100 milioni di euro di risparmio per ciascuno dei prossimi tre anni. È quanto lo stato risparmierà dalla mannaia fatta cadere sul lavoro pubblico flessibile (a tempo determinato, in somministrazione, parasubordinato, ecc.) con la manovra di bilancio dello scorso luglio (legge 122/2010). 100 milioni sono pari allo 0,83% dell’intera manovra per il 2011 (pari complessivamente a 12.053 milioni di euro), allo 0,4% dell’intera manovra per il 2012 e per il 2013 (pari rispettivamente a 24.982 e 24.979 milioni di euro).
IL CASO INPS
La vicenda socialmente più grave dal punto di vista numerico è quella specifica che riguarda i lavoratori dell'Inps, ad oggi quasi 1800 persone, la maggioranza delle quali da diversi anni occupati nelle sedi dell'Istituto di tutta Italia con contratti di somministrazione attraverso varie agenzie per il lavoro. Questi lavoratori sono spesso adibiti negli uffici dell'Inps a funzioni ordinarie e strutturali di lavoro, tanto che la loro mancata presenza non potrà far altro che rallentare, quando non sospendere, l'iter di pratiche pensionistiche e sociali di competenza dell'Istituto.
LO SCIOPERO
In considerazione dei tempi della discussione parlamentare per la conversione del decreto “milleproroghe”, lo sciopero nazionale dei lavoratori in somministrazione presso l’Inps è stato proclamato per il 27 gennaio. Nello stesso giorno è stata indetta a Roma una manifestazione nazionale dei lavoratori che si terrà davanti al Senato.
In quella sede verranno discussi e votati gli emendamenti presentati per modificare il decreto n.78/2010, convertito nella legge n.122/2010, che prevede il taglio del 50% della spesa 2009 per il personale precario nella pubblica amministrazione. La manifestazione ha l'obiettivo di rimarcare le conseguenze negative in termini di lavoro e di servizio della riduzione drastica del lavoro in somministrazione presso l’Inps.
Il paradosso è che spesso questi lavoratori si occupano di lavorare e liquidare prestazioni di cassa integrazione, disoccupazione per lavoratori impiegati in aziende in crisi, come pure le invalidità civili delle persone diversamente abili; ancora più paradossale è che l’attuale spesa che Inps sostiene per far lavorare questi lavoratori sarà non molto distante da quella che potrebbe sostenere con l’erogazione di disoccupazione ordinaria per ciascuno dei 1800 lavoratori...
Il taglio, quindi, avrà effetti negativi anche su tutti i lavoratori già in difficoltà e sui pensionati in attesa di risposte dall'Istituto.
I segretari generali di NIdiL CGIL, Felsa Cisl e Uiltem.p hanno inoltre inviato una lettera ai rappresentanti delle istituzioni (presidenti di Senato e Camera dei Deputati, presidente del Consiglio, ministri del Lavoro e dell’Economia) e ai capigruppo di Senato e Camera, chiedendo di cambiare la norma, contenuta nella Finanziaria approvata lo scorso luglio, che taglia del 50% la spesa per il personale temporaneo sostenuta dalla Pubblica Amministrazione per il 2009..