Accordo fatto tra i soci forti di Telecom Italia. La nuova struttura di vertice vedrà Franco Bernabè diventare presidente esecutivo e capoazienda con deleghe importanti come le operazioni straordinarie, i rapporti con le authority, la finanza, l'amministrazione e il controllo e la comunicazione. In pratica è passata la linea di Mediobanca che ha voluto con determinazione ridisegnare la governance sul modello di ciò che avviene in Telefonica dove il presidente César Alierta è colui che in effetti governa l'azienda.
Secondo lo schema impostato da Alberto Nagel su si sono trovati d'accordo Corrado Passera e Giovanni Perissinotto, a Bernabè dovranno rispondere l'amministratore delegato Marco Patuano, che entrerà anche in consiglio di amministrazione e che avrà le deleghe sul business operativo dell'Italia, e il direttore generale Luca Luciani (che non entrerà in consiglio) e che sarà responsabile di tutte le attività dell'America latina, in pratica Brasile e Argentina. Nel quadro finale i soci hanno ritenuto di non scontentare neanche Gabriele Galateri che non sarà più presidente ma con ogni probabilità resterà consigliere di amministrazione.
Il delicato accordo è frutto di un dialogo positivo instaurato negli ultimi giorni dai responsabili operativi di Mediobanca, Intesa Sanpaolo e Generali (Bazoli e Geronzi sono giustamente rimasti fuori dalle negoziazioni) con Bernabè che si era dichiarato disposto a lasciar più spazio ai giovani manager a condizione di rimanere comunque capoazienda. Alla fine Patuano è il manager che ha saputo maggiormente conquistare la fiducia degli azionisti, anche con rapporti diretti con alcuni di loro, ed è stato premiato da Mediobanca e Intesa mentre l'uomo di Generali, Luciani, resta un passo più indietro anche se viene promosso in virtù del buon andamento riscontrato dai conti di Tim Brasil negli ultimi tempi.
A questo punto lunedì si svolgerà il cda Telco che dovrà presentare entro il martedì la lista di maggioranza a cui spetteranno 12 dei 15 consiglieri d'amministrazione. Altri due verranno scelti dalla lista che presenterà Marco Fossati, azionista con il 5% del capitale, che punta sull'adesione di Paolo Dal Pino e di un altro esperto internazionale di telecomunicazioni, mentre è praticamente sicura la conferma di Luigi Zingales in quota Assogestioni.