23 marzo 2011

INVALIDITÀ, CASSAZIONE, MIGLIAIA DI PENSIONI A RISCHIO

Assegni e pensioni di invalidità a rischio per quegli invalidi totali e parziali che con il reddito del coniuge superano i limiti di reddito stabiliti per poter godere del beneficio economico. Una sentenza della Sezione Lavoro della Corte di Cassazione infatti (n° 4677 del 25 febbraio 2011) ha stabilito infatti che il limite reddituale fissato per la concessione agli invalidi al 100% della pensione di invalidità civile (fissati nel 2011 a 15.154,24 euro) non è solo quello personale, ma anche quello dell'eventuale coniuge. Un pronunciamento che smentisce numerosi procedimenti precedenti della Corte stessa e della Corte costituzionale e che per analogia dovrebbe riguardare anche i ciechi e i sordi parimenti titolari di pensione.

Il limite reddituale per ottenere la pensione di 260 euro mensili è fissato, per il 2011, a 15.154,24 euro lordi, che scende a 4.470,70 euro lordi per l'assegno agli invalidi civili parziali. Finora si è tenuto conto del reddito personale, ma con la novità verrebbero revocate le provvidenze (assegni e pensioni, con esclusione dell'indennità di accompagnamento) ai titolari il cui reddito personale, già inferiore ai limiti fissati, assommato a quello del coniuge dovesse invece superare i limiti stessi. I titolari di assegni o pensioni sono circa 850mila. La sentenza accoglie in pieno le tesi dell'Inps, che nel corso del dibattimento aveva sollevato la questione: se l'Istituto - come e' probabile - decidesse di agire secondo il nuovo orientamento, sono in arrivo una lunga serie di revoche e verosimilmente altrettanti ricorsi al giudice.

"In una situazione diversa - e' il commento del presidente della Fish Pietro Barbieri - su quel pronunciamento avremmo fatto spallucce, ma ora, in questo clima di caccia alle streghe, sembra una sentenza ad orologeria". Barbieri ricorda proprio che "il controricorrente e' l'Inps e che sono in corso ciclopici controlli su cui l'Istituto e' in affanno e che non stanno portando i risultati attesi da Tremonti". La Fish afferma di attendersi "la revoca di migliaia di provvidenze economiche", favorita da un'indicazione della Cassazione "che sembra cadere a fagiolo per l'Inps a cui e' attribuito il compito di effettuare 250.000 controlli nel corso del 2011 ed altrettanti nel 2012". L'Istituto infatti potrebbe procedere a migliaia di revoche "solo sulla base dei nuovi requisiti reddituali, evitandosi l'incombenza, costosa e fonte di sovraccarichi, delle migliaia di visite di controllo: ed è da credere che tutte queste revoche saranno annoverate come false invalidita'". Come conseguenza di tutto questo, la Fish ipotizza un'esplosione dei contenziosi in giudizio, già ora "ad un livello patologico che sfiora le 300mila cause giacenti".

"La soluzione a tutta la situazione - afferma Barbieri riferendosi alle norme sulle quali si e' basata la sentenza - deve essere politica: riprendendo gli atti dei lavori parlamentari delle norme originarie, volutamente ignorati dalla Cassazione, va approvata celermente un'interpretazione autentica da parte del Parlamento. Senza una decisa precisazione, verranno private anche di queste minime risorse migliaia di persone. Per tale intervento normativo - ma prima ancora di civiltà - chiederemo l'appoggio dei Parlamentari piu' attenti e sensibili".