Si tratta di una intesa molto importante che rende operativa la disposizione di legge, e la successiva circolare del Ministero del Lavoro e dell’Agenzia delle Entrate, circa la detassazione delle voci retributive corrisposte in relazione agli incrementi di produttività.
In concreto le parti firmatarie, in assenza di risposte positive da parte del Ministero del Lavoro sulle modifiche da apportare alla circolare - come richiesto dalla sola Cgil - hanno convenuto sull’opportunità di favorire in modo uniforme la definizione di accordi territoriali, predisponendo un testo che trovate sempre in allegato, e che dovrà essere sottoscritto nelle province o nei territori da Confindustria e Cgil, Cisl e Uil.
Come potete opportunamente notare il recepimento richiesto dalla legge, non riguarda i CCNL in quanto tali, avendo noi contestato tale impostazione, ma gli istituti ( quelli citati a titolo esemplificativo ) riconducibili ai criteri previsti dalla legislazione stessa sulla base e in continuità con quanto avvenuto nel biennio 2009/2010.
Altro aspetto significativo contenuto nell’accordo riguarda il fatto che il recepimento così configurato riguarda “tutti i contratti collettivi nazionali di lavoro applicati presso le imprese aderenti al Sistema di rappresentanza di Confindustria” e che l’applicazione degli istituti (sempre quelli indicati a titolo esemplificativo) deve avvenire “così come disciplinati nel contratto collettivo nazionale di lavoro applicato in azienda”.
Tali concetti per noi fondamentali sono tra l’altro sottolineati nell’accordo che accompagna il testo da recepire a livello territoriale laddove si dice “tenendo conto del ruolo e dei contenuti dei contratti collettivi nazionali di lavoro “ che confermano la salvaguardia della contrattazione collettiva contro ogni tentativo di stravolgimento.
Infine è previsto l’impegno delle parti firmatarie ad una corretta applicazione dell’accordo e da parte delle imprese ad informare le rispettive RSU e i lavoratori sulla sua attuazione.
In conclusione possiamo affermare che con questo percorso e con queste modalità, nelle more della legge e della circolare che abbiamo considerato sbagliate e strumentali, è possibile tutelare l’insieme dei lavoratori del settore privato, dalla grande alla piccola impresa di tutti i settori, attraverso un ruolo interconfederale del sindacato senza far venir meno, avendo questo accordo caratteristiche necessariamente sussidiarie, l’autonomia delle categorie circa la possibilità di realizzare accordi aziendali o di gruppo laddove sussistono positive condizioni unitarie.
A questo proposito, e cioè al fine di tutelare effettivamente tutti i lavoratori con criteri uniformi e omogenei, è assolutamente necessario sottolineare che questo accordo con Confindustria, deve essere esteso a tutte le altre Associazioni d’impresa, quindi Artigiani e Commercio(Rete Imprese Italia), Confapi, Cooperative, Abi, ecc. in quanto i suoi contenuti sono riconducibili ad aspetti di carattere generale quindi indipendenti dalla dimensione d’impresa e del settore di appartenenza.
Il nostro impegno a livello nazionale già a partire dalle prossime ore sarà quello di coinvolgere, e in parte l’abbiamo fatto, tutte le Associazioni sopra citate con l’obiettivo di rendere praticabile l’assunzione da parte loro degli stessi contenuti dell’accordo Confindustria. Anche su questo punto vi terremo tempestivamente informati.
Ora il vostro tempestivo impegno, a tutti i livelli della nostra Organizzazione, è fondamentale per dare seguito all’accordo nazionale realizzando nel più breve tempo possibile gli accordi provinciali o di territorio sulla base del testo concordato. Sui criteri da indicare alle imprese al fine della copertura dei periodi antecedenti (gennaio e febbraio) alla data della vostra firma dell’accordo territoriale, faremo successivamente una informazione specifica.
Nel renderci disponibili a tutti i chiarimenti del caso vi chiediamo fin d’ora di informare il Centro Confederale sugli accordi realizzati inviando il testo a settoriproduttivi@cgil.it