Apprendiamo che il Fondo Unico dello Spettacolo già ridotto per l’anno corrente a 258 milioni di euro e che necessitava urgentemente di sostanziali e immediate integrazioni di risorse per mantenere aperti i Teatri e l’insieme delle attività a partire da quelle cineaudiovisive ( Cinecittà Luce) viene ulteriormente “congelato” (nei fatti ulteriormente decurtato sul corrente esercizio) di 27 milioni di euro.
Da tempo le Organizzazioni Sindacali denunciano questo Governo di non considerare la Produzione Culturale e lo Spettacolo come una risorsa importante per il Sistema Paese ma di perseguire attraverso tagli ben oltre a quelli lineari e a decreti legislativi impropri l’obiettivo di mortificare e pesantemente pregiudicare la sopravvivenza del Settore. Siamo arrivati ad un “punto limite” di manifesta irresponsabilità di questo Ministero non più in grado di rappresentare gli interessi delle categorie imprenditoriali e dei lavoratori.
Necessita, e lo chiediamo da anni, una completa inversione di tendenza che rilanci il settore dello spettacolo attraverso una legge adeguata a riordinarne il sistema, mettendolo in condizione di sopravvivere anche a un momento di crisi che restringe la distribuzione di fondi.
Come Organizzazioni Sindacali siamo ad evidenziare drammaticamente in questi mesi pesanti riduzioni nelle attività di Produzione Culturale e nello Spettacolo con gravi ripercussioni sulla tenuta occupazionale e con forte dispersione professionale.
Le Segreterie Nazionali di categoria nei prossimi giorni proclameranno lo sciopero generale dell’intero Settore che si sommerà alle decine di iniziative di mobilitazione che nelle settimane a venire si articoleranno nei territori.
LE SEGRETERIE NAZIONALI
SLC-CGIL FISTel-CISL UILCOM-UIL