una volta? – si chiede la parlamentare del PD – non vorremmo che dietro i cavilli burocratici ci sia dell’altro. ‘Forze contrarie’ che non vogliono che la Cesame risorga dalle ceneri e che, al contrario, si prestino a operazioni di sciacallaggio e sa cellerate speculazioni”.“Da parte nostra – conclude il deputato democratico – faremo la nostra battaglia all’Ars e chiederemo al presidente Lombardo che incontri immediatamente i vertici dell’Irfis”.

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Collegato Lavoro

In data 4 novembre 2010 è stata approvata la legge n. 183 (c.d. Collegato Lavoro), che è entrata in vigore il successivo 24 novembre.

L’art. 32, modificando l’art. 6 della l. n. 604 del 15 luglio 1966, prevede che il licenziamento debba essere impugnato entro 60 giorni dalla comunicazione e che a detta impugnazione debba seguire, nei successivi 270 giorni, l’azione giudiziaria, pena la decadenza (cioè l’impossibilità di proporre la causa).

Lo stesso art. 32 n. 4 lett. c) prevede che le disposizioni sopra dette si applichino anche alle cessioni di ramo d’azienda, con riferimento alla data della cessione.

E’ in corso un dibattito con riferimento alle cessioni che sono state effettuate prima che entrasse in vigore la nuova normativa e parte della dottrina ritiene che anche queste debbono essere impugnate (pena la decadenza), ma i 60 giorni decorrono non dalla data della cessione (perché precedente alla legge), ma dall’entrata in vigore della legge.

In pratica, l’impugnazione deve essere fatta entro il 23 gennaio 2011.

E’, pertanto, opportuno che, al fine di evitare detta eccezione (sulla cui fondatezza o meno non ci sono ancora pronunce da parte dei tribunali), i lavoratori che ritengono di impugnare la cessione del loro contratto di lavoro inviino tempestivamente una lettera raccomandata alle due aziende, contestando la legittimità della cessione del c.d. “ramo”.

Per quanto riguarda la richiesta del tentativo di conciliazione davanti la Direzione Provinciale del Lavoro (che si poneva quale condizione di procedibilità dell’azione giudiziaria ed era, pertanto, obbligatorio) dal 23 novembre u.s. è divenuto facoltativo, ma coloro che decidessero di attivarlo, in caso di esito negativo avranno a disposizione solo 60 giorni (e non più 270) per presentare il ricorso in Tribunale. Come potrà verificare leggendo il testo della legge (soprattutto l’art. 32) si tratta di norme molto restrittive.