15 gennaio 2011

Susanna Camusso a Catania: "Il futuro è dei i giovani. Legalità, sicurezza, cultura, innovazione, lavoro"

Susanna Camusso, Segretario Generale Nazionale della Cgil, stamattina si è recata a Catania, per parlare di un futuro da dare ai giovani, di sicurezza, legalità, innovazione e cultura. Angelo Villari, Segretario Generale della Camera del Lavoro catanese, ha iniziato l'assemblea puntando sul doppio binario crisi-speranza per il futuro: "La ripresa e il rilancio del nostro Paese, così come il riscatto della nostra realtà catanese, non può che passare dal protagonismo dei giovani, dal rilancio della conoscenza, della ricerca, dell'innovazione, del sapere e della cultura. Le manifestazioni studentesche di questi mesi pongono con forza alla società tutta una pressante domanda di futuro qualificato, di diritti e di pari opportunità". Angelo Villari segnala che la dispersione scolastica, che a Catania registra percentuali molto alte ed in alcuni quartieri più a rischio supera anche il 20 - 25%.
Sull'argomento mafia evidenzia la manifestazione "Notte bianca contro la mafia per il lavoro" che si è tenuta a Catania il 22 ottobre, dichiarando che se non si avranno risposte adeguate dalle Istituzioni, la Cgil catanese sarà ancora protagonista con nuove iniziative. Prosegue,poi, ricordando episodi di cronaca legati al mondo del lavoro come il caso di Daniele Castro, l'edile che non si è visto rinnovare il contratto di lavoro dopo avere denunciato episodi di scarsa sicurezza sul posto di lavoro, i morti della fabbrica di fuochi di S. Venerina e l'incredibile storia che ha visto coinvolto il Segretario Provinciale della Fiom di Catania Stefano Materia, condannato per avere sostenuto legalmente e legittimamente la lotta per il salario ed i diritti in una fabbrica che da mesi non rispettava il contratto e non pagava i lavoratori.

La Cgil Catania individua nel centro storico della città e nei principali comuni della provincia, spazi da attrezzare ed offrire ai giovani perché ne facciano veri e propri laboratori dell'innovazione in cui sviluppare idee,mettere a punto progetti che favoriscano nel territorio una forte integrazione tra generazioni e saperi, forse non vedremmo nell'immediato una ricaduta occupazionale ma avremmo una rete di luoghi e di occasioni in cui si produce ricerca ed innovazione" e ciede con forza "un rinnovato impegno finanziario per il teatro Stabile e il Teatro Massimo e la trasformazione del liceo musicale in conservatorio statale per rilanciarne la sua funzione di luogo della musica capace di garantire l'accesso e l'alta formazione a tutti quei giovani che vogliono mettere a prova il loro talento e la loro vocazione musicale".
Tanti applausi pure per l'intervento finale del Segretario Generale Nazionale della Cgil, Susanna Camusso. Inevitabile il suo accenno al caso Fiat e all’unità sindacale: “Le ipotesi e le modalità che propone la Fiat sono modalità che non fanno parte della cultura di questo Paese e che non devono diffondersi. Penso che dobbiamo ragionare su come si discute di occupazione qualificata e di industria solida che abbia un mercato e non scarichi sui lavoratori le condizioni. Siamo di fronte ad un accordo che è stato fatto 'ad excludendum' e mi pare difficile immaginare che oggi ci sia una stagione unitaria. Noi insistiamo per dire a Cisl e Uil che un modello di esclusione dei sindacati è un modello comunque inaccettabile''.
''Rinnoviamo un messaggio - ha aggiunto il segretario nazionale - che abbiamo dato a Cisl e Uil: definiamo le regole di democrazia e di rappresentanza e rispettiamo reciprocamente il pluralismo sindacale''. E i giovani? Per Susanna Camusso è importante sapere decodificare i segnali che ci circondano. La sfiducia che i giovani accumulano per il futuro potrebbe rinsaldare la regressione e segnare una pericolosa politica della deriva. Le nuove generazioni devono poter contare su un paese capace di decidere sul proprio futuro. E pensiamo anche a quei giovani a cui l’Italia continua a negare il diritto di cittadinanza, quelli della cosiddetta G2, la seconda generazione di stranieri in Italia che ancora una volta non può sentirsi italiana al cento per cento”.