Leggendo il comunicato di Poste Italiane non possiamo non rilevare quanto le dichiarazioni relative ad una forte attenzione alle pari opportunità contrastino con quanto giornalmente si registra nella condizione di migliaia di lavoratrici dell’azienda.
Sono infatti circa 1700 le lavoratrici che hanno chiesto, senza ottenerlo, il distacco per l’allattamento, ovvero la possibilità di lavorare, fino al compimento del primo anno di vita del proprio bambino, nella stessa città in cui risiedono e non a centinaia di chilometri come spesso accade.
Così come risulta surreale il fatto che Poste Italiane non assuma, come portalettere, le donne in gravidanza rinviando la stessa data di assunzione a dopo il parto.
Queste sono pratiche medievali che vanno risolte nel più breve tempo possibile per dare risposte reali alla necessità di conciliare tempi di vita e di lavoro: non è un unico nido aziendale che risolve la questione.
L’Ing. Sarmi si è impegnato a verificare questi problemi per espungere da Poste Italiane comportamenti di assoluto disprezzo per le donne e soprattutto i bambini.
Ci aspettiamo che tutti i problemi, più volte segnalati, trovino soluzioni rapide e certe.