Ingegner Massimo Sarmi
Amministrato Delegato
Dottor Claudio Picucci
Resp. Risorse Umane Centrale
Poste Italiane S.p.A.
00144 Roma
L’avvicinarsi del 23 gennaio, termine ultimo per impugnare i contratti a termine e precari cessati entro l’entrata in vigore della legge 183/10 (cosiddetto “collegato lavoro”), comporterà l’impugnazione di contratti anche da parte di quelle lavoratrici e di quei lavoratori che hanno prestato a vario titolo il loro servizio presso Poste Italiane.
In un momento storico tra i peggiori per chi è nella condizione di dover trovare una nuova occupazione è del tutto evidente che tali azioni scaturiscono dalla sofferenza per la propria condizione lavorativa e si pongono, al contempo, il solo scopo di non incorrere nelle decadenze previste dalla normativa sopra citata. Di fronte a questo scenario, un’importante azienda come la Rai, ha già dato la propria disponibilità ad avviare un confronto in merito alle problematiche derivanti dalla legge n.183/2010 e, cosa più importante, si è impegnata, in attesa di perfezionare un nuovo accordo in materia di lavoro a tempo determinato, a non tener conto, ai fini di future utilizzazioni, di eventuali comunicazioni di impugnazione dei contratti.
Vi chiediamo, pertanto, di formalizzare l’intenzione dell’azienda di non procedere ad atti che possano ledere il diritto e la dignità di tante lavoratrici e tanti lavoratori.
Distinti saluti.
Il Segretario Generale
Emilio Miceli